Eccoci di nuovo sul suolo italiano!!! Sbarcati al porto di Bari il 31 agosto, non senza aver lasciato una parte speleo di ognuno di noi nella terra della civiltà illirica.

I componenti della spedizione al villaggio di Curraj i Eperm. Fotografia di Orlando Lacarbonara
I componenti della spedizione al villaggio di Curraj i Eperm. Fotografia di Orlando Lacarbonara

La spedizione formata da 12 speleologi (tra i soci del Gruppo Speleologico Martinese: Claudio Pastore, Michele Marraffa, Orlando Lacarbonara, Antonella De Vito, Donatella Leserri, Pasquale Calella, Mimmo Caldaralo, Marco Zini, Nico Masciulli del GASP, tra i soci del Gruppo Spelelogico Bolognese – Unione Speleologica Bolognese : Jelena Demidoveca, Roberto Cortelli, Elena Dalla Dea), sotto l’egida della Società Speleologica Italiana ha portato avanti e svolto con entusiasmo la campagna esplorativa, come da programma dal 20 al 30 agosto scorso.
I risultati non sono mancati!
La prerogativa della spedizione era quella di continuare l’esplorazione alla grotta Shpella Markt alle pendici del monte Boshit (vd. Speleologia n.72), nella spedizione dell’anno precedente erano stati rilevati poco più di 300 mt. di grotta nel ramo principale, lasciando diversi rami inesplorati.
Uno degli ambienti già noti di Shpella Mark. Fotografia di Orlando Lacarbonara
Uno degli ambienti già noti di Shpella Mark. Fotografia di Orlando Lacarbonara

In quel primo accesso si era comunque intuito che la grotta aveva ottime potenzialità di sviluppo, considerazione nata soprattutto dall’aria impetuosa che circola nella grotta ed anche dal fatto di aver dovuto fermare l’esplorazione su un più che promettente pozzo.
Le esplorazioni di quest’anno hanno infatti ed effettivamente evidenziato la vastità della grotta che si dipana con diversi rami di notevoli dimensioni ed in più direzioni.
Tra i nuovi tratti scoperti e percorsi, un ramo in particolare, denominato “patagonico” per la forte aria che circola, costituito da una condotta con morfologie freatiche accentuate, poco evolute in vadose. Il ramo, al momento della esplorazione è sembrato del tutto inattivo dal punto di vista idrico, l’esplorazione si è tuttavia fermata a causa del poco tempo a disposizione. sul bordo di un pozzo stimato profondo 20 metri, che arriva dall’alto. Sulla parte opposta del pozzo si nota nettamente la continuazione della condotta che sarà possibile raggiungere attrezzando un traverso sul pozzo. Restano ancora altre condotte individuate da esplorare.
Concrezione a vela in un nuovo ramo della Shpella Mark. Fotografia di Orlando Lacarbonara
Concrezione a vela in un nuovo ramo della Shpella Mark. Fotografia di Orlando Lacarbonara

Anche la parte “attiva” della grotta, dove si era già concentrata l’attenzione lo scorso anno, ha dato grandi soddisfazioni; infatti dopo aver disceso il P90 esplorato un anno fa, si è trovato e percorso un meandrino (“della penitenza”) che porta su due nuovi pozzi in successione, per un totale di 50 m di profondità, al termine dei quali si trova un meandro-frattura di esigua larghezza. In questi ambienti non manca mai l’aria gelida che soffia con forza. Percorrendo il meandro-frattura, si notano alcuni rami laterali, ancora da esplorare, in cui si incanala parte dell’aria, le morfologie nella grotta cambiano continuamente, ciò dovuto probabilmente ai diversi tipi di calcare e alla azione energica esercitata dalla tettonica. L’esplorazione si è fermata su un pozzo di 20 m che impegnerà non poco quando verrà armato, infatti si renderà necessario un bell’armo acrobatico date le numerose lenti argillose che caratterizzano le pareti sull’imbocco.
La grotta prosegue con numerose altre condotte e pozzi individuati ma non esplorati e che saranno oggetto di verifica in una prossima spedizione esplorativa.
Tutto il gruppo componente la spedizione si è occupato di scattare numerose foto e realizzare materiale video che saranno a breve, una volta montati, divulgati insieme al rilievo aggiornato della cavità.
Sono stati effettuati anche dei campionamenti biospeleologici con l’intento di iniziare a creare una catalogazione della fauna troglobia delle cavità albanesi.
Lo sviluppo della grotta rilevata è per il momento arrivato a 937m, con un dislivello di 138m, molto resta da fare, molti metri restano ancora da rilevare compreso un pozzo esplorato parzialmente durante la spedizione del 2014.
Sono state effettuate diverse battute esterne e diversi sopralluoghi sulle numerose segnalazioni ricevute dai pastori anche se purtroppo con scarsi risultati. Abbiamo visitato la Shpella Lumi, una imponente grotta-sorgente, che abbiamo di nuovo rilevato cartograficamente, ma che non presenta alcuna possibile prosecuzione.
Ed ora si rendono necessari i dovuti ringraziamenti, perché i preziosi risultati e l’ottima riuscita di questo progetto non sarebbe stato possibile senza l’aiuto dei nostri sostenitori e per questo vogliamo ringraziare gli amici speleo di UKUPACHA negozio ben fornito di articoli per montagna e speleologia di Pertosa, che ci hanno fornito i sacchi ROCK FROG di varie dimensioni e forme adatti ad ogni esigenza che si è presentata durante la spedizione. I sacchi si sono rilevati di buona qualità, molto comodi e soprattutto resistenti.
Per il cibo, problema di non poco conto, ci siamo fidati e abbiamo testato i cibi liofilizzati forniti dalla ditta Tiberino di Bari. La scelta di questa tipologia di cibo è stata dettata dalla difficoltà a raggiungere il villaggio Curraj I Eperm con 4 ore di percorrenza a piedi lungo un sentiero che si inerpica sulla montagna, risparmiando cosi peso e ingombro a vantaggio dei poveri muli che hanno portato su buona parte del materiale e soprattutto delle nostre schiene e gambe.
Il ringraziamento è doveroso perché la scelta è stata vincente, vista l’ottima qualità dei prodotti in busta, ognuna delle quali equivale ad un vero e proprio piatto preparato, utilizzando però solo una pentola e l’acqua necessaria.Infine per l’abbigliamento utilizzato durante la spedizione, un ringraziamento all’Azienda BERWICH di Martina Franca che cura anche abbigliamento sportivo che si è rilevato di robusta fattura, resistente e di buona qualità.

Claudio Pastore, Michele Marraffa

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