Il progetto Inside the glaciers è uno studio multidisciplinare che dura ormai da molti anni. La fotogrammetria e il Lidar 3D sul ghiacciaio del Gorner, in Svizzera, restituisce il modello tridimensionale del giacciaio e dei mulini glaciali che custodisce, grazie alla collaborazione con Flyability e con La Venta Esplorazioni Geografiche.
Iniziato nell’ottobre 2014 con il primo Campo Internazionale di Speleologia Glaciale sul Ghiacciaio del Gorner (Zermatt – CH), il “Progetto INSIDE THE GLACIERS” ha come obiettivo la creazione di una collaborazione fra ricercatori e scienziati con gli speleologi, organizzando e gestendo progetti di esplorazione nel cuore dei ghiacciai, garantendo una documentazione fotografica e video professionale indispensabile ad una successiva divulgazione mediatica.


LIDAR: Leica BLK2GO
3D Photogrammetry & drone video inside the cave: Flyability Elios 2
External drone video: DJI Mavic Advanced Enterprise

Foto e Video mozzafiato, modelli 3D e nuove tecnologie
Associare le spedizioni a video di qualità e documentazione fotografica professionale è una costante del Progetto “INSIDE THE GLACIERS”.
La precisione e l’elevato livello di qualità della documentazione prodotta garantiscono un forte potenziale mediatico che può essere valorizzato attraverso pubblicazioni scientifiche e divulgative.

Il Ghiacciaio del Gorner
Il ghiacciaio del Gorner si trova in Svizzera, sul versante occidentale del massiccio del Monte Rosa.
Questo modello 3D è stato realizzato nell’Agosto 2021 con un una fotogrammetria aerea ottenuta con un drone. La mappatura della grotta nel ghiaccio invece è stata realizzata della Compagnia svizzera Fliability, con il drone Elios 2 e un mobile mapping LIDAR (il Leica BLK2GO).
Lo studio fa parte del progetto Inside the glaciers Project, che si avvale anche della collaborazione di Miles Beyond.

Applicativi per visualizzazioni 3D
Questa immagine è il risultato del rilievo 3D di un mulino glaciale che si apre sotto il ghiacciaio del Gorner; con il puntatore del muose è possibile cambiare la vista:

Tommaso Santagata del team La Venta racconta:
“Erano gli anni in cui si iniziava a sentir parlare di droni, a quel tempo non esistevano ancora modelli tascabili e commerciali come quelli che vediamo volare oggi. Così per realizzare la prima mappatura 3D di un mulino glaciale La Venta si era organizzata con non poche difficoltà per trasportare un grosso quadricottero autocostruito. Con quei dati riuscimmo a elaborare il modello fotogrammetrico dell’ingresso del mulino G6, il più imponente tra quelli esplorati nel ghiacciaio del Gorner in oltre 20 anni di attività. Al tempo trasportare uno strumento così delicato e ingombrante sembrava un’assurdità, mentre gli speleologi ancora non credevano che davvero si potessero ottenere risultati degni di nota.
Da allora, sono passati solo sette anni ma queste tecnologie hanno fatto progressi inimmaginabili. Dal 17 al 20 agosto di quest’anno, durante le riprese di un documentario sulla fusione dei ghiacciai, un gruppetto di soci La Venta è tornato su questo ghiacciaio insieme agli amici di Flyability, azienda Svizzera specializzata nella realizzazione di droni per esplorazioni indoor, resistere a urti, schizzi d’acqua e basse temperature, e per questo capaci di raggiungere posti per noi umani inaccessibili.
Sono ormai 5 anni che collaboriamo con loro, portando questi aggeggi volanti in alcuni dei luoghi più estremi, tra cui anche le grotte del Monte Kronio nel 2017 insieme all’Agenzia Spaziale Europea e all’astronauta Luca Parmitano. Insieme, abbiamo valutato le possibili applicazioni e le sfide da affrontare per rendere tale tecnologia davvero utile per l’esplorazione speleologica e la ricerca scientifica.
Grazie allo sviluppo di queste tecnologie innovative, durante quest’ultima spedizione possiamo sicuramente affermare di aver dato uno sguardo al futuro dell’esplorazione del mondo sotterraneo. I droni di Flyability sono riusciti a penetrare per centinaia di metri all’interno di cavità di contatto glaciali in pieno periodo di fusione. In tali condizioni, con fiumi sotterranei dalla portata di svariati metri cubi al secondo, qualsiasi esplorazione umana sarebbe da considerarsi una pazzia.
Durante la spedizione è stato possibile mappare attraverso la fotogrammetria (“capture from motion” dai video realizzati dalle camere dei droni) il principale sistema di cavità di contatto del ghiacciaio del Gorner, spingendosi a oltre cento metri di profondità dalla superficie del ghiacciaio.
Ma oltre ai droni, questa breve spedizione è stata anche caratterizzata da un’altra importante novità tecnologica. Con il supporto della società Vigea, abbiamo utilizzato il nuovo scanner Leica BLK2GO con cui sono state realizzate mappature in 3D all’interno di una grotta di contatto (vedi il modello 3d in RGB o vedi il modello 3D in DTM) che è stata rilevata in pochi minuti, semplicemente camminando all’interno della cavità.
Sette anni fa non avrei mai immaginato di poter avere a disposizione solo pochi anni più tardi strumenti così potenti in grado di rivoluzionare il concetto di esplorazione e permettendo di ricavare dati utilissimi per la ricerca scientifica delle grotte di ghiaccio. E chissà cosa ci aspetta per il futuro.

I cambiamenti climatici e l’impatto sulle attività umane dei ghiacciai in scioglimento
L’impatto del cambiamento climatico è particolarmente evidente nelle Alpi, a causa dei suoi effetti sui ghiacciai e sul permafrost.
Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento del numero di smottamenti, colate detritiche e altri crolli direttamente legati alle conseguenze dello scioglimento delle masse di ghiaccio e delle aree rocciose normalmente ghiacciate. Questi fenomeni geofisici, almeno in parte, metteranno in discussione alcune attività umane nelle alte valli alpine e l’urbanistica locale.
Al di là dei problemi ecologici di per sé già drammatici, le conseguenze che ne derivano sono anche economiche e politiche.
È quindi fondamentale monitorare da vicino lo stato di questi ghiacciai e la loro evoluzione.
A causa della grande quantità di distese glaciali presenti nei suoi massicci, il Vallese, situato nel cuore delle Alpi, è un territorio particolarmente adatto allo studio dei ghiacciai alpini. Per questo motivo gli organizzatori del progetto Inside The Glaciers hanno deciso quest’anno di svolgere le loro indagini su alcuni di questi ghiacciai.
Lo studio delle grotte di ghiaccio nei ghiacciai temperati del Pianeta è iniziato alla fine degli anni ’80 attraverso la combinazione di tecniche di alpinismo, speleologia e immersioni in grotta.
L’esplorazione di questo mondo sconosciuto ha aperto nuove strade alla ricerca scientifica includendo biologia, microbiologia, biochimica e studi paleo-climatici.
Il fenomeno crio-carsico (formazione ed evoluzione delle grotte-glaciali) è direttamente legato all’idrogeologia e alla fisica dei ghiacciai e il suo studio impegna ancora oggi molti ricercatori del Pianeta per comprenderne il ruolo nel processo di deglaciazione.

maggiori info:
www.flyability.com
https://www.laventa.it/it/blog/709-guardando-il-futuro-nuove-tecnologie-per-il-rilievo-dentro-il-ghiacciaio-del-gorner
insidetheglaciers.wordpress.com
https://insidetheglaciers.files.wordpress.com/2021/05/itg-nsa-it-a.pdf
https://milesbeyond.it/en/extreme-locations-logistics-and-training/

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