Il 2014 sarà ricordato, nella storia della Speleologia e del Soccorso Speleologico, come l’anno in cui furono portati a termine con successo due grandi soccorsi, per i gravi incidenti mortali e per il record della grotta più profonda d’Italia.

Nel primo soccorso in Baviera nel mese di giugno, il nostro CNSAS fu determinante nelle operazioni di soccorso ad uno speleologo tedesco, Johann Westhauser, bloccato con un sospetto trauma cranico ad una profondità elevata e in un punto molto lontano dall’uscita. Con le dovute autorizzazioni internazionali i Nostri sono arrivati sul luogo dell’incidente e possiamo sicuramente dire che con loro la musica è cambiata. Sono stati GRANDI e in un anno come questo che finisce è davvero bello ricordare questo episodio, tremendamente tragico e difficile, ma con orgoglio diciamo che siamo italiani, assolutamente nel bene, consapevoli di una grande capacità a livello organizzativo e come singoli, grazie infinitamente grazie ai ragazzi del CNSAS, Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico. Yes we can!

Pensando al 2014 un’altra grande prova offerta dagli speleologi è stata quella che ci ha chiamati ad intervenire in un altro drammatico soccorso: quello a Cecilio Lopez in Perù, dove in una zona remota delle Ande senza soccorsi sul posto, in condizioni di povertà, di assenza di supporto e di mezzi, i compagni madrileni dello speleologo sono partiti dalla Spagna e sono andati a prendere Cecilio dopo un viaggio incredibile tra aerei, elicotteri, camion e mezzi di fortuna. I costi dell’impresa non sono stati sostenuti dai politici (di merda) del governo spagnolo, ma si è organizzata una colletta internazionale tra speleologi che hanno finanziato interamente il recupero. E ancora una volta siamo a ricordare quanto è importante l’attaccamento alla nostra categoria, quanto è bello essere amici, solidali, di ognuno che un giorno si ficca sottoterra con un casco in testa.

Il 2014 italiano si conclude con una cosa bruttissima: il tentativo di boicottaggio di qualcuno al record italiano di profondità all’Abisso Roversi sulle Alpi Apuane. Beghe e litigi locali portano qualcuno a sottrarre le corde necessarie al gruppo di supporto dello speleosub Luca Pedrali. Il record di profondità verrà comunque stabilito, tra polemiche e ripicche che non fanno per niente bene alla speleologia.

Ricordiamo poi gli altri incidenti drammatici in Italia, proprio un anno disgraziatamente funesto con incidenti mortali che visto il modo in cui si sono svolti ci dovrebbero far pensare molto sul modo in cui andiamo in grotta e sul rispetto delle basilari regole di sicurezza. Erano diversi anni che non registravamo più incidenti mortali, purtroppo quest’anno si è aperto con un incidente ad uno speleologo della Valle d’Aosta precipitato giù in un torrente insieme ad una frana sospesa alla grotta Tacchi Zelbio, e subito dopo un altro speleologo è morto in Sardegna alla grotta di “Su Frastimu” per essere stato colpito in faccia da una pietra precipitata dall’alto mentre era sotto un pozzo. Sempre dalla Sardegna un altro incidente mortale si è verificato a Su Bentu, dove un componente del Gruppo di Nuoro in appoggio all’esercitazione degli astronauti dell’ESA CAVES è precipitato per aver perso l’appiglio.

Una nota positiva del 2014 è sicuramente Diversamente Speleo, che tra maggio e luglio è stata una attività svoltasi in varie parti d’Italia con il convolgimento di circa 500 speleologi che hanno effettuato uscite in grotta con disabili con un notevole coinvolgimento emotivo, anche per questo possiamo dire di essere orgogliosi.

La fine dell’anno italiano si conclude a Natale, con le esplorazioni di W le Donne che diventa la seconda grotta più profonda d’Italia, in una uscita costellata da imprevisti ma che fortunatamente si è conclusa bene.

A tutti i lettori di Scintilena vanno i nostri saluti e auguri, coraggio, il 2015 non potrà essere peggiore del 2014!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *