Notizia di Antonino Bileddo
Pubblicata sul Gazzettino del NordEst e sul Giornale di Vicenza del 9 aprile 2006

Tony aggiunge e precisa che si è trattato di un intervento semplice.
Non e’ stato messo in barella solo perche’ il medico non lo ha ritenuto indispensabile. Il ferito e’ stato parancato in due piccoli salti e aiutato nel meandro iniziale.
Dal Gazzettino: “Ha perso un appiglio ed è scivolato per qualche metro, sbattendo violentemente il piede sulla roccia. È accaduto a Tonezza del Cimone, dove il Soccorso alpino è alla fine riuscito a portare a termine una delicata operazione.

Un gruppo di quattro speleologi di Mantova è sceso l’altro sera nell’abisso di cima Spiz, con l’intenzione di preparare la grotta per un corso in programma ieri. Attorno alle 22.30, durante la fase di prearmo per consentire la progressione e la discesa, uno di loro F.M., 46 anni, di Acquistello, è scivolato per circa 2-3 metri. Il forte impatto con la roccia gli ha procurato fratture in più punti della caviglia che non gli hanno permesso alcun tipo di movimento autonomo e causato notevoli dolori. Un compagno è allora risalito per chiedere aiuto, con il cellulare.

Scattato l’allarme, sul posto sono arrivati una ventina di tecnici – tra i quali un medico – del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico, provenienti da Trento, Vicenza e Padova. L’abisso ha un andamento verticale abbastanza stretto. Dopo una prima parte sfocia in una serie di pozzi e arriva ad una profondità di 120 metri. L’incidente è avvenuto nella parte iniziale, a circa 20 metri dall’entrata. Il medico si è immediatamente calato, ha sedato e stabilizzato il ferito. Gli spazi limitati non hanno permesso l’utilizzo di una barella e i soccorritori recuperato l’infortunato utilizzando le corde.

All’uscita della grotta, vicino alla strada, attendeva un’ambulanza che ha trasportato l’uomo all’ospedale di Schio. L’intervento si è concluso poco dopo le cinque di questa mattina.”

Dal Giornale di Vicenza: “Speleologo ferito in grotta
Venti tecnici del soccorso alpino per salvarlo
 
 

(e. m.) Oltre sei ore di intervento per recuperare uno speleologo scivolato nell’abisso di cima Spitz. Quand’è scattato l’allarme, l’altra sera intorno alle 23, a Tonezza sono arrivati venti tecnici del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico, provenienti da Trento, Vicenza e Padova, che solo all’alba di ieri sono riusciti a recuperare il ferito, trasportato successivamente all’ospedale di Schio.
L’uomo, Fabrizio Malavasi, 46 anni di Acquistello, faceva parte di un gruppo di quattro speleologi di Mantova che venerdì pomeriggio avevano raggiunto lo Spitz per preparare la grotta in vista di una serie di lezioni programmate per ieri mattina. Intorno alle 22.30, durante la fase di prearmo necessaria a consentire la progressione e la discesa, è scivolato per circa tre metri, finendo contro una roccia. Il fondo e le pareti scivolose gli hanno impedito di attutire la caduta, e il forte impatto gli ha procurato fratture in più punti della caviglia che non gli hanno più consentito alcun tipo di movimento autonomo.
Quando hanno capito che da soli non avrebbero potuto spostare il ferito, vista la difficoltà del recupero e l’alto rischio di peggiorare la situazione, due dei compagni sono rimasti con lui per rassicurarlo mentre il terzo è risalito in superficie per riprendere il segnale del cellulare e allertare i soccorsi.
Partito l’allarme, sul posto sono stati fatti convergere gli uomini di squadre provenienti da varie province venete e dal Trentino, tra cui un medico, che si sono subito attivati per organizzare la discesa che si è rivelata piuttosto impegnativa. L’abisso di cima Spitz ha infatti un andamento verticale abbastanza stretto; dopo una prima parte sfocia in una serie di pozzi e arriva ad una profondità di 120 metri. L’incidente è avvenuto nella tratto iniziale, a una ventina di metri circa dall’entrata.
Il medico si è immediatamente calato, e quando ha raggiunto lo speleologo ha provveduto a sedarlo e stabilizzarlo. Gli spazi limitati non hanno però consentito l’utilizzo di una barella e l’operazione di recupero ha richiesto parecchie ore per la necessità di utilizzare soltanto le corde. L’emergenza è finita alle 5 del mattino, quando l’ambulanza che attendeva all’imbocco della grotta è partita alla volta di Schio: lo speleologo si trova ancora al De Lellis ma le sue condizioni non destano fortunatamente alcuna preoccupazione. “

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