Notizia di Tronny

Ingresso fornitori: “Iperspazio”

Caro amico ti scrivo,

cosi mi astraggo un po’

e siccome domani Tivano,

chissà quanto esplorerò.

La squadra è numerosa,

un sacco di
gente che pesta

l’atmosfera è trafficosa,

mi sa che faremo gran festa.

E si farà l’armoone,

ognuno come gli và

rincorreremo il collettorone,

mi sa che si giunta in Stoppà.

(Màas Pox)

E’ doveroso precisare che se continua cosi la storia, le ex mogli diventeranno due!

Tutto cominciò in una giornata di Maggio, di quelle con un sole stupendo e caldo. Gli uccelli cantavano e le rane copulavano allegramente. Il bosco profumava di primavera, i cerbiatti correvano spensierati e le api volavano da un fiore all’altro tuffandosi nel prezioso nettare. Ad un certo punto qualcosa turbò l’equilibrio, un esercito d’umani rumorosi e maleodoranti avanzava entro la selva, erano armati di strani oggetti: pietre puzzolenti ed elmi luminosi. Quel nutrito gruppo d’esseri si accalcò presso l’antro dimora del buio.
Dopo parecchio armeggiare con quegli strani strumenti e vestitisi cosi da sembrare dei clown si riversarono nella spelonca. Cose meravigliose scoprirono e videro, qui di seguito ve le narrerò.
La discesa fino alla stanza principale (sala del nodo) fu facile, ivi riunito il gruppo, fece bivacco theizzando, brodando poi pappa, cacca pronti via.
Quello che successe nei rami “Rango della posta” spetta ad un altro narratore descriverlo, saprete più avanti. (esplorazione squadra led)
La squadra mercury scese lungo la “via del sole” bella larga con torrente, curve marmitte e saltini. una tetta! Ad un certo punto il sole fini nel pozzo (P 30), di conseguenza mister mercury risolse l’equazione: pozzo + torrente + cascata = non scendo.
Proprio sopra l’imbocco del salto si vide penzolare un canapo insulso e anonimo, probabilmente dimenticato dalle lepri inseguite dall’orda, oltre un condotto rotondo e ventoso che dopo qualche metro biforcava, le evidenti tracce dei fuggitivi non lasciavano dubbi giù verso il basso. Il trapano cantava bruciando punte e la grotta ingoiava attacchi senza ritegno, con un ultimo balzo atterrarono nell’immenso iperspazio: un lungo tubo nero (gallerie motobecane) la corsa fu inevitabile, viaggiando senza fiato nella condotta furono colti dallo stupore quando scoprirono il giudizio finale “L’Armagheddon” (sala 70 x 40 mt). Mai s’era trovato un tale splendore dentro quel monte: una cattedrale della notte adorna di guglie di fango e arazzi d’argilla, immensa, silente, tanto da sembrare vecchia e saggia come il mondo.
Nessuno credeva a quello che vedeva, pozzi, gallerie dipartivano da lei, purtroppo furono fermati davanti da sifoni profondi e silenziosi, ma l’aria ivi presente gli consigliò di tornare, altre grandiose scoperte promise sussurrando alle loro orecchie.

Alcuni dati: sviluppo 2 Km + 600 mt circa da rilevare, dislivello – 315 m

Tronny

Rami: “Rango nella posta”

Mentre il corteo di esploratori s’involava verso l’apoteosi dei vuotopieni
giù dabbascio, la squadra led, stufa delle ciacole femminili e di scavare
nel fango di cemento, improvvisa uno spunto esplorativo. Màas Pozzo vuol
raggiungere la sommità del camino/salone (quanto sarà? un trentino? un
venticinquino?), ma non ha il minimo attrezzo per risalire… Con un
traversino di una decina di metri, a + 10 m di altezza dalla base,
intercetta una via attiva e sale nello schifo per altri 10 metri, stretto e
disostruendo massi da sotto… Poi un laminatoio semi-verticale ancor
peggiore, attivo, fangoso, sassoso e stretto (pur consci delle autostrade là
sotto), sale per circa 30 metri (“Merdàsco”): buca una finestra di fango e
assieme al prode Ravano arriva addirittura sopra la sommità del salone
(“Rango nella Posta”). Grosso, molto grosso, ma soprattutto attivo. Qualche
metro di condottone e nuovo caminazzo da trenta… le finestre ci sono, ma
sparse per le pareti e troppo in alto.. stavolta si va a casa… Poi,
l’illuso, credendo di essere Manolo, arrampica circa 15 metri in libera
sotto cascata (non lo faccio più!), e dietro l’angolo fa capolino una
condotta attiva di dimensioni da cammino. I due, in silenzio e polmonandosi
quasi un pacchetto di sigarette a testa, portano a casa almeno 400 metri di
nuovo, per un dislivello di circa 100 metri in totale: si fermano sotto una
cospicua frana, ma già oltre si intravede nero e grosso. Molta aria, molto
bello, pulito e attivo, diversi rami laterali tralasciati, tra cui un
discreto arrivo. Il tutto sembra diriga verso il cuore della Costa di Rove/I
Lardei. E le dimensioni delle condotte sono mediamente sui 3×5 metri…
Il Pozzo si gioca due bonus e un jolly per uscire indenne da cedimenti e
frane di bambini che gli ruzzolano addosso… E’ già buono che esca
zoppicando e con la manina sinistra fuori uso. Ravano, prima di tornare
marchia la diramazione con un prodotto tipico del suo stomaco marcio…
casomai la prossima volta non si ricordasse fin dove era arrivato…

Màas Pox

Squadra led: Màas Pox, Mauri, Rava, Stefania, Teresa, Bea, Anna

Squadra mercury: Tronny, Der Komissar, Catoclepa, Pallino, Lontra-x, Lele, Franz, Corsista 1, Corsista 2

Squadra lepri 1: Conan, Graziano

Squadra lepri 2: Dott. Sules, Prof. Corvo, Galli

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