monte nerone segreto
Finalmente stampato, in maniera ottimale, il “Monte Nerone segreto” di Marco Bani.
Una introduzione naturalistica per la conoscenza di quella montagna e 132 grotte topografate, fotografate, descritte, cartografate e rese inequivocabilmente ritrovabili dagli speleologi presenti e futuri. Un grazie alla Federazione Speleologica Marchigiana che ha finanziato e curato la stampa.

Nota di Scatolini – Conosco Marco Bani da anni e anni e stimo questo amico fino al midollo. Una vita passata sul Monte, dietro a grotte e soffi d’aria. Essendo di origini di quella zona, di quel Monte, da ragazzetto sono cresciuto lontano dalle Grotte del Nerone, ma ho alimentato la mia fame di sapere leggendo, rileggendo, e rileggendo ancora i libri di Marco Bani su quel Monte. Studiavo le cartine dei sentieri, guardavo le sezioni di quelle grotte mitiche, raccontate da mia nonna e dagli abitanti del suo paese. Grotte ricche di leggende, narrate dalla gente che vive il suo Monte e le sue Grotte come se facessero parte del loro vivere; Nonna mi raccontava di pesci ciechi, i “capciotti” che venivano trovati alla risorgenza, leggenda mai confermata scientificamente, e i miei zii mi accompagnarono al lume di candela nella “Grotta del Nerone”. Nonna e i miei zii non erano ambientalisti, ne tanto meno speleologi, ma il Monte, le grotte, i fossili, gli Ursus Spelaeus fanno parte della civiltà rurale marchigiana e della conoscenza di quella gente, intrecciata al Monte e alla sua natura aspra e dura.
Non ho ancora letto il libro, anche se l’ho “visto” mentre cresceva, quando andavo a trovare Marco nei fine settimana estivi, appollaiato a quota 1450 sui tornanti del versante nord, immerso nei boschi di faggio con il suo furgone/casa a completare il libro. Marco mi ha raccontato delle difficoltà a raccogliere, elaborare, rivedere, correggere tutte quelle pagine, e lungo il crinale che porta alle Tassare, guardando le pareti nord, mi disse che la sua paura era quella che qualcuno potesse pensare che, visto quel libro, non ci sarebbe stato più niente da trovare sul Monte Nerone, il timore che si potesse fermare l’esporazione visto che “Bani tanto l’avrà già visto”.
Penso che il libro rappresenti un punto di partenza; una completa precisa monografia dello stato attuale dell’esplorazione del Monte Nerone, e spero che ci sia qualcuno talmente cocciuto e determinato da poter andare oltre il libro di Marco, con nuove scoperte, nuove esplorazioni, nuovi orizzonti da trovare.
Da vecchio e con un pò di tempo mi piacerebbe passare parecchio tempo sul Monte… chissà che ne sarà di questo sogno.
Andrea Scatolini

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