La notizia proviene da “La repubblica”, quindi potrebbe essere una balla colossale.

Dopo 10 anni di contenzioso, il Tar ordina al Ministero di disporre il premio di 450mila euro ai due speleologi Lorenzo Di Liso e marco Milillo e al CARS di Altamura. la sentenza di nove pagine chiarisce la sentenza pronunciata nel 2007, dove già disponeva il pagamento del premio spettante per il ritrovamento del reperto, di valore stimabile a 880 mila euro.

Finora non era stato liquidato il premio perchè sembra che i proprietari del fondo su cui si apre la grotta non abbiano mai dato l’autorizzazione agli speleologi a compiere l’esplorazione, ma è stato chiarito che i proprietari non si sono neanche opposti alle esplorazioni nei giorni immediati alla scoperta.
Secondo interpretazioni del TAR, i due speleologi esplorarono la grotta a titolo individuale e non per conto del CARS di Altamura (? ma che significa me lo spieghi uno speleologo di qualsiasi gruppo speleo?) tanto che il CARS ha fatto ricorso cercando di escludere i due speleologi dal premio.
Repubblica fa una confusione incredibile tirando dentro pure il CAI, quindi non andiamo oltre con le interpretazioni.

Il ministero non aveva ancora dato applicazione alla sentenza del Tar, sostenendo di non aver ben compreso chi fossero i destinatari del premio. Ora la terza sezione del TAR ha definito che il premio di 450mila euro – pari a un quarto del valore complessivo attribuito al ritrovamento – dovrà essere ripartito fra il Cars di Altamura da una parte e i due speleologi baresi dall’altra.

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