14’000 anni fa gli uomini preistorici esplorarono a fondo la grotta della Basura a Toirano, in Liguria. A testimoniarlo le impronte lasciate dagli esploratori nell’argilla a 400 m. dall’ingresso e oggi studiate da un team internazionale. Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica LIFE

Una escursione di 14000 anni fa grotte di Toirano
Una escursione di 14000 anni fa nella grotta della Basura

A settant’anni dalla scoperta della grotta della Basura a Toirano, una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale eLIFE, ha permesso di comprendere il senso delle moltissime orme di animali e persone individuate durante le prime esplorazioni, ricostruendo le azioni di un gruppo di uomini del Paleolitico superiore.
A partire dal 2016, sono state studiate più di 180 tracce umane e animali, effettuati rilievi e modelli 3D, sono stati rielaborati i dati degli scavi paleontologici e archeologici, delle datazioni radiometriche, delle analisi polliniche e antracologiche, delle analisi sedimentologiche e micromorfologiche, e con le moderne tecniche di investigazione forense si è riusciti a ricostruire una straordinaria escursione di 14’000 anni fa, dentro la grotta a più di 400 metri dall’ingresso, con una camminata “carponi” in un basso cunicolo di 80 cm di altezza.

Lo studio rivela per la prima volta le tracce incredibilmente conservate di particolari anatomici del partecipanti alla esplorazione, soprattutto di un ginocchio con impronte di muscoli, ossa e tendini.
La ricostruzione è densa di particolari che fanno rivivere la scena, è come se ad un certo punto dal buio dei millenni e dalla nebbia del tempo ci apparisse una visione, nitida, di un particolare momento di quegli antichi antenati.

In una prima fase della ricerca sono state identificate le tracce di tre individui: un bambino di età inferiore ai tre anni alto circa 87 cm, un bambino di sei-sette anni alto circa 110 cm e un preadolescente, di circa undici anni, alto circa 135 cm. Lungo il percorso, i tre si sono mossi lasciando sulle pareti segni carboniosi e impronte di mani. Il più piccolo ha scavato una buca accucciato nell’argilla, che gli altri due hanno spalmato poi sulla roccia in lunghe scie sinuose.
Una seconda fase, condotta sulle orme presenti lungo il ‘Corridoio delle impronte’ tra 2017 e 2018, ha rivelato che i tre bambini erano affiancati da due adulti, alti tra 150 e 167 cm, i quali avevano tracciato la via lungo i tortuosi cunicoli di accesso, attraversando stretti passaggi obbligati e procedendo a carponi per lunghi tratti.

Il fatto che gli esploratori fossero a gambe nude e che non avessero interferito con gli orsi che usavano la grotta come dormitorio invernale, suggerisce che l’esplorazione dell’ambiente ipogeo ebbe luogo in tarda primavera o in estate.

La scoperta è frutto dell’impegno di numerosi Enti, Università e Musei, tra cui la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona, il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, ESI (Evolutionary Studies Institute dell’Università di Witwatersrand – Sud Africa), CONICET (Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas – Argentina), DISTAV (Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita dell’Università di Genova), DAFIST (Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia dell’Università di Genova), Università di Pisa (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, DCFS), Museo Archeologico del Finale e Comune di Toirano.

Il link al documento:
eLife- A multidisciplinary approach to a unique Palaeolithic human ichnological record from Italy (Bàsura Cave).

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