Brutto colpo per l’ambiente delle Apuane, ma che cosa ci si poteva aspettare da questi politici?

Approvata a maggioranza in Consiglio regionale l’adozione del piano paesaggistico emendato in Commissione. Le dichiarazioni del presidente Enrico Rossi e dell’assessore Anna Marson.

Il Consiglio Regionale toscano ha votato si all’adozione del piano paesaggistico e ha fugato i timori dell’imprenditoria del marmo e di tutto quanto ruota attorno a questo comparto, amministrazioni locali comprese.

Il presidente Rossi ha parlato di «opera monumentale che inciderà nel dibattito culturale futuro, un dato che segnerà questa legislatura» e di «svolta che permette alla Toscana di evitare scempi futuri, di superare incertezze normative, arbitrio e indeterminatezza» attraverso «chiarezza e di semplificazione per la vita dei cittadini».

Nei giorni precedenti il dibattito e il voto in Consiglio sembrava di essere tornati indietro nel tempo agli anni ’80 e ’90, quando lo scontro tra cavatori da una parte ed escursionisti e speleologi dall’altra portò anche ad atti vandalici come la distruzione del bivacco spelelogico Lusa-Lanzoni, in prossimità della cima del Monte Corchia, in seguito alla chiusura temporanea di una vicina cava da parte della magistratura.

Da una parte una petizione on-line su www.avaaz.org, giunta oltre le 90 mila firme; dall’altra una serrata di due giorni da parte delle imprese del marmo ma anche – come denunciato dalla sezione Cai di Pietrasanta – la distruzione della segnaletica verticale dei sentieri nella zona di Arni, dove sono ricomparse anche le scritte tipiche di 20 o 30 anni fa.

L’assessore Marson era sembrata quasi sul punto delle dimissioni, successivamente è parsa almeno per il momento fare buon viso a cattivo gioco, parlando dopo il voto in Consiglio di «significativo progetto per il futuro della Toscana, segnale di un diverso sviluppo possibile», e affermando che «il passo indietro degli emendamenti passati in commissione è servito comunque ad approvare un punto di svolta e andare avanti con maggiore consapevolezza, cultura e regole più chiare relative alle trasformazioni del territorio».

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