Quarant’anni di trasformazioni tra tutela ambientale e attività estrattive

Un incontro per riflettere sulle dinamiche del territorio

Sabato 5 aprile 2025, dalle ore 14 alle 19, il Cinema Eden di Castelnuovo di Garfagnana (LU) ospiterà un incontro dedicato ai 40 anni dall’istituzione del Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane.

L’evento riunirà ricercatori, docenti, ecologisti e imprenditori per analizzare l’evoluzione del territorio e il bilancio tra conservazione ambientale e attività antropiche.

L’incontro vuole approfondire l’impatto delle attività estrattive e le politiche di tutela della biodiversità, mettendo a confronto diverse prospettive e analizzando le trasformazioni che hanno interessato l’area negli ultimi quattro decenni.

Quarant’anni di Parco: tra conservazione e sfruttamento

Il Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane è stato istituito nel 1985 con l’obiettivo di preservare un’area caratterizzata da un’elevata biodiversità e da un patrimonio geologico unico.

La regione ospita ecosistemi particolarmente delicati, con specie vegetali e animali endemiche, oltre a un vasto sistema carsico di rilevanza internazionale.

Accanto alle politiche di tutela, nel corso degli anni si è sviluppato un intenso sfruttamento delle risorse naturali, in particolare legato all’estrazione del marmo.

Le cave, che rappresentano un’importante attività economica per il territorio, hanno portato a trasformazioni significative del paesaggio, sollevando dibattiti sulla sostenibilità delle pratiche estrattive e sulla loro compatibilità con la conservazione ambientale.

Impatto delle attività estrattive sull’ambiente e sul paesaggio

L’estrazione del marmo nelle Alpi Apuane ha origini antiche, ma negli ultimi decenni il settore ha subito un’accelerazione con l’aumento della domanda internazionale.

Le tecniche estrattive moderne consentono una maggiore efficienza produttiva, ma comportano anche un impatto più evidente sull’ambiente.

Uno degli effetti più significativi è l’alterazione del paesaggio, con l’apertura di nuove cave e l’espansione di quelle esistenti. L’erosione del suolo, la perdita di habitat naturali e l’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee sono alcune delle conseguenze evidenziate dagli studi scientifici.

Il deflusso delle acque di lavorazione nelle aree carsiche pone ulteriori problemi, con possibili ripercussioni sulla qualità delle risorse idriche locali.

Oltre agli effetti ambientali, esistono implicazioni sociali ed economiche legate al modello di sviluppo basato sull’estrazione.

Se da un lato il settore del marmo genera occupazione e reddito per molte famiglie, dall’altro si pone la questione della sostenibilità a lungo termine e della diversificazione economica del territorio.

Tutela della biodiversità e conservazione del patrimonio carsico

Le Alpi Apuane ospitano una fauna e una flora di elevato interesse scientifico.

L’ambiente montano e carsico ha favorito l’evoluzione di specie adattate a condizioni estreme, alcune delle quali presenti unicamente in questo territorio.

L’istituzione del Parco ha permesso la creazione di aree protette per la conservazione di questi ecosistemi, ma la pressione antropica continua a rappresentare una sfida.

Il carsismo delle Alpi Apuane è noto a livello internazionale per la presenza di grotte di grande sviluppo e profondità, tra cui l’Antro del Corchia, una delle più estese grotte d’Italia, e l’Abisso Paolo Roversi, la più profonda d’Italia.

Le cavità naturali non solo costituiscono un patrimonio geologico e speleologico di rilievo, ma svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento degli equilibri idrogeologici.

Le attività estrattive e i processi di alterazione del territorio possono interferire con questi delicati sistemi, richiedendo un’attenta valutazione delle possibili conseguenze.

Verso un futuro sostenibile: prospettive e strategie

L’incontro del 5 aprile offrirà un’occasione per discutere possibili strategie di gestione del territorio che tengano conto sia delle esigenze economiche sia della necessità di preservare l’ambiente.

Tra i temi in agenda vi è l’equilibrio tra attività estrattive e tutela ambientale, con particolare attenzione a soluzioni che possano ridurre l’impatto ecologico e promuovere modelli di sviluppo più sostenibili.

Il confronto tra ricercatori, rappresentanti del mondo accademico, operatori economici e associazioni ambientaliste contribuirà a delineare scenari futuri per la gestione del Parco e delle sue risorse.

La consapevolezza dell’importanza del patrimonio naturale e la ricerca di alternative economiche compatibili con la conservazione degli ecosistemi potranno orientare le scelte per il prossimo futuro.

L’appuntamento rappresenta un’occasione di approfondimento su una tematica di grande rilevanza, non solo per la comunità locale ma anche per chiunque sia interessato alla gestione sostenibile delle aree naturali.