Tradurre da quello che scrivono i giornali è sempre molto difficile, ma cerchiamo di dare un senso alle notizie che arrivano, soprattutto dando importanza e differenziando i termini “sub, speleosub, sommozzatore”:

Nel pomeriggio di Venerdì scorso, durante una immersione turistica, tre sub non sono riemersi: Erano il responsabile del centro diving e due sub paganti, a detta di tutti, sub esperti.
L’allarme è stato dato dagli altri componenti dell’immersione.
Sul posto da venerdì sono all’opera i sommozzatori dei Vigili del Fuoco che hanno trovato nella giornata di sabato due dei tre sub scomparsi, in una grotta sommersa, a -50 metri di profondità, per l’esattezza Grotta Scaletta. Il terzo sub non è ancora stato ritrovato.
La grotta, qui riportata in sezione, è abbastanza semplice per chi è esperto speleosub, ma estremamente pericolosa per chi è “solo” sub.

Non si capiranno mai le dinamiche dell’incidente che ha portato alla morte dei tre, ma incominciano ad affacciarsi ipotesi ovvie: la perdita di visibilità dovuta al rimescolamento nell’acqua di sedimento ha fatto perdere l’orientamento ai tre. Non ci sono notizie ufficiali a proposito di sagole stese all’interno della grotta, ma questo potrebbe essere il nocciolo della questione: entrare in una grotta sommersa senza stendere la propria sagola è come strappare un biglietto di sola andata per l’inferno, ma finora nessuna notizia ufficiale indica questo particolare che invece è importantissimo per determinare o no colpe e responsabilità.

Due corpi sono stati riportati in superficie dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco che stanno cercando il terzo corpo in condizioni di scarsa visibilità. Un sommozzatore dei Vigili del Fuoco ha accusato un malore durante le operazioni.

Nelle operazioni non sono intervenuti gli speleosub del CNSAS che rimangono i preallerta.

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