Oggi vi parlerò del buon lavoro di alcuni amici, anzi del coronamento di molti giorni di lavoro!
Vi parlerò di speleosubacquea, ma di quella poco nota, o meglio di quella fatta in mare, di quella che generalmente si ricorda solo quando accadee il consueto incidente estivo e che dà modo a tutti di dire la propria, ma stavolta vi dirò cose belle anzi vi racconterò l’ accatastamento di due splendide grotte in gergo marino chiamate “Tunnel Passanti”.A tutti voi esperti in speologia e che spesso, e con molto sacrificio, ci accompagnate all’ inizio del sifone, vorrei narrarvi il mare!
Come ben sapete gli speleosub sono subacquei altamente specializzati, ma subacquei, e quindi amano immergersi, e dopo fermarsi al bar per una merenda e quattro chiacchere. Questo è il momento fatidico, si avvicina un altro sub e dice: “sai facendo immersione lì abbiamo visto un buco…”. E allora vai, si cerca una barca d’ appogio, si cerca il famoso buco…ed eccolo lì inizia l’esplorazione ed il rilievo, giorni e giorni di lavoro, decine di immersioni e finalmente ecco il risultato che i nostri amici di Salerno accatastano:
Tunnel passanti di Capo Tummolo (costiera amalfitana – SALERNO)
rilevatori :
tunnel I M. Angellotti, R. Ricco, R. Picardi (23/XII/2017)
tunnel II M. Angellotti, R. Ricco, U. Alfieri (17/VI2017)


Capo Tummolo (comune di Maiori) è attraversato perpendicolarmente da due tunnel, che collegano la baia di Erchie con la successiva cala del Gaetano. Parziali e incompleti dati si trovano, a riguardo di un’unica grotta, in Cicogna-Bianchi-Ferrari-Forti, Grotte marine –cinquant’anni di ricerche in Italia.
Il primo tunnel, più articolato, presenta quattro aperture, di differente grandezza: la principale, emersa (SO), su un fondale profondo -4,4m, una affiorante (NE) e due sommerse (NO e SE), alle rispettive profondità di -6,7 m e -3,3m. I due ingressi di ponente presentano, sul fondale, massi di crollo, mentre i due corrispettivi di levante si inseriscono sulla parete rocciosa del Capo. La lunghezza totale del tunnel è di 45m, di cui 26 emersi (parte O), mentre la larghezza massima, sempre della parte non sommersa, è di 15m (16m larghezza massima parte sommersa). I punti di maggior interesse di questa cavità sono due: un ramo cieco che, progressivamente restringentesi (lunghezza 5,80m x 4,10m di larghezza iniziale) e con profilo batimetrico variante a -3,10m a 0m, si apre in direzione NE, dietro una concrezione colonnare nei pressi dell’ingresso affiorante di NE, con posidonia oceanica morta nel tratto iniziale ma grande quantità di gamberetti (palaemon serratus) verso il fondo, e il passaggio che, dopo un passaggio basso (0.80m) su fondale sabbioso, collega la condotta principale con l’uscita sommersa di NO.
Il secondo tunnel si caratterizza invece per una articolazione più semplice: lungo 23,70m e largo, nel suo punto massimo, 7,9m, presenta un ingresso orientale largo 11,1m, con profondità -14,6m, mentre l’apertura occidentale, molto più ridotta (2, x 2,30m), sbocca su un fondale di -12,5m. Dalla duna di sabbia, su cui sono presenti vari spirografi (sabella Spallanzani) e che si trova verso l’ingresso E, è possibile osservare la non massiccia fuoriuscita di bolle, a testimonianza di una presenza sulfurea documentata in varie zone della costiera amalfitana.
Doveroso farvi i complimenti ed esortarvi a continuare, Buon Lavoro!

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