Di Graziano Ferrari

Solo Sabato mattina è stato pubblicato il n. 5 de La Gazette du Lac, dedicato alle attività di mercoledì scorso (escursioni) e di giovedì. E’ veramente difficile stare dietro a tutte le iniziative in corso.

Il link alla scheda della rivista bilingue è il solito:

http://www.gwferrari.it/RivisteSpeleo/ICS2022/LaGazetteDuLac.html

Anche la giornata di venerdì è stata intensa. Sessioni di medicina, aspetti socio-economici, storia, climatologia, biospeleologia, geomorfologia e speleogenesi, esplorazione, archeologia e paleontologia.

In speleobiologia, tre lavori di livello scientifico con autori italiani, di cui uno su Palawan in Filippine. Analogamente, in geomorfologia altri tre/quattro bei lavori scientifici. Trovo particolarmente interessante l’ampia collaborazione internazionale sull’evoluzione speleogenetica delle Grotte di Toirano. Pure in Archeologia/Paleontologia sono stati presentati diversi lavori con autori italiani, su ricerche in Italia, in Bosnia ed in altri siti esteri. Qui abbiamo potuto assistere anche a presentazioni di campi di ricerca francesi in Africa centro-meridionale che cercano di trovare tracce dei primi ominidi nella vasta area apparentemente priva in mezzo fra i ritrovamenti ‘classici’ in Tanzania e quelli analoghi del Sudafrica. Il Presidente uscente della Unione Internationale de Spéléologie, George Veni, ha presentato i primi risultati di ricerche speleo-archeologiche a Chichen Itzà, in Messico, nei cenotes e sotto le piramidi maya.

Nella sessione sulle Esplorazioni, tanti bei lavori da tutto il mondo ma ancora una volta nulla di italiano o di italiani. Peccato… E’ vero che la genesi dei contributi da presentare al Congresso è stata lunga e travagliata, ma altri hanno portato lavori di grande interesse, e credo che sia molto utile osservare criticamente ed imparare dalle esperienze altrui, buone e meno buone.

Abbiamo visto la progettazione e l’uso di un AUV, un veicolo subacqueo autonomo, capace di navigare da solo, mappare con sonar multi-beam e ritornare alla superficie, all’interno di grandi laghi sotterranei negli Stati Uniti ed in Namibia, fino a -235 m di profondità. Abbiamo visto bellissime foto della più lunga grotta al mondo nel sale, in Israele, vicino al Mar Morto. Gli speleologi dell’Armenia organizzano annualmente spedizioni per esplorare le loro grotte ed invitano chi voglia partecipare. Un gruppo italiano è andato ed i panorami sono spettacolari. Abbiamo visto la sintesi di 57 anni di scavo (!!) da parte di un gruppo francese all’interno di una grotta ricca di reperti preistorici e resa turistica nel primo tratto, in Francia. Abbiamo visto esplorazioni in Pirenei a 2800 m di quota. Infine, abissi in alta quota a Creta.

Sabato, le sessioni scientifiche hanno occupato solo la mattina, motivo per cui ora ho un po’ di tempo per sintetizzare quanto avvenuto nei due giorni scorsi.

Oggi, sessioni dedicate alla speleosubacquea, all’Anno internazionale delle grotte e del carsismo, alla geomorfologie e speleogenesi ed all’archeologia e paleontologia.

In speleosub, il grande lavoro multi-nazionale sul sistema del Bue Marino, in Sardegna. In geomorfologia, un bel lavoro italiano sui modi per controllare la lampenflora, che era risultato anche in una Cave Pill e vari lavori sui batteri e su morfologie generate dall’interazione fra il guano dei pipistrelli e lo stillicidio. Uno di questi, realizzato a Palawan in Filippine, con autori italiani e stranieri.

Infine, verso ora di pranzo, gli speleologi francesi hanno realizzato l’evento della “time capsule”.

Dato che il primo congresso internazionale di speleologia si è svolto a Parigi nel 1953 e questo 18 congresso si è svolto di nuovo in Francia nel 2022, cioè dopo 69 anni, hanno pensato di realizzare una specie di cilindro di acciaio inox e di inserirvi vari oggetti attuali e passati. Ad esempio una vecchia piastrina d’armo, un paio di stivali di gomma, un test rapido Covid (credo usato…), e tanti altri oggetti speleo e non. Hanno poi chiesto ai partecipanti al Congresso di aggiungere quello che si voleva, ad esempio gli speleo belgi hanno fornito (sacrificato?) una bottiglia di birra belga.

Il tutto è stato sigillato e verrà a breve installato all’interno di una grotta nella zona, per essere lasciato in pace per altri 69 anni ed essere recuperato nel 2091. L’evento si è trasformato in una piccola festa caciarona ed allegra.

Stamattina (domenica) si tiene la seconda assemblea dell’Unione internationale, con l’elezione del Presidente e dei membri del Consiglio direttivo per il prossimo quadriennio.

Il 19° Congresso internazionale si svolgerà nel 2025 in Brasile.

A conclusione, dato che in questi giorni mi è stato possibile seguire personalmente solo una piccola parte delle attività e delle presentazioni e dato che al Congresso assistono anche altri italiani, in numero discreto e ben attivo, invito anche gli altri presenti a condividere le loro impressioni e le loro esperienze, con chi non ha potuto essere presente.