Un gruppo di ricercatori sta cercando di ricomporre il sistema idrico sotterraneo del Grand Canyon misurandone la portata e tracciando le acque che scorrono nelle grotte.
Prima di arrivare sottoterra, sono necessari due giorni di avvicinamento a piedi e discese su corda anche in esterno.

Acque sotterranee del Grand Canyon
Idrogeologi lungo le acque sotterranee del Grand Canyon

Casey Jones, studente di un master alla Northern Arizona University, e Abe Springer, un idrogeologo dell’università, hanno percorso più volte vari tratti del Grand Canyon per misurare la velocità di scorrimento delle acque sotterranee del Grand Canyon.
La raccolta di dati è una delle numerose componenti di uno studio su larga scala condotto da ricercatori del Grand Canyon National Park e del Nord Arizona lungo le pareti del canyon. Il lavoro si concentra sul North Rim, che è la fonte delle principali sorgenti del parco.

Mentre il fiume Colorado è, per molti, la caratteristica principale dell’acqua che caratterizza il Grand Canyon, le sorgenti alimentate dalla falda acquifera e le alghe sono ugualmente importanti per la vita nel Canyon.

Le variazioni nel flusso idrico rivelano ciò che gli scienziati non possono vedere: le caratteristiche della fonte d’acqua e come possono le precipitazioni e lo scioglimento delle nevi influenzare il regime delle acque sotterranee.
Le sorgenti supportano più specie viventi di qualsiasi altro ecosistema del canyon e tutte le 1800 specie di piante del Grand Canyon si trovano solo in prossimità delle sorgenti. Roaring Springs sul North Rim è l’unica fonte d’acqua per il Grand Canyon National Park.

I gestori del parco conoscono praticamente poco del sottosuolo, l’idrogeologia che sta dietro alle sorgenti, come viaggia l’acqua sottoterra, quanto tempo rimane li e come gran parte di essa viene immagazzinata nelle falde acquifere di Coconino e Redwall-Muav.
Queste sono le domande che gli speleologi si pongono in ogni parte del mondo, e le risposte sono molto importanti se ci troviamo, come spesso accade, in territori altamente delicati.

Il quadro sta diventando più chiaro grazie al recente lavoro dei ricercatori.

Gli studi di Jones sulla più profonda falda di Redwall-Muav sono stati portati avanti nel sistema di acque sotterranee dell’area del Grand Canyon.
Negli acquiferi carsici, un pò di acqua penetra nelle minuscole fessure dello strato calcareo e si muove lentamente attraverso il sistema. Altre volte, l’acqua delle forti piogge e dei temporali o quella del rapido scioglimento della neve, scorre rapidamente attraverso i condotti sotterranei costituiti da caverne, cunicoli e faglie.

Ciò significa che nei pressi del Gran Canyon se un camion di benzina si rovesciasse e versasse benzina in qualche luogo sul North Rim, in determinate condizioni, l’inquinamento potrebbe trasformarsi in acqua di sorgente in pochi giorni.

E’ necessario studiare il percorso delle acque sotterranee una volta che l’acqua di superficie entra nel sistema idrico sotterraneo. L’idrologo del parco nazionale del Grand Canyon, Ben Tobin, ha usato coloranti per uso alimentare deposti nella neve nelle doline dell’altopiano del Kaibab per seguire l’acqua quando si è sciolta. Lungo il Grand Canyon, sopra e sotto la superficie, sono stati posizionati numerosi captori, dei filtri di carbone che imprigionano il colorante, scoprendo che in alcuni casi l’acqua viaggia sottoterra molto velocemente sia in profondità che in distanza, fino a coprire 30 km mille metri di dislivello in pochissimo tempo.

Il fatto che le doline si collegano alle sorgenti è particolarmente importante per i funzionari del parco nazionale del Grand Canyon, in modo da poter correttamente gestire e proteggere le aree di superficie che contribuiscono al rifornimento di acqua acqua potabile alla fonte di Roaring Springs.

Come in ogni acquifero carsico, ci sono anche zone dove l’acqua scorre molto più lentamente; nel Grand Canyon sono quelle alimentate dallo scioglimento della neve, quando l’acqua si insinua lentamente in profondità e ricarica la falda invece di correre velocamente lungo i condotti sotterranei.

Articolo originale su http://azdailysun.com

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