Nella grotta di Rio Torretta esercitazione congiunta delle commissioni Speleosubacquea, Medica, Tecnica e Comunicazione
Esercitazione di soccorso a due speleosub bloccati oltre sifone. I soccorritori CNSAS hanno potuto individuarli, medicalizzarli e recuperarli anche grazie alla connessione digitale installata fra l’interno e l’esterno della grotta.

Corpo nazionale Soccorso Alpino e Speleologico -rio_torretta
Esercitazione Corpo nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Rio Torretta

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) ha effettuato un’esercitazione di soccorso speleosubacqueo nella giornata di sabato 24 febbraio all’interno della Risorgenza Rio Torretta, situata a 450 m di quota nel Comune di Pedemonte in Valdastico (VI).

La manovra ha simulato un mancato rientro: due speleosubacquei non hanno dato notizie di uscita, per questo un amico dei due ha dato l’allarme al Soccorso Speleologico.

Le squadre di tecnici speleosoccorritori si sono alternate fino all’inizio dei tratti allagati per il trasporto dei materiali, lasciando poi l’esclusività delle operazioni ai tecnici speleosubacquei. In particolare, sono stati valutati due scenari al di là del sifone allagato in cui gli speleosubacquei del CNSAS hanno dapprima cercato e individuato i dispersi. Hanno quindi medicalizzato e condizionato i due sub prima di affrontare con loro la via del ritorno.

L’evento ha visto coinvolte quattro commissioni operative del Soccorso Speleologico, ciascuna per la propria competenza: la Commissione Speleosubacquea (ComSub), ha effettuato la manovra in acqua, la Commissione Medica (CoMed), ha garantito la presenza del personale sanitario all’interno e all’esterno della grotta, la Commissione Comunicazione e Documentazione (CCD) ha documentato l’intero evento fornendo notizie all’esterno e la Commissione Tecnica (CTS) ha attivato uno speciale sistema di trasmissione dati digitale che ha reso possibile la comunicazione dati e video fra l’interno e l’esterno della grotta. Sono stati sperimentati collegamenti audiovideo anche con punti molto distanti dall’evento. E’ stato possibile scambiare dati, immagini video e audio con le postazioni CNSAS in Sicilia e in Abruzzo.

Il sistema di trasmissione dati ha consentito di vedere dall’esterno della grotta alcune operazioni che si svolgevano all’interno, quali la medicalizzazione dell’infortunato. I medici CNSAS all’esterno della grotta hanno potuto valutare le condizioni e guidare le manovre di medicalizzazione messe in atto dai soccorritori sul posto in un momento particolarmente delicato dell’intervento.

Le operazioni hanno visto coinvolti oltre cinquanta tecnici – afferenti alle singole commissioni – provenienti da tutta l’Italia e ospitate dalla Sesta Delegazione di Soccorso Speleologico competente per Veneto e Trentino Alto Adige.

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