Comunicato n. 3 ore 17,30 del 2 luglio 2010
Si è conclusa alle 12.30 la conferenza stampa dell’ingegner Maurizio Bianchini, che ha illustrato il funzionamento della camera iperbarica trasportabile acquistata dalla Protezione Civile.
Si tratta di un dispositivo di sicurezza – ha spiegato Branchini, manager della Gse di Trieste – utilizzato normalmente come supporto nelle attività subacquee, in questo caso consentirà alla Protezione Civile e al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico di poter disporre nell’immediato di una squadra di Speleosub abilitati al soccorso e agli interventi oltre il limite dei – 50 metri di profondità.
La camera, che pesa circa 80 chili e si gonfia in meno di 5 minuti, si può utilizzare per trattamenti
di decompressione fuori dall’acqua oppure per curare i sintomi dell’embolia o della sindrome da schiacciamento.
È realizzata in tessuto di poliestere rivestito di poliuretano, che ne garantisce la leggerezza e la trasportabilità. Le estremità invece sono in alluminio.
Nel frattempo sono entrati nella grotta di Monte Cucco 20 tecnici attrezzisti e barellieri che dovrebbero raggiungere il luogo dell’incidente simulato, a -562 metri, intorno alle ore 18. L’inizio delle operazioni di recupero del finto ferito è previsto in serata.
Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
Commissione Comunicazione Documentazione
Responsabile
Roberto Carminucci

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