Una scoperta unica al largo delle coste di Israele svela i segreti della vita preistorica

Una finestra sul Neolitico

A pochi chilometri dalla costa di Atlit, in Israele, si trova un tesoro archeologico sommerso: il villaggio di Atlit Yam.

Datato tra il 6900 e il 6300 a.C., questo sito offre un raro sguardo sulla vita dei nostri antenati durante il Neolitico.

Scoperto nel 1984, il villaggio si estende per circa 10 acri (40.000 metri quadrati) ed è oggi sommerso a una profondità di 8-12 metri sotto il livello del mare.

Le rovine di Atlit Yam rappresentano uno dei più grandi e meglio conservati insediamenti costieri di quest’epoca, con ritrovamenti che spaziano da strutture abitative a pozzi e scheletri umani.

Questi elementi forniscono informazioni preziose sulle capacità tecniche e sulle abitudini quotidiane degli antichi abitanti della regione.

Le strutture e la gestione dell’acqua

Uno degli aspetti più affascinanti di Atlit Yam è la presenza di abitazioni in pietra, che testimoniano la capacità degli antichi di costruire con materiali durevoli.

Tra le scoperte spiccano anche i pozzi, considerati tra i primi mai realizzati dall’uomo.

Questi manufatti non solo garantivano l’accesso a fonti d’acqua potabile, ma mostrano anche come gli abitanti del villaggio fossero in grado di adattarsi al cambiamento delle condizioni ambientali, ad esempio l’innalzamento del livello del mare.

Le tecniche di gestione delle risorse idriche rivelano un grado di organizzazione sorprendente per il periodo.

L’acqua era essenziale non solo per il consumo umano, ma anche per l’irrigazione e le attività domestiche, suggerendo una società già strutturata e consapevole dell’importanza della sostenibilità.

Alimentazione e vita quotidiana

I resti umani e gli strumenti rinvenuti a Atlit Yam offrono indizi significativi sulla dieta e sullo stile di vita degli abitanti.

L’analisi degli scheletri indica che questi individui consumavano una dieta varia, composta da pesce, molluschi, cereali e piante selvatiche.

Le reti da pesca e altri utensili ritrovati sul sito evidenziano un’economia basata sulla pesca e sulla raccolta, con una probabile integrazione di agricoltura su piccola scala.

Questo mix di sussistenza dimostra come gli abitanti fossero in grado di sfruttare al meglio l’ambiente marino e terrestre circostante.

La scoperta dei resti umani

Tra le scoperte più impressionanti vi sono oltre 100 scheletri umani, alcuni dei quali mostrano segni di patologie legate a malattie infettive.

Questi ritrovamenti offrono agli studiosi un’opportunità unica per studiare la salute e le condizioni di vita delle popolazioni neolitiche.

In particolare, la presenza di malattie come la tubercolosi suggerisce che queste comunità vivevano in ambienti dove il contatto stretto tra individui facilitava la trasmissione di agenti patogeni.

Questo aspetto, unito all’analisi genetica dei resti, fornisce un quadro complesso delle sfide sanitarie affrontate in quel periodo.

Atlit Yam e l’innalzamento del livello del mare

Uno dei misteri più intriganti di Atlit Yam riguarda le cause della sua sommersione.

Gli studiosi ritengono che l’innalzamento del livello del mare, probabilmente dovuto allo scioglimento dei ghiacciai alla fine dell’ultima era glaciale, abbia progressivamente sommerso il villaggio.

Questo fenomeno offre spunti di riflessione sull’adattamento umano ai cambiamenti climatici nel passato e sull’impatto delle trasformazioni ambientali sulle società.

Atlit Yam diventa così non solo un sito archeologico, ma anche un simbolo della resilienza umana di fronte alle forze della natura.

Conservazione e ricerca continua

Il sito di Atlit Yam è oggi protetto e accessibile solo tramite immersioni archeologiche, a causa della sua posizione sommersa.

Le operazioni di scavo e documentazione sono condotte con tecnologie avanzate, tra cui la mappatura 3D subacquea, per preservare i reperti senza danneggiarli.

Grazie alla collaborazione tra archeologi, antropologi e climatologi, Atlit Yam continua a offrire nuove scoperte che ampliano la nostra comprensione del Neolitico.

Ogni anno, nuove analisi dei materiali rinvenuti arricchiscono il quadro della vita quotidiana e delle sfide affrontate dai suoi abitanti.

Un patrimonio per l’umanità

Atlit Yam rappresenta un patrimonio di inestimabile valore non solo per Israele, ma per l’intera umanità.

Questo villaggio sommerso offre una testimonianza diretta di come le prime comunità umane abbiano imparato a gestire le risorse naturali, a convivere con i rischi ambientali e a costruire strutture sociali resilienti.

La conservazione e lo studio di siti come Atlit Yam sono fondamentali per comprendere il nostro passato e trarre insegnamenti utili per affrontare le sfide del presente e del futuro.