“Le grotte sono buie. Ciò che possiamo vedere di questo pianeta oscuro è esattamente quello che riusciamo a illuminare. Le forme, i colori dipendono anche dal modo in cui noi, per un breve attimo, solleviamo il velo dell’oscurità. Per questo la fotografia sotterranea è un’arte complessa, e necessariamente un lavoro di gruppo. Ma se parliamo di video, di riprese filmate, non basta la luce. Serve il movimento della macchina da presa, servono i punti di vista diversi, serve il ritmo. In altre parole è necessario un linguaggio che ci faccia sentire là dentro, che scorra fluidamente, che accompagni in modo armonico le nostre percezioni visive e spaziali. In altre parole ancora, serve conoscere la grammatica cinematografica, cioè il modo in cui le scene vanno girate e accoppiate affinché il risultato sia gradevole, scorrevole e non generi disturbi visivi, anche a livello inconscio” (Tullio Bernabei)
Corso nazionale di video documentaristica ambientale e speleologica: dalla tecnica allo story telling
Si svolgerà a Magliano Sabina (RI) dal 29 maggio al 2 giugno il corso della SNS del CAI, che ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti gli strumenti tecnici e creativi basilari per concepire e realizzare audiovisivi in ambienti naturali, con particolare riferimento alle grotte, secondo standard professionali e comprendendo il processo produttivo “dalla A alla Z”.
Un percorso didattico che, sviluppandosi come un vero e proprio workshop, parte dall’idea e giunge al prodotto finale: lo fa passando dalle tecniche di base della ripresa, dalle regole della grammatica cinematografica, dall’analisi dello story telling e dai criteri organizzativi di una produzione. Lungo questo percorso ogni studente va a sperimentare i differenti ruoli del processo produttivo.
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Tullio Bernabei pratica speleologia da oltre 40 anni e come autore ha realizzato varie decine di opere dedicate al mondo sotterraneo.
Alcune di queste hanno vinto premi internazionali e sono andate in onda sui maggiori broadcast del mondo.
Tra i fondatori del gruppo La Venta, concilia attività esplorativa – sia in Italia che all’estero – con la documentazione professionale delle grotte e il racconto dell’attività speleologica nelle sue diverse sfaccettature.