Esercitazione congiunta di soccorso speleologico ed alpino del CNSAS presso la Grotta della Mottera in Val Corsaglia

Il 13 ed il 14 settembre la Grotta della Mottera in alta Val Corsaglia, presso il Comune di Frabosa Soprana (CN), è stata teatro di una complessa esercitazione di soccorso congiunto.
Protagoniste la XVI Delegazione Alpina, competente per il territorio di Mondovì, e la I Delegazione Speleologica competente per Piemonte e Valle D’Aosta, che hanno simulato un intervento per il soccorso medicalizzato ad un ferito infortunatosi in profondità nella Grotta della Mottera. Entrambe le Delegazioni sono componenti del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e sono integrate all’interno del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese (SASP).

L’esercitazione rientrava nel programma di formazione e mantenimento dei tecnici del CNSAS specializzati nel soccorso speleologico e di quelli specializzati nel soccorso alpino ed ha avuto lo scopo di affinare le metodologie di intervento congiunto necessarie in operazioni di soccorso dove l’ambiente richiede una forte cooperazione fra le componenti alpina e speleologica del CNSAS.
Le operazioni di recupero sono iniziate sabato 13 con l’invio di una squadra di speleosoccorritori; questi hanno raggiunto l’ingresso fossile della Grotta della Mottera che si apre a 1325 m sopra la cascata di 80 m formata dal torrente che ha originato la grotta.
Il medico specializzato in soccorso medicalizzato in ambiente ipogeo ed i tecnici addestrati per il primo intervento si sono addentrati risalendo il fiume sotterraneo tramite speciali tecniche di progressione su corda ed hanno raggiunto il luogo dell’incidente simulato a 450 m dall’ingresso, hanno quindi prestato il primo soccorso e condizionato il figurante stabilizzandolo e valutandone le condizioni mediche.
Intanto, altre due squadre hanno realizzato una speciale linea telefonica lunga oltre un km in grado di garantire le comunicazioni da ogni punto della grotta all’ingresso e da qui, tramite ponte radio, al campo base realizzato presso la Capanna Scientifica Guglieri-Lorenza, gestita dal Speleo Club Tanaro del CAI, dove è stato allestito il campo base con la Direzione delle Operazioni.
Comunicate all’esterno le condizioni del ferito, dalla Direzione Operazioni è stato pianificato il recupero: tre squadre di tecnici attrezzisti si sono alternate lungo il percorso allestendo speciali dispositivi di recupero su corda che hanno permesso alla barella col ferito – accompagnata da numerosi tecnici barellieri – di percorrere in condizioni di sicurezza il lungo meandro scavato dal fiume sotterraneo fino allo sbocco all’esterno.
Qui il medico speleologico ha passato le consegne al medico specializzato in soccorso medicalizzato in ambiente alpino ed entrambi hanno nuovamente valutato le condizioni del ferito trasferendolo dalla barella speleo, adatta per essere movimentata con tecniche di recupero in grotta, alla barella alpina, realizzata per il trasporto in montagna.
Nelle ore precedenti, i tecnici di soccorso alpino avevano lavorato all’esterno della grotta predisponendo tutti gli accorgimenti necessari per ricevere ed assicurare la barella all’uscita dalla grotta e farle poi superare gli 80 m di cascata e la parete della montagna che ancora separavano il ferito dal punto più vicino raggiungibile da una ambulanza.
I soccorritori alpini hanno dovuto, fra l’altro, realizzare una calata iniziale su roccia e una serie di teleferiche per superare il fiume che ancora li divideva dalla strada sterrata.
L’esercitazione, svoltasi alla presenza del Presidente Nazionale CNSAS Piergiorgio Baldracco, è proseguita senza interruzioni durante la notte e si è conclusa domenica 14 con un pieno successo. Ha permesso ai volontari di procedere nel percorso formativo previsto per i tecnici del CNSAS – unica organizzazione in grado di portare soccorso medicalizzato in ambiente ostile – ed è stata un importante banco di prova per valutare l’operatività di squadre provenienti da delegazioni specializzate in soccorso alpino e da delegazioni specializzate in soccorso speleologico in interventi di particolare complessità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *