Il Museumof Natural History lancia l’Sos, settemila litri sprecati per ogni bistecca
Articolo apparso su TuttoScienze di mercoledì 31 ottobre 2007, di Glauco Maggi
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IL SERBATOIO DELLE FORESTE
Bastano 4 mila metri quadrati per generare 30 mila litri al giorno

RISORSA SEMPRE PIU’ SCARSA

Appena il 3% di tutto l’oro blu è dolce e solo un terzo è direttamente disponibile

Il Museumof Natural History lancia l’Sos “Settemila litri sprecati per ogni bistecca”

I più piccoli potranno toccare il ghiaccio fino a farlo sciogliere, per poi vedere la magia della vaporizzazione. E i più grandi scopriranno tutte le cose che non sanno sull’acqua. Posso assicurare che sono tantissime, avendo avuto accesso all’anteprima della mostra «Water: H2O = Life», che sarà aperta al pubblico all’American Museum of National History di New York dal 3 novembre al 25 maggio dell’anno prossimo. «Si consumano 7 mila litri d’acqua per produrre un “pound”, cioè 453 grammi, di carne di manzo e 1769 litri per un “pound” di pollo. Per fare una t-shirt se ne usano 2700 litri, mentre per un’arancia bastano 50 litri», dice in un’intervista a «Tuttoscienze» Eleanor Sterling, direttore del Centro per la Conservazione e la Biodiversità del Museo, spiegando il taglio divulgativo popolare e, insieme, il messaggio conservazionista dell’esposizione di cui è ideatrice e curatrice. «Il pubblico avrà a disposizione vari giochi interattivi per soddisfare curiosità vere o anche pure bizzarrie, e lo scopo è di diffondere la consapevolezza sull’acqua come risorsa definita, non incrementabile », spiega la studiosa, che vanta più di 20 anni di ricerche sul mondo animale e vegetale in Africa, Asia e America Latina. «L’acqua è in costante movimento attorno a noi, sale per evaporazione dai fiumi e dagli oceani e ricade sulla Terra sotto forma di pioggia o neve e le piante hanno un ruolo fondamentale nel trarre acqua dal suolo e rilasciarla nell’atmosfera attraverso le foglie»: riassume così il ciclo dell’acqua, che quantifica con una serie di dati. «Un acro di foresta di piante a foglie larghe (4046 metri quadri, ossia un bosco di circa 200 metri per 20) fornisce all’atmosfera 30.283 litri d’acqua ogni giorno». Presente nei tre stati – liquido, solido e gassoso -, l’acqua a disposizione sul pianeta è quella che è, non si consuma e non se ne può produrre di nuova. «In questo senso lanciamo l’allarme dell’acqua come risorsa non infinita. Perché l’azione dell’uomo può incidere nella sua distribuzione sulla Terra, provocando effetti negativi – continua Eleanor Sterling -. Per esempio, l’abbassamento dei volumi di acque non salate nelle falde sotterranee potrebbe provocare gravi problemi di carenza di risorse potabili in molte regioni: forse non a New York, che è in una situazione climatica e geografica tale da godere di ottime riserve, ma in Italia è diverso». E aggiunge: «Un progressivo scioglimento dei ghiacciai sulle Alpi impoverirebbe i fiumi e farebbe diminuire in generale tutte le scorte naturali d’acqua dolce».
Anche se i tre quarti, circa, della superficie terrestre sono coperti d’acqua, soltanto il 3% è acqua dolce e di questa solo un terzo è prontamente utilizzabile per i consumi umani. «Più dei due terzi della scorta globale di acqua dolce, infatti, sono sotto forma di ghiaccio e sono conservati nelle regioni polari e nei ghiacciai», precisa la curatrice.
Alla domanda se la mostra prenda un’esplicita posizione sull’«argomento degli argomenti», il «global warming», il
riscaldamento globale, la scienziata dice di no, e che sono altri gli esperti da cui aspettarsi una risposta. «Water», però, ha una sezione speciale dedicata proprio allo scioglimento dei ghiacci al Polo Nord. «Probabilmente questo processo comporterà un riadattamento delle condizioni di vita degli orsi polari», sostiene Eleanor Sterling, che è un’esperta di conservazione biologica e vanta ricerche e studi ecologici, comportamentali e genetici su primati, balene e altri mammiferi.
Ma il pubblico, che sarà informato sul già largamente pubblicizzato restringimento delle aree dei ghiacci al Polo,
non avrà accesso con lo stesso risalto all’altra metà della verità: contemporaneamente al record del minimo di superficie ghiacciata nell’Artico, in Antartide l’estensione dei ghiacciai ha raggiunto il suo massimo di sempre. L’ha ricordato in un’intervista alla Cnn John Christy, membro dell’Ipcc, il «panel» dell’Onu sul cambiamento del clima che ha condiviso il Nobel della Pace con Al Gore. «Il Museo fece già un’esposizione dedicata specificamente al “global warming” nei primi Anni Novanta – ricorda Eleanor Sterling – e, forse, fu troppo in anticipo sui tempi. Adesso, quando dobbiamo individuare i temi che potranno essere al centro di prossime mostre, la questione del clima del pianeta è sicuramente tra quelle su cui stiamo discutendo con la maggiore attenzione». Famiglie e scolaresche sono i destinatari naturali dell’offerta delle mostre divulgative temporanee che si succedono al Museo nell’Upper West Side su Central Park (quella precedente fu dedicata all’oro). «E per catturare l’attenzione di un pubblico popolare l’arma di maggior successo è l’offerta di “notizie-limite”, quelle che generano stupore e stimolano l’interesse di passare da un pannello all’altro, da una chicca all’altra, senza cali di attenzione », spiegano al Museo, fornendomi una serie di esempi curiosi e molto coinvolgenti. Dopo New York, la mostra girerà il mondo: già fissate le tappe di Toronto (Canada), Singapore, Canberra (Australia) e San Paolo (Brasile). Intanto contatti sono in corso anche con una serie di musei in Europa.

Bottiglie contro rubinetti – Nel mondo il consumo di acqua imbottigliata è quasi raddoppiato dal 1997 al 2005, con gli americani che rappresentano la percentuale maggiore: 98,4 litri a testa nel 2005. I costi sono pari a circa 10 dollari per un gallone (3,8 litri) in bottiglia contro meno di un centesimo per la stessa quantità dal rubinetto. Oggi si consumano tre litri d’acqua per produrre una bottiglia da un litro.

Filtri invece di sorgenti – Nel mondo si usano ogni anno 2,7 milioni di tonnellate di plastica per produrre bottiglie, ma negli Usa meno del 20% vengono riciclate. Sempre negli Usa si stima che il 40% dell’acqua in bottiglia sia semplicemente acqua del rubinetto filtrata.

Sorsi di acqua salata – La lucertola cornuta del Texas raccoglie e conserva l’acqua che beve
tra le scaglie della sua schiena. L’albatros, invece, può bere acqua di mare, che è troppo salata per la maggior parte degli animali, perché si libera dell’eccesso di sale (sia dall’acqua sia dal cibo) grazie a ghiandole speciali dietro gli occhi. Queste, poi, provvedono a espellere il concentrato attraverso un condotto che porta al becco.

Vivere senza bere – Si può vivere senza bere: i topi canguro hanno reni superefficienti, così bravi a riciclare l’acqua che hanno tutta quella che serve loro semplicemente prendendola dal cibo solido di cui si nutrono.

La nostra riserva quotidiana – Gli umani sono acqua per circa il 60% del peso, con la percentuale che è leggermente più alta per le donne. Per rifornire il proprio corpo un adulto, in media, ha bisogno di 3,7 litri d’acqua ogni giorno.

Chi è Sterling: Biologa
RUOLO: E’ DIRETTRICE DEL CENTRO PER LA BIODIVERSITA’ E LA CONSERVAZIONE DELMUSEO DI STORIA NATURALE DI NEWYORK E PROFESSORESSA DI BIOLOGIA ALLA COLUMBIA UNIVERSITY

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