L’urbanizzazione spinge all’estinzione locale i chirotteri più specializzati nelle metropoli italiane
Uno scenario allarmante emerge dalle ricerche sui pipistrelli urbani italiani: 22 eventi di estinzione locale documentati in quattro grandi città della penisola, con il 56% delle specie registrate scomparso negli ultimi decenni.
Lo studio pubblicato su Animal Conservation da Leonardo Ancillotto, Fabrizio Gili, Mark Massaad ed Emiliano Mori rivela come l’espansione urbana stia decimando le popolazioni di chirotteri in Torino, Firenze, Roma e Palermo.[1][2]
La ricerca ha analizzato dati storici dal 1821 al 1989 confrontandoli con rilevamenti recenti dal 1990 al 2024, utilizzando collezioni museali, letteratura scientifica, indagini sul campo e dati di citizen science.
Il quadro che emerge è quello di una crisi silenziosa che colpisce selettivamente le specie più vulnerabili, mentre poche generaliste continuano a prosperare negli ambienti urbani.[2][1]
Le specie più specializzate pagano il prezzo più alto
I pipistrelli con strategie di caccia altamente specializzate sono risultati i più vulnerabili all’estinzione locale.
Le specie che catturano le prede su substrati specifici, come gli orecchioni che cacciano su rami e muri grazie alle loro enormi orecchie, o i piccoli chirotteri del genere Myotis che catturano insetti sul pelo dell’acqua, hanno subito perdite drammatiche.[3][2]
Lo studio ha identificato tre fattori chiave che determinano la persistenza delle specie urbane: dimensioni corporee, strategia e habitat di caccia, e frequenze di ecolocalizzazione.
I pipistrelli che emettono ultrasuoni a frequenze più elevate risultano significativamente più esposti al rischio di estinzione locale.
Questi animali utilizzano l’ecolocalizzazione per orientarsi e catturare prede, emettendo suoni tra 15.000 e 120.000 Hz che rimbalzano sugli ostacoli e ritornano come eco.[2][3]
Habitat urbani ostili ai rifugi tradizionali
La perdita di habitat forestali e umidi, combinata con l’inquinamento luminoso, rappresenta una pressione antropica devastante per le specie più sensibili.
A Firenze, la ristrutturazione di edifici religiosi e a Roma l’interramento di cave hanno cancellato interi roost, i dormitori fondamentali per le colonie.[2]
Le specie troglofile, che utilizzano grotte e cavità sotterranee come rifugi abituali, sono particolarmente colpite.
Le grotte offrono temperature costanti, alto grado di umidità e protezione dai predatori, caratteristiche difficili da replicare in ambiente urbano.
Le colonie riproduttive, formate da decine fino a migliaia di femmine, necessitano di grotte ascendenti calde per partorire e svezzare i piccoli in estate, mentre le grotte discendenti fredde sono essenziali per il letargo invernale.[3]
Specie adattabili resistono, altre scompaiono
Alcune specie come il pipistrello albolimbato, quello di Savi, il pipistrello nano e il molosso di Cestoni mostrano notevole adattabilità e continuano a prosperare nelle città.
Questi chirotteri antropofili hanno imparato a utilizzare soffitte, cantine, fessure sotto le tegole e dietro le grondaie come rifugi, beneficiando delle temperature urbane più elevate di 1-2°C, della minor ventosità e dell’abbondanza di insetti concentrati intorno alle luci artificiali.[4][3][2]
Al contrario, i rinolofi e gli orecchioni, legati a boschi e zone umide, hanno visto ridurre drasticamente la loro presenza urbana.
Tra le specie più vulnerabili figurano il Rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), il Rinolofo minore (Rhinolophus hipposideros), il Vespertilio maggiore (Myotis myotis) e il Miniottero (Miniopterus schreibersii), tutte protette dalla legislazione italiana ed europea.[3][2]
Conseguenze ecologiche per le città
La scomparsa dei pipistrelli minaccia gli equilibri ecologici urbani. Tutti i chirotteri europei sono insettivori e si nutrono di ditteri, coleotteri, lepidotteri, ortotteri e ragni, catturando le prede principalmente in volo durante la notte.
La loro presenza regola le popolazioni di insetti che danneggiano coltivazioni, orti urbani e alberi nei parchi, oltre a ridurre il numero di zanzare portatrici di patogeni.[2][3]
In una città senza pipistrelli si possono verificare vere esplosioni demografiche di insetti incontrollate, con conseguenze sulla salute umana e costi economici elevati per la gestione del verde e dell’agricoltura urbana.
La perdita di questi predatori naturali trasforma le aree urbane in ambienti più vulnerabili e meno vivibili.[2]
Strategie di conservazione urgenti
Le soluzioni esistono e richiedono interventi integrati. Ridurre l’uso di pesticidi, migliorare la gestione di sfalci, potature e specchi d’acqua, e creare aree verdi favorevoli alla biodiversità sono azioni che beneficiano l’intera città.
Le bat-box, cassette rifugio progettate per ospitare i pipistrelli, possono supportare sia la ricerca che la conservazione.[2]
La progettazione urbana dovrebbe prevedere corridoi bui, riducendo l’inquinamento luminoso presso parchi, fiumi e laghetti.
La tutela dei rifugi delle colonie urbane è vitale: sapere dove si trovano questi siti e proteggerli diventa fondamentale per la sopravvivenza delle specie.
Tutti i chirotteri italiani sono protetti dalla Legge 157/1992, dalla Convenzione di Berna e dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE.[3][2]
Responsabilità collettiva
Gli speleologi e tutti coloro che frequentano grotte devono seguire un codice di comportamento rigoroso: muoversi silenziosamente, non illuminare direttamente gli animali, evitare di toccarli, passare lontano dagli esemplari e scegliere periodi appropriati per le attività in grotta.
Il mondo speleologico deve acquisire consapevolezza che dal suo comportamento può dipendere la vita di questi mammiferi.[3]
La ricerca sottolinea l’importanza di considerare i caratteri ecologici specie-specifici e i dati di monitoraggio a lungo termine per comprendere gli effetti dell’urbanizzazione sui pipistrelli e sulla fauna in generale.
Le città italiane da nord a sud presentano un quadro allarmante che richiede di ripensare il modo di vivere, costruire e abitare gli spazi urbani.[2]
Per qualsiasi problematica riguardante i pipistrelli, il Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri (GIRC) offre consulenza e coordina iniziative di tutela e conservazione.[3]
Articolo scientifico: https://www.researchgate.net/publication/395468325_Lessons_from_the_past_trait-driven_local_extinctions_of_bats_in_urban_areas
Maggiori informazioni: http://www.tutelapipistrelli.it
Fonti
[1] Trait?Driven Local Extinctions of Bats in Urban Areas … https://zslpublications.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/acv.70035
[2] Città italiane senza più pipistrelli, la metà delle specie è … https://www.fanpage.it/kodami/citta-italiane-senza-piu-pipistrelli-la-meta-delle-specie-e-sparita-e-i-ricercatori-lanciano-lallarme-ripensiamo-lambiente-urbano/
[5] 99 cose da sapere se abiti in un territorio carsico https://www.scintilena.com/come-riconoscere-se-vivi-in-un-territorio-carsico/06/06/
[6] Trait-Driven Local Extinctions of Bats in Urban Areas https://iris.cnr.it/handle/20.500.14243/553426
[7] Extinction debt of forest mammals from urban areas https://iris.cnr.it/retrieve/f83ae31c-f029-474f-b15c-ddf168174206/Ancillotto%20et%20al.%202025.pdf
[8] Leonardo Ancillotto (0000-0002-8774-0671) https://orcid.org/0000-0002-8774-0671
[9] Winners and losers in an urban bat community http://www.italian-journal-of-mammalogy.it/pdf-112872-45827?filename=45827.pdf
[10] Trait?Driven Local Extinctions of Bats in Urban Areas … https://zslpublications.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/acv.70035?af=R
[11] Bats in urbanising landscapes – IRIS-AperTO https://iris.unito.it/retrieve/e27ce42f-c94d-2581-e053-d805fe0acbaa/Gili%20et%20al.%202020.pdf
[12] No city for wetland species: habitat associations affect … https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rspb.2024.0079
[13] Resilient responses by bats to a severe wildfire https://www.parconazionaledelvesuvio.it/wp-content/uploads/2020/11/Ancillotto-et-al-Resilient-Response.pdf
[14] Pipistrelli a rischio estinzione se non diversificano la … https://www.scintilena.com/rischio-di-estinzione-lato-se-la-specie-di-pipistrello-non-diversifica-la-tipologia-dei-rifugi/01/21/
[15] Landscape and Season Influence Bat Activity … https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC12349923/
[16] Linee guida per la conservazione dei Chirotteri nelle … – ISPRA https://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/quaderni/conservazione-natura/files/6769_28_qcn_Linee_guida_chirotteri.pdf
[17] Microhabitat features shape small mammal urban … https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0048969725014676
[18] Conservazione dei chirotteri e ristrutturazione di edifici https://ente.parcoticino.it/wp-content/uploads/2015/06/intervento_Martinoli_22aprile2015.pdf
[19] Il ruolo dei pipistrelli nella tutela delle foreste. E delle aree … https://www.veterinariapreventiva.it/esterne/ambiente-esterne/ruolo-dei-pipistrelli-nella-tutela-delle-foreste-delle-aree-agricole-circostanti
[20] Pipistrelli, agricoltura e zootecnia http://www.centroregionalechirotteri.org/agr.php
[21] Strategia cantonale per lo studio e la protezione dei pipistrelli https://m4.ti.ch/fileadmin/DT/temi/biodiversita_natura_paesaggio/documenti/Strategia_Pipistrelli_2023.pdf