Il Consiglio regionale della Toscana ha assegnato a Vittorio Verole Bozzello il Gonfalone d’Argento della Regione con la seguente motivazione:

“Vogliamo premiare un uomo che cinquanta anni fa ha avuto un’intuizione geniale; Ha saputo scoprire, partendo da una cavità da cui usciva un soffio d’aria, una grotta straordinaria, e ha saputo ideare un percorso di oltre quattro chilometri che permette di ammirare uno degli esempi di carsismo più belli in assoluto. Ci prendiamo l’impegno politico di renderne raggiungibile l’ingresso anche in autobus, dato che al momento, a causa di una strozzatura nella strada di accesso, si può arrivarci solo in auto”.

50 anni fa la scoperta della Grotta del Vento, poi la turisticizzazione con 50mila visitatori l’anno e una attenzione particolare all’ambiente e all’aspetto “speleologico” della grotta.
Ultima chicca, un figlio speleologo, Mario, che quest’anno è stato eletto nel Consiglio Direttivo della Società Speleologica Italiana, già vice presidente dell’AGTI Associazione Grotte Turistiche d’Italia.

La parola al premiato, che si è detto onorato di un riconoscimento assolutamente inatteso: “Tutta la mia vita è stata dedicata alla divulgazione del mondo sotterraneo – ha detto Verole Bozzello -. Quando ho iniziato di grotte non si parlava affatto. Ho scelto la Grotta del Vento perché è ideale per spiegare tutte le fasi evolutive e gli aspetti biologici e idrologici”. Secondo Bozzello, però, la grotta “dal punto di vista turistico ha ancora un potenziale non sfruttato appieno”. “Dei 50 mila visitatori l’anno – ha aggiunto – solo il 10 per cento è costituito da gite organizzate e gruppi, mentre per altre grotte questo tipo di turismo raggiunge il 50 per cento”.

Un grazie da Scintilena, per tutto, comunque vada.

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