Passato il picco Covid-19, in Umbria si riprende lo studio della Grotta Bella, una cavità naturale con importanti reperti archeologici e antropologici.

Cranio
Cranio rinvenuto nella Grotta Bella

All’inizio dell’anno gli speleologi di Todi, in collaborazione con il Dottor Felice Larocca del Centro Studi ‘Enzo dei Medici’, avevano presentato i risultati preliminari delle indagini speleo-archeologiche effettuate nel 2019 all’interno della Grotta Bella, ad Avigliano Umbro.
Le ricerche avevano suscitato un forte interesse da parte di studiosi e pubblico, ma la pausa del Lockdown ha fatto slittare qualsiasi buon proposito di ulteriori approfondimenti, fino ad oggi, quando è stata annunciata la ripresa delle ricerche.

Il progetto vede gli speleologi affiancati ai ricercatori della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e gode del sostegno del Comune di Avigliano e della Fondazione Carit.
I reperti già noti all’interno della Grotta Bella sono di estremo interesse paleontologico, ma una revisione sistematica dei ritrovamenti ha spostato molto indietro l’età dei fossili umani presenti, nonostante il sito sia stato oggetto di scavi abusivi e interventi umani disastrosi.
Un cranio molto antico su cui poggia un tronco di stalagmite alto una ventina di centimetri, era stato datato approssimativamente a circa sei mila anni fa.
Durante le ricerche del 2019, in terra nei pressi del reperto è stata trovata una stalagmite rotta, lunga una trentina di centimetri, che corrisponde per forma e dimensioni al pezzo mancante della concrezione cresciuta sul teschio.
Questa scoperta che va oltre la semplice supposizione, sposta indietro di migliaia di anni l’età del reperto.
Anche lo studio di altri oggetti ritrovati nella grotta, tra i quali laterizi e frammenti di ceramiche, testimoniano una frequentazione costante durata migliaia di anni fino ad arrivare a datazioni certe, grazie ai bolli presenti sui laterizi.
La presenza umana testimonia l’interesse di questo luogo e l’importanza che rivestiva nel territorio circostante.

Ora che in Umbria l’epidemia di Covid-19 sembra essere molto attenuata, per gli speleologi è arrivato il momento di riprendere nuove indagini insieme a ricercatori italiani già dal mese di Agosto, mentre si dovrà attendere per l’arrivo di ricercatori stranieri che in questo momento non possono essere presenti per le ovvie restrizioni imposte dai Governi nazionali.

Le attività di ricerca verranno svolte nel pieno rispetto delle norme per il contenimento del Covid, evitando in questa fase le esplorazioni speleologiche, che non consentono un distanziamento sufficiente; esse si concentreranno invece sul rilevamento topografico e su varie attività di documentazione nell’area di rinvenimento di un altro scheletro di verosimile età preistorica, scoperto in uno dei settori più profondi della cavità.

Fonte:
https://www.aviglianonews.it/ricerche-nella-grotta-bella-riparte-il-progetto-dopo-lemergenza-covid-19/

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