Certe volte non si vive solo di pane, e non si respira solo aria. A pochi giorni dall’inizio di Iglesias e del congresso, uno sguardo sul sito ufficiale mi fa venire un brivido, convinto che sarà l’occasione buona per respirare aria di grotta ovunque. Ecco le manifestazioni “collaterali”:

Speleofotocontest
Contrariamente ai tradizionali percorsi didattici, si propone quale momento di incontro, confronto, e scambio di esperienze tra persone accomunate dalla passione per la speleofotografia.

E’ aperto a chiunque sia interessato, con il preciso intento di essere arricchito dai diversi apporti che ciascuno dei partecipanti potrà dare, oltre ad essere un’occasione ideale per conoscere e/o approfondire le varie tecniche di ripresa fotografica e video in grotta.

Saranno infatti molteplici le occasioni di contatto e frequentazioni con altre forme di espressione artistica (proiezioni multimediali), nonché le opportunità di discutere e commentare le opere e/o i lavori che ciascun partecipante desideri presentare. Non mancherà inoltre l’opportunità di svolgere un’esercitazione pratica di riprese foto/video nelle grotte sarde vicine.

L’evento nasce da un’idea del Comitato Organizzatore al fine di vedere concretizzati i numerosi desideri espressi nel corso delle discussioni sulla mailing list “Speleoit “ (lista di discussione tra speleologi nella rete internet), riguardanti la realizzazione di una simile iniziativa.

Momento di incontro, confronto, scambio di esperienze tra persone accomunate dalla passione per la fotografia e la ripresa video in habitat ipogeo. L’evento, giunto alla III edizione, è candidato a collocarsi tra le rassegne annuali più gettonate in ambiente speleologico.

Mostre
L’evento, proposto a Iglesias, si muove in un contesto speleologico di grande rilevanza, dovuto alle oltre 1000 cavità presenti nel territorio ma che trova la sua specificità nella connotazione archeologico-mineraria dell’area. Oltre 100 cavità naturali sono state scoperte durante gli scavi delle gallerie di queste grotte di queste grotte la più rappresentativa è sicuramente la singolarissima Grotta di Santa Barbara “unicum” a livello internazionale. In virtù di questo connubio speleo-minerario e a fronte dei temi avveniristici dati da Speleofotocontest, si prevede di organizzare le seguenti mostre aperte alla cittadinanza:

Illuminavano il buio
sede: Locali del Museo dell’Arte Mineraria

Si tratta della esposizione di una collezione di oltre 200 lampade a carburo, strumenti di illuminazione dei minatori fino a qualche decennio e degli speleologi anche attualmente; ma, appunto, in quanto fonte di luce rappresenta ancora oggi una tecnica di illuminazione nell’ambito video-fotografico. La collezione propone un escursus storico e tecnico che parte dalla prima metà del 1800 fino ai giorni nostri.

Documentare il sottosuolo
sede: Locali “Archivio Storico del Comune di Iglesias”

Se Speleolotocontest si propone la documentazione del mondo sotterraneo con le tecnologie del terzo millennio, non si può ignorare che il tema, con la sua componente a stampa, vanta oltre quattrocento anni di storia che va dall’opera di Georgius Agricola col suo “DE RE METALLICA” del 1556, al” “MUNDUS SUBTERRANEUS” di Athanasi Kircher del 1656; alle pietre miliari delle pubblicazioni di settore speleologico come come Les Abimes di E.A. Martel, Duemila grotte di E. Boegan, Karstphanomen Cijvic e così via fino ai giorni nostri.

Queste opere, insieme ad una vasta collezione di stampe antiche, sono presenti in versione originaria nella Biblioteca della Società Speleologica Italiana “Franco Anelli” e, per l’occasione, se ne propone una rappresentativa mostra in concomitanza con l’evento proposto.

Sotto il mondo
sede: Locali del Chiostro di San Francesco

Le opere di fotografia sotterranea che saranno portate dagli autori verranno assemblate in una mostra aperta al pubblico durante tutta la durata della manifestazione. La mostra vuole promuovere al mondo esterno un punto di vista privilegiato dei cultori del sottosuolo; non streghe o Biancaneve, dunque, ma piuttosto le “Sculture d’acqua” e/o “il disegno delle erosioni e del tempo” nell’oscurità.

Escursioni
Alle sessioni scientifiche saranno accompagnate delle facili escursioni nelle cavità carsiche turistiche rappresentative dei temi trattati. vedi il Programma »

Saranno altresì organizzate per un numero limitato di partecipanti due escursioni con attrezzatura di progressione.

Escursione in grotte di miniera (Visita di un antico livello con presenza di cavità carsiche) Max 15 persone, difficoltà media, occorre attrezzatura personale, tempo circa 5 ore.
Escursione ai rami non turistici di Su Mannau, max 20 persone, difficoltà media, occorre attrezzatura personale, tempo circa 6-7 ore.

Grotta di Santa Barbara
La cavità in oggetto, scoperta nel 1952 nella miniera di San Giovanni durante lo scavo di un fornello, rappresenta un “unicum” a livello mondiale per la presenza diffusa di cristallizzazioni di Barite nelle sua pareti. L’escursione si propone di far conoscere e mettere i evidenza la straordinaria genesi e il lungo contesto temporale che ha determinato la grotta; i 300 milioni attribuitigli ne fanno una delle cavità più antiche del mondo.

Grotta di Is Zuddas
La visita della grotta turistica di Santadi ha come scopo l’evidenziazione della diffusa presenza di speleotemi costituiti da concrezioni di Aragonite aciculare e coralloide; questa caratterista conferisce alla grotta il rango di laboratorio per lo studio di queste particolari concrezioni.

Grotta Su Mannau
La grande grotta di Fluminimaggiore rappresenta la testimonianza della attività del carsismo dell’Iglesiente; infatti pur in presenza di rocce paleozoiche e quindi di un carsismo misurabile in centinaia di milioni di anni, nella cavità in oggetto sono presenti ed attivi due corsi sotterranei che hanno determinato uno sviluppo sotterraneo di quasi 10 Km.

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