Sul sito del National Geographic si legge la notizia della scoperta di un “buco” sulla superficie lunare che potrebbe ospitare, chissà, una futura base spaziale.
L’immagine del “buco” è stata scattata dalla giapponese Kaguya spacecraft, e secondo l’articolo potrebbe essere l’apertura su un grande lavatube, ossia su una possibile grotta vulcanica formata dallo scorrimento sotterraneo di lava.
Il fatto strano è che l’attività vulcanica sulla Luna non c’è, e da almeno 2,5 miliardi di anni sulla Luna non cè attività vulcanica… Adesso, non vorrei essere geoologo spaziale, ma è lecito pensare che una struttura rocciosa possa resistere sulla luna, senza erosione dell’acqua, senza terremoti, praticamente senza magnetismo, per 2,5 miliardi di anni?
La cosa, dal punto di vista speleologico, è alquanto strana; Siamo abituati a pensare alle grotte terrestri come strutture che nascono, crescono, muoiono, travolte dall’incessante lavoro della geotettonica e dell’erosione che trasforma in continuazione il nostro pianeta. Non sono un esperto ma le grotte più antiche sulla terra probabilmente non superano qualche centinaio di migliaia di anni.

Se quella sulla Luna fosse veramente una grotta lavica, sarebbe sicuramente la scoperta della Grotta più antica mai scoperta finora e come tutti i record geografici dell’Universo, ancora una volta non saranno le grotte terrestri le più antiche.

Per ora non siamo proprio sicuri che sia una grotta vulcanica, infatti è anche difficile distinguerla dai numerosi crateri da impatto disseminati ovunque sulla superficie del nostro satellite, e questo sembrerebbe solo un cratere un pò più grosso, con 88 metri di profondità e 65 metri di larghezza…

Il resto della notizia, in inglese, sul National Geographic

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