Due studenti di Polytech Montpellier completano stage rivoluzionario per la digitalizzazione del patrimonio speleologico mondiale
L’Unione Internazionale di Speleologia ha raggiunto un traguardo importante nel progetto di costituzione di una biblioteca mondiale digitale del karst e del milieu sotterraneo[1].
Camille Renard e Yohann Schatt, studenti ingegneri di Polytech Montpellier, hanno completato con successo i loro stage, sviluppando infrastrutture tecnologiche avanzate per la condivisione globale delle conoscenze speleologiche.
Sviluppi tecnologici per la biblioteca speleologica mondiale
Il progetto ha coinvolto partner internazionali di primo piano, tra cui la Società Italiana di Speleologia, le organizzazioni belghe di speleologia e la commissione scientifica della Società Svizzera di Speleologia[2].
Camille Renard ha realizzato il suo stage a Namur presso Nathalie Gouffiol, bibliotecaria della Maison de la Spéléologie, dove ha sviluppato un server OAI-PMH completamente funzionale.
Questa tecnologia permette l’harvesting automatico dei metadati bibliografici secondo gli standard internazionali[3][2].
Il server, accessibile all’indirizzo oai.grottocenter.org, rappresenta un risultato tecnico di alta qualità che facilita l’integrazione delle basi dati speleologiche mondiali.
Yohann Schatt ha invece lavorato a Bologna presso Luca Pisani, responsabile della biblioteca Anelli, sviluppando un server Z39.50 per l’interoperabilità con i software documentari tradizionali[4].
Integrazione delle basi dati speleologiche esistenti
I due studenti hanno sviluppato le API necessarie per l’accesso ai dati archiviati nella base di Grottocenter, ora disponibili e documentate all’indirizzo grottocenter.org/ui/api/1[5].
La piattaforma Grottocenter rappresenta un punto di riferimento mondiale per la catalogazione delle grotte, con oltre 300.000 cavità censite e una crescente collezione di pubblicazioni speleologiche digitali.
Il Bureau Bibliographique Spéléologique (BBS), nato nel 1968 come primo sistema di abstract speleologici mondiali[6][2], conta attualmente oltre 111.000 referenze bibliografiche.
L’integrazione di questo patrimonio informativo con le nuove tecnologie sviluppate dai due studenti permette una ricerca bibliografica più efficace e accessibile.
Licenze libere e protezione del patrimonio documentario
Il progetto ha ottenuto autorizzazioni per l’archiviazione di pubblicazioni speleologiche sotto licenze libere da 13 organizzazioni belghe, coprendo una ventina di pubblicazioni.
La maggior parte delle autorizzazioni è stata concessa sotto licenza CC-BY, garantendo la massima accessibilità ai contenuti.
Camille Renard ha inoltre sviluppato protocolli per la digitalizzazione dei documenti cartacei, con 12 collezioni già pronte per l’integrazione nel sistema[5].
Implementazione dell’intelligenza artificiale per l’analisi documentaria
Un aspetto innovativo del progetto riguarda l’implementazione di sistemi di intelligenza artificiale per la generazione automatica di metadati e analisi bibliografiche.
Camille Renard ha creato un server IA capace di elaborare documenti PDF e generare automaticamente metadati associati, riducendo significativamente il carico di lavoro manuale necessario per la catalogazione.
Prospettive future per la speleologia digitale
Il successo del progetto apre nuove prospettive per la speleologia digitale mondiale.
La Società Svizzera di Speleologia finanzierà lo sviluppo di un nuovo motore di ricerca più performante per Grottocenter.
È inoltre previsto un ulteriore sviluppo dei servizi di intelligenza artificiale per la produzione automatica di analisi bibliografiche e il collegamento degli articoli con le cavità catalogate.
La commissione Bibliografia dell’UIS ha ampliato il team di coordinamento con l’ingresso di Luca Pisani, rafforzando la cooperazione internazionale tra i centri di documentazione speleologica[1].
Il progetto rappresenta un modello di eccellenza per la digitalizzazione del patrimonio scientifico specialistico e la collaborazione internazionale nel campo della ricerca speleologica.
L’iniziativa dimostra come la speleologia stia abbracciando le tecnologie digitali più avanzate per preservare e rendere accessibile il proprio patrimonio di conoscenze, fondamentale per la comprensione degli ambienti carsici e sotterranei del nostro pianeta[7].
Fonte Facebook:
https://www.facebook.com/share/1EyKXxrsY7/?mibextid=wwXIfr
[1] L’ Unione Internazionale di Speleologia Ieri, oggi ed i futuri quattro … https://www.scintilena.com/l-unione-internazionale-di-speleologia-ieri-oggi-ed-i-futuri-quattro-anni/12/20/
[2] [PDF] 209année 27 SPELEDLDGICAL ABSTRACTS BULLETIN … – NET https://grottocenter.blob.core.windows.net/documents/0986491636979836-Bbs-27.pdf