Dall’esplorazione della grotta di Lepenitsa alla formazione delle nuove generazioni: la speleologia bulgara a Rakitovo festeggia il suo lungo percorso di ricerca, tutela e divulgazione.

Origini della speleologia bulgara e il ruolo di Rakitovo

Il 27 luglio 1930, a Rakitovo, nasceva il primo ramo del “Primo Club Bulgaro di Speleologia” al di fuori della capitale Sofia. Questo evento segnò una tappa fondamentale per la speleologia bulgara, ponendo le basi per lo sviluppo della scienza delle grotte nel Paese. La fondazione fu guidata da un gruppo di pionieri locali, stimolati dall’interesse per il patrimonio naturale e dalle particolarità del territorio carsico dell’area.

Tra i dieci fondatori del club figuravano insegnanti, commercianti, artigiani e agricoltori, tutti accomunati dalla passione per l’esplorazione sotterranea e la volontà di proteggere la ricchezza speleologica della regione di Chepino. Il gruppo si mise all’opera per mappare e studiare le grotte più note del Mramorno Pole (Campo di Marmo), riuscendo a produrre cartografie dettagliate delle grotte “Izvorat” (ora nota come “Lepenitsa”) e “Suhata”, e lavorando anche sull’accessibilità con la realizzazione di un nuovo ingresso artificiale a Lepenitsa.

Speleologia e sviluppo territoriale: esplorazioni e turismo

Le prime attività del club bulgaro di speleologia a Rakitovo includevano sia la tutela che la valorizzazione delle grotte, stimolando anche la nascita di un turismo speleologico ancora embrionale. L’acquisto di lampade ad acetilene segnò l’avvio delle visite guidate e delle prime attività di divulgazione, gettando le basi per la crescita della speleologia bulgara come disciplina scientifica e culturale.

Le esplorazioni di quegli anni permisero alla comunità di conoscere e documentare in modo sistematico numerosi ambienti sotterranei, distinguendo Rakitovo come centro di riferimento. Il club, pur avendo operato attivamente per circa un decennio, fornì una solida piattaforma per le generazioni successive di speleologi.

Dalla rinascita negli anni 2000 alle spedizioni internazionali

La speleologia a Rakitovo fu rilanciata nel 2009 grazie all’impegno di Georgi Sranchaliev, geologo e studioso del Mramorno Pole. Sotto la sua guida nacque l’associazione “Sutkya”, responsabile della riapertura di Lepenitsa alle visite e dell’organizzazione di quattro spedizioni nazionali tra il 2009 e il 2015.

Successivamente la guida delle attività speleologiche venne assunta dalla nuova Società Bulgara di Speleologia e dal suo ramo di Rakitovo. Una delle principali iniziative fu il rilancio dell’esplorazione TERRA-BESSICA, che da spedizione nazionale è diventata evento internazionale, ospitando speleologi di diversi Paesi europei e non solo. Da queste spedizioni sono state censite e documentate oltre 36 grotte, sia naturali che artificiali, e nel 2020 è stata portata alla luce la grotta “Lednikat”, lunga 1.400 metri.

Speleologia, tutela ambientale e divulgazione scientifica

Il club di Rakitovo si distingue per la partecipazione ad azioni di tutela ambientale, pulizia delle aree carsiche e delle sorgenti, oltre che nella realizzazione di mostre che hanno avvicinato centinaia di persone al patrimonio sotterraneo. La speleologia viene trasmessa anche alle nuove generazioni grazie a progetti didattici innovativi. Da oltre un decennio si organizzano workshop per bambini e laboratori SpeleoLab pensati per i giovani, che prevedono lezioni, presentazioni, mostre tematiche e attività pratiche in grotta.

Formazione delle nuove generazioni e futuro della speleologia a Rakitovo

Tra le iniziative formative più apprezzate si segnalano il laboratorio per bambini ospitato al Banjsko Film Fest e i campi SpeleoLab a Rakitovo, esempi di un approccio integrato che coniuga passione per la scoperta e rigore scientifico. Queste attività hanno consentito di formare decine di giovani speleologi, proiettando Rakitovo tra i centri più attivi nel panorama speleologico bulgaro.

La storia della speleologia a Rakitovo è un lungo viaggio tra impegno, sacrificio, scoperte e momenti difficili: una narrazione che vede la comunità unita dall’amore per le grotte e la tutela del patrimonio carsico. A novantacinque anni dalla fondazione del primo club locale, la speleologia a Rakitovo continua ad essere un punto di riferimento per la ricerca, la conservazione e la trasmissione di conoscenze alle future generazioni. La parola chiave “speleologia bulgara” resta fulcro di questa lunga storia, ripetuta nei documenti, nelle attività e nella memoria dei protagonisti.

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