Ciao Lucas

DiScintilena

Ott 27, 2014

La notizia arriva per vie eteree, attraverso sms automatici, “Ciao Lucas, ti sia lieve la terra” dal sito de La Venta
In quel minuto di attesa tra l’sms che arriva e leggere tutta la notizia, incomincio a fare mentelocale; conosco solo un Lucas, troppo giovane per morire, impossibile che sia lui, ma c’è quell’esile collegamento sottile tra La Venta e quell’unico Lucas che conosco, è Gianni Todini, di Magliano, che è anche de “La Venta” e questo Lucas l’ho conosciuto cercando buchi tra Narni e Magliano Sabina, ma è impossibile che sia lui, è troppo giovane per morire.
Tutto questo ragionamento ha la durata di un minuto, Lucas Ruiz proprio quell’unico Lucas che conoscevo, è morto.

Uno spirito della Selva, così lo vedevo, quando mentre noi annaspavamo in grovigli di spine per arrivare in una zona dove intravvedevamo delle rocce ad un certo punto ce lo perdevamo, quasi sempre ce lo perdevamo, si muoveva nel bosco fitto della bassa Umbria come un abile animale del bosco, un predatore, un cacciatore di grotte, astuto e silenzioso, poco loquace, gli si illuminavano gli occhi quando parlava di come andava a caccia di amadillo nelle sue tane, e di quanto fosse buono l’armadillo.

Io l’ho conosciuto poco quel ragazzo, ma per me è stata una occasione unica e irripetibile di capire quanto la speleologia sia “uno sport superficiale” per chi per mangiare deve pensare ad altro, costantemente ad altro.

Un Grande Spirito della Natura era Lucas, e sono sicuro che sia ritornato nel grembo della Madre Terra, quella Terra Selvaggia di cui era spirito libero in comunione con la Natura, in un ciclo continuo da cui noi occidentali siamo usciti da tempo.

Un abbraccio a Gianni Todini, a Tullio Bernabei, a Leonardo Colavita e a tutti gli amici di Magliano Sabina e de La Venta che lo hanno conosciuto, da Andrea Scatolini

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