Cinquantacinque anni fa, sui Monti Alburni la Commissione Grotte “E.Boegan” aprì i primi sentieri speleologici di questa catena montuosa. La storia di questo monte scritta a più mani coinvolse dapprima molti speleologi romani per poi proseguire, col passare delle stagioni, con un gruppo di pugliesi e campani che condivisero quel Monte come fossero un solo Gruppo.
Negli anni successivi tanti altri speleologi “rovistarono” quelle valli estendendo ulteriormente i confini sotterranei fino ad allora conosciuti. Dentro e fuori da quelle grotte, mille storie hanno trovato sede nelle cronache ipogee, nelle pubblicazioni e nei congressi mentre le viscere di quei monti continuavano e soprattutto continuano ad ospitare le più varie attività speleologiche.
Oggi, vogliamo provare a saldare un debito di riconoscenza verso questo territorio invitando vecchi e nuovi amici che in qualche modo non si sono ancora arresi e continuano a indagare il buio. Questo sarà un fine settimana informale, sulla scia dello spirito che fin dall’inizio ha caratterizzato le attività svolte da tutti coloro che hanno vissuto gli Alburni.
Un incontro aperto a tutti, non solo a coloro che hanno contribuito a scriverne la storia geologica ma anche a chi, questa storia non l’ha vissuta in prima persona. Sarà un modo per restituire l’ospitalità che queste comunità montane ci hanno dato condividendo con noi il loro monte.

Alburni, un monte condiviso

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