Ieri l’elisoccorso del Governo di Cantabria è intervenuto per soccorrere uno speleologo 52enne madrileno che ha subito un incidente alla Torca La Sima de La Gándara (Soba). Lesioni lievi dopo una caduta di 30 metri lungo la corda.

Sabato 26 il servizio di elisoccorso del Governo di Cantabria è intervenuto per portare in salvo uno speleologo madrileno di 52 anni che ha subito un incidente all’interno della Torca Sima de La Gándara (Soba).
Secondo l’articolo di Europa Press, lo speleologo è precipitato per una trentina di metri con il discensore “sbloccato”, per poi fermarsi di colpo sul nodo in fondo alla corda.
Le sue condizioni non sono gravi, ha riportato abrasioni alle mani e una forte contusione nella zona lombare.
L’uomo insieme ad altri dieci speleologi stava effettuando una escursione in grotta nella Sima de La Gándara nella zona carsica di Soba.
Dopo l’incidente, lo speleologo è riuscito ad uscire da solo con l’aiuto dei suoi compagni.
Una volta fuori è stato chiamato il soccorso, che è intervenuto con l’elicottero e una squadra medicalizzata del Soporte Vital Básico del 061.

Al momento, non si sa nulla di più sulla dinamica dell’incidente, né su marca o modello del discensore o maggiori dettagli che spieghino il termine “sbloccato”, dettagli non da poco, visto che la discesa su corda è praticamente imprescindibile dall’attività speleologica, dunque un incidente causato da un eventuale malfunzionamento di attrezzature certificate e ritenute sicure, desta sempre grande preoccupazione e necessita un’analisi approfondita per evitare altri incidenti della stessa natura.

Nel 2005, in un incidente simile, perse la vita uno speleologo francese molto esperto. L’incidente provocò molto scalpore e in Italia al raduno nazionale di Imagna 2005 si tenne la riunione “Tecniche di progressione, sicurezza e scuole” coordinata da Betta Preziosi dove vennero effettuate delle simulazioni da Marco Ottalevi e furono analizzate le cause di quella caduta mortale In quella occasioni gli esperti giunsero alla conclusione che a causare l’incidente fu la concomitanza del diametro ridotto della corda di 9 mm., che scorreva molto velocemente nel discensore e non opponeva un attrito sufficiente rispetto a una 10 mm., ma soprattutto la dinamica che portò la testa del discensore ad infilarsi nel freno moschettone, dopo il superamento di un frazionamento comodo.
Dopo quella esperienza, alcune case produttrici di attrezzature speleologiche adottarono nuove soluzioni e proposero discensori che eliminavano questo tipo di inconveniente .
Nacquero, così, il discensore “Banana” prodotto dalla Kong, incurvato verso sinistra, e i discensori “Spider” della ditta Repetto o “Acles” di Climbing Tecnology, tutti con un foro laterale per montare il freno discensore sul discensore stesso e non sul semironde.
Mentre il discensore “stop” della Petzl elimina il problema, funzionando con un meccanismo che blocca la discesa semplicemente mollandone la presa.
Operativamente, è molto difficile che dopo aver effettuato una chiave di sicura completa e osservando attentamente le proprie operazioni prima della partenza, si possa verificare un problema del genere.

Occorre attendere maggiori informazioni prima di fare ulteriori speculazioni sulla dinamica di questo incidente in Cantabria, che per fortuna si è risolto nel migliore dei modi, ma è senza dubbio un’occasione ulteriore per ricordare a tutti noi speleologi, esperti e non, di mantenere sempre la guardia alta, non solo sulle nostre azioni in fase di armo, discesa e risalita, ma anche sul controllo preventivo dell’attrezzatura personale e della corda, prima di ogni attività in grotta.

Fonte della notizia dell’incidente:
https://www.europapress.es/cantabria/noticia-rescatado-espeleologo-madrileno-torca-sima-gandara-soba-20191026170158.html

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