Foto di repertorio – Andrea Scatolini in una grotta di contatto

Con la spedizione dello scorso ottobre 2022, si è concluso il monitoraggio di alcune grotte di contatto presenti sui ghiacciai Aletsch e Gorner, entrambi situati nel cantone svizzero del Vallese. La raccolta dei dati e dei rilievi topografici sono legati ad uno studio organizzato e realizzato dal team di “Inside the Glaciers”, già avviato l’anno scorso tramite il progetto denominato “Northen Side of the Alps 2021”.

L’Associazione La Venta rimane sempre in prima linea a sostegno fattivo di tali ricerche.

L’obbiettivo di quest’anno era la stagionale realizzazione del rilievo topografico interno ed il recupero di un paio di sensori di temperatura lasciati ad agosto sul ghiacciaio Gorner, col fine di registrare l’andamento della temperatura dell’aria.

All’interno di questa cavità di contatto, ad agosto, è stata anche misurata la temperatura e la portata del torrente che vi entra e che ne ha dato origine.

Aletsch – grotta di contatto del Marjelensee.

La circolazione d’acqua, con temperature tra i 3° e i 6° C e la presenza di correnti d’aria provenienti dall’esterno sempre al di sopra dello zero, sono la principale causa del processo di fusione, nascosto ai satelliti e ad altre tipologie di monitoraggio in remoto.
Non c’è dubbo che questo tipo di cavità abbia un impatto molto grande sulla perdita di massa dei ghiacciai e per questo è stato realizzato un monitoraggio che permette di fare una prima stima quantitativa.

All’ingresso si notano già differenze dall’ultima visita nel 2021: il crollo del portale d’ingresso e la notevole riduzione delle sue dimensioni, nonché il collasso del ghiacciaio in corrispondenza della grotta e il conseguente abbassamento della volta.

Il rilievo, soprattutto delle gallerie alla destra del portale, denota un aumento dei volumi vuoti e uno sviluppo delle gallerie.

Gorner

Anche sul Gorner ci sono dei cambiamenti morfologici alquanto notevoli. La CC3 (CC sta per Contact Cave), la grotta di contatto obbiettivo degli studi, preswnta un enorme crollo della volta nella galleria principale proprio dove era stato posizionato un sensore negli anni passati.

Gli ambienti sono morfologicamente molto simili ad un anno fa anche se la galleria in genere è più bassa; la cavità prosegue per più di 200 metri oltre il sifone che negli anni passati costituiva il limite delle esplorazioni.
La grotta non finisce qui e si rivela molto più diffusa del previsto con un dedalo di grosse gallerie laterali, tutte collegate, mai esplorate che presentano dimensioni ben maggiori di quella principale.

In totale verranno rilevati circa 950 m di sviluppo (restituzione del rilievo da terminare).

Sono stati riesplorati anche vari mulini, verticali nel ghiaccio di decine di metri, trovati molto più ampi e profondi rispetto alle precedenti ispezioni.

Questo la dice lunga su quanto spessore di ghiaccio sia stato perso in questi anni e quanto poco tempo resti a questa massa di ghiaccio prima di mettere alla luce del giorno quel pavimento roccioso alla base del mulino raggiunto quest’anno.

Un’altra ispezione è stata fatta alla CCG, Contact Cave Gornersee, che si forma ogni anno per la presenza di un torrente che scende dal lago posto sotto il rifugio Rosa Hutte.

Tra le misurazioni effettuate ad agosto, i monitoraggi in continuo delle temperature esterne e interne, i rilievi in 3D effettuati negli ultimi due anni da VIGEA e Flyability, i ricercatori hanno raccolto un’enorme mole di dati che ora dovranno essere messi a confronti e analizzati per future pubblicazioni scientifiche.

Fonte e articolo originale sul sito di La Venta: https://www.laventa.it/it/blog/718-cavita-di-contatto-e-futuro-dei-ghiacciai-una-polaroid-dell-ottobre-2022