Oggi si è concluso un importante appuntamento del Presidente dell’UIS, Mr Andy Eaves che, su invito della Federazione Speleologica Sarda, ha visitato alcuni siti del parco Geominerario della Sardegna, tra Carbonia, Iglesias e Fluminimaggiore. Tale visita è stata soprattutto mirata alla valutazione dei luoghi che la prossima primavera ospiteranno il 2° Simposio Internazionale sulle grotte di miniera e saranno sede del Centro di Documentazione e Ricerca (sempre delle grotte di miniera, che qui si sta sviluppando).
Un lungo e intensissimo weekend di attività per un grande speleologo e uomo di miniera, tra grotte naturali, turistiche e di miniera, ma anche tra tanta storia, prestoria, archeologia industriale e….vino!
50 anni di attività speleologica e circa 500 km di rilievo ipogeo in attivo, scopritore dei vuoti sotterranei naturali più grandi del mondo, di fronte alla eccezionalità e singolarità della Grotta di Santa Barbara, Andy ha comunque trasalito e con voce inquieta mi ha detto: “this place is nothing I was expecting to see; it goes beyond what I’d still aspect to see in my life, as cave explorer. This system cannot exist. This cave bears a secret”.
È stato davvero piacevole visitare la grotta di Su Mannau con Andy e Angelo Pani, lo scopritore dei rami maggiori del sistema, negli anni 70, che nel giorno del suo 67esimo compleanno ha voluto tornare nella grotta con il suo vecchio casco, anche se adattato ai LED. Del suo compleanno ci ha detto solo a fine giornata.
Con Andy ci siamo salutati con un mezzo impegno di una sua partecipazione al raduno di Negrar dove, se ci sarà l’occasione, sarà lieto di mostrarci le immagini inedite relatve all’ultima spedizione dello scorso maggio in Malesia, nella mastodontica Deer Cave, quella della Sarawak Chamber.
Un caloroso ringraziamento a (in ordine di apparizione): Mauro Villani, Mauro Messina, Riccardo Deluca, Marina, Angelo Pani, Ubaldo Sanna, Giampiero Floris, Carletto Pusceddu, Giampiero Pinna e Mimma e , in modo speciale, a Corrado Conca per aver organizzato l’evento con Angelo Naseddu a nome della Federazione Speleologica Sarda.
Daniela Pani