Le “Grotte del Sogno”, scoperte da Ermenegildo Zanchi nel 1931 e adattate negli anni passati al turismo, riapriranno dopo la chiusura avvenuta trent’anni fa.
Per fortuna si tratta di una rivalutazione di una grotta già turisticizzata, quindi non si faranno danni in qualche grotta nuova, semmai forse si riuscirà a ripulirla di materiale che in tutti questi anni ha inquinato e alterato l’interno.
Sono stati stanziati 180 mila euro, neanche tanti, soldi presi dalla muccadamungere Comunità Europea, attraverso fondi messi a disposizione dalla muccadamungere Regione. Metà dei soldi dovranno essere restituiti dal Comune in 20 anni, l’impresa che esegue i lavori dovrà completarli in due mesi.
Fonte Val Brembana News
Mumble Mumble… come dice Paperon de Paperoni quando fa i conti… 90 mila euro li mettiamo a disposizione per fare la turisticizzazione, che in questo caso non è dannosa perchè la grotta era abbandonata e ingombra di materiale non idoneo ad una grotta turistica, poi gli altri 90mila euro diviso 20 anni, fanno 4mila e 500 euro di utile necessario l’anno.
Mettiamo che per tenere aperta una grotta turistica nel fine settimana… facciamo che servono 2 persone alla biglietteria, una che guida un pulmino, 6 che fanno gli accompagnatori, uno che controlla i biglietti all’ingresso ce lo vogliamo mettere? Paghiamo una signora che pulisce i cessi. Questo per tutti i pomeriggi dei sabati e domenica da aprile a settembre.
Mumble mumble… 2+1+6+1+1=11 persone sottopagate costano forse una trentina di euro l’ora compresi iva e contributi.
330 Euro x 6 ore = 1980 euro di spesa al giorno per ogni giorno di apertura
1980 X 2 = 3960 euro di costo per weekend di apertura

Incominciamo a pensare a quanta gente andrà a vedere queste grotte. In estate, quando proprio ti dice bene, forse riesci a fare due gruppi da 50 persone, al giorno. Via, ad agosto 3 gruppi, crepi l’avarizia, ma a settembre, forse fai un gruppo.. facciamo una media… 100 (sono tantissimi) visitatori al giorno di media.

Quanto gli vogliamo far pagare? 12 euro a persona sono più che sufficienti, dai, 15 euro.
50 x 2 = 100 persone al giorno per giorno di apertura
100 x 15 = 1500 euro di incasso al giorno per giorno di apertura
1500 x 2 = 3000 euro di incasso al giorno per week end di apertura

OPS!

3000- Incasso per ogni week end
3960= Spesa per ogni week end
——
-960 Euro al week end di apertura estiva nel periodo di maggior afflusso! C’è qualcosa che non va!

Mumble mumble… incominciamo a tagliare… tocca starci dentro. Mandiamo a casa 4 guide, tanto ci sono solo due gruppi 4 x 6 x 30 = 720 euro al giorno x 2 = 1440.

Ok, guadagnamo circa 500 euro per week end… Quindi, lasciando aperto dal 15 aprile al 30 settembre… 22 weekend.

22 x 500 = 11’000 euro l’anno che dovrei guadagnare dalle visite togliendo le spese vive di gestione visitatori, ma…

11’000 – 20% di IVA = 8’800 Euro

Quanto costa l’assicurazione? Facciamo che l’assicurazione vuole prendere 1 euro a visitatore…
100 x 2 x 22 = 4’400 euro

8’800 – 4’400 = 4’400 euro rimanenti sempre solo gestione visite, sarebbero questi che il Comune deve ripagare tra vent’anni (4’500 x 20 = 90’000).

Quanto paga di bolletta per l’energia elettrica una grotta che va illuminata 12 ore a settimana? Bho… facciamo… 60 euro al mese.

60 x 6 = 360 euro dai conti pari abbiamo ancora 4000 euro da scialacquare.
Dovremo mettere il telefono… che si paga per 12 mesi…
50 x 12 = 600 euro, ancora 3400 euro di guadagno l’anno.

Ci serve il commercialista, gleli vogliamo dare 1500 euro per la gestione?
2100 euro di guadagno in un anno, per fortuna siamo ancora sopra, ma bisognerà farsi pubblicità… andiamo dal tipografo e facciamo stampare 3000 depliant l’anno… forse ancora stiamo dentro i 2100 euro… forse.

Tra venti anni il Comune dovrà cacciare 90 mila euro senza aver preso un soldo dalla turisticizzazione di una grotta. Da “grotta dei sogni” a “grotta degli incubi” se poco poco cala l’afflusso turistico.

Per fortuna parliamo di una grotta già turisticizzata, quindi “si recupera” un bene che altrimenti sarebbe solo un danno, quindi bravi in Val Brembana, speriamo che la novità il primo anno possa portare un migliaio di visitatori al giorno, speriamo per voi.

Le nuove turisticizzazioni invece il danno già lo fanno quando aprono al turismo: non portano soldi
e ciucciano dalla muccamungimungi Comunità Europea e dalla muccamungimungi Regione, e rovinano una grotta, poi chiudono e lasciano all’interno della grotta le passerelle, i cavi, i fari e tutti gli accessori della grotta turistica.

Per quanto ne so, e non ne so affatto, in Italia le grotte più visitate, più blasonate e più famose (e più belle) sono le Grotte di Castellana e le Grotte di Frasassi, mettiamoci pure la Grotta Gigante (se non sapete dove sta toglietela dall’elenco, fate a coscienza vostra), che per la fortuna dei residenti di paesini che altrimenti languirebbero in economie locali d’entroterra riescono a movimentare un flusso turistico che permette di vivere leggermente meglio che altrove, grazie alla crescita di alberghetti, ristoranti ecc.
Tutte le altre grotte turistiche italiane molto probabilmente stentano a trovare canali diffusivi, popolarità, non c’è una cultura sufficiente per andare a visitare una grotta; tutto a discapito di un flusso turistico che non arriva o che è solo di nicchia e quasi nullo rispetto alla solita località balneare a pochi chilometri di distanza.

Fine. Bravi in Val Brembana, bravi a Frasassi e Castellana, tutti gli altri esistenti: coraggio…
E per le nuove turisticizzazioni: Lasciate Perdere!

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