Carmine Marotta, già curatore del Catasto Nazionale Cavità marineCarmine Marotta, già curatore del Catasto Nazionale Cavità marine

Auguri alla Speleologia Lucana, un pezzo della nostra speleologia, costruita giorno dopo giorno, grotta dopo grotta, quando si andava in grotta con le scalette di acciaio, quando i rilievi si facevano con bussola e rulli a metrica!

 Oggi ricorrono i 50 anni del Gruppo Geo Speleo Valle del Noce di Trecchina: primo gruppo in Lucania, fondato il 15 gennaio del 1975

L’importante compleanno è celebrato da Carmine Marotta che, curatore del Catasto delle Grotte ed Aree Carsiche della Basilicata, è parte attiva della Commissione Nazionale Catasto Cavità Naturali della SSI-ETS.

Carmine – 50 anni da speleologo lo scorso novembre e già curatore nazionale del Catasto Cavità Marine – è la memoria storica della speleologia lucana: scrittore ed autore di molti libri che descrivono grotte e carsismo della Basilicata, affida alla figlia Martina, anche lei scrittrice, la descrizione della storia del Gruppo.

Su “Talenti lucani’ leggiamo tutta la storia, bella ed avvincente.

“Cinquanta anni fa non era facile spiegare ai propri genitori o ai propri amici il motivo che ci spingeva ad andare in grotta”, racconta Carmine, più fortunato degli altri, perché suo padre faceva speleologia con lui.

Filippo Marotta – Fondatore e primo presidente del Gruppo Geo Speleo Valle del Noce

Tutto inizia il 2 novembre 1974, con l’esplorazione da parte del padre di Carmine, Filippo, (‘zio Mimmo’) e Giuseppe Crecca, della Grotta del Casolare, con il giovane Carmine.

La notizia suscita curiosità: pochi mesi dopo, il 15 gennaio 1975, con l’aiuto del professor Franco Anelli (scopritore delle Grotte di Castellana), Filippo Marotta con altri 20 speleologi fonda la prima associazione speleologica della Basilicata: il Gruppo Geo Speleo Valle del Noce.

I “matti speleologi” diventano davvero popolari: la speleologia è motivo di aggregazione per i giovani lucani. “Trecchina diventa sede della Scuola Regionale di Speleologia”, racconta ancora Carmine: si passa anche alla raccolta e catalogazione di minerali e rocce, con costituzione di un Museo di
Scienze della Terra. ed alla collaborazione con specialisti in Biospeleologia, Meteorologia Ipogea, Speleologia marina, Geomorfologia del Quaternario, Fotografia e Filmografia ipogea, mai scordando di mantenere rapporti costruttivi con la Sovrintendenza regionale. E del Catasto, importantissimo.

Una curiosità: il Catasto della Basilicata viene affidato a Carmine ed alla sua regione da Paolo Forti nel 1986, alla scomparsa di Franco Orofino, già curatore di Puglia, Basilicata e Calabria, nell’ottica di ricollocare ogni realtà – come è giusto che sia, nella naturale evoluzione – nella propria sede.

Con l’invito a leggere l’articolo nella sua completezza (all’indirizzo https://www.talentilucani.it/i-cinquantanni-dello-storico-gruppo-speleologico-valle-del-noce/ ), alla Speleologia Lucana ed a Carmine vanno i nostri migliori complimenti ed auguri!

Marina Abisso

fonte: Martina Marotta “Talenti lucani’ https://www.talentilucani.it/i-cinquantanni-dello-storico-gruppo-speleologico-valle-del-noce/

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