Punto Informatico segnala oggi una notizia che potrebbe cambiare completamente la realtà della pubblicazione online.

La nuova legge per la regolamentazione delle pubblicazioni editoriali classifica come tale “qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.”

L’articolo 5 della proposta di legge sottolinea poi come “per attività editoriale si intende ogni attività diretta alla realizzazione e distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L’esercizio dell’attività editoriale può essere svolto anche in forma non imprenditoriale per finalità non lucrative”.

Il provvedimento del Consiglio dei Ministri indica quindi l’obbligo di iscrizione al ROC, il Registro degli Operatori di Comunicazione, per tutti coloro che realizzino prodotti editoriali diffusi attraverso qualsiasi mezzo, con i conseguenti costi burocratici e pecuniari che ne derivano.

Come evidenzia Valentino Spataro sul sito www.civile.it, “la proposta e’ semplice: diventa prodotto editoriale anche “la cosa” fatta senza scopo di lucro. Pensiamo al blog di Grillo: e’ tutto gratuito, vende i propri cd, ma il sito e’ tutto gratuito, e lui non e’ impresa.

Con la nuova dizione il sito, anche gratuito, anche gestito da un privato, diventa prodotto editoriale. Ogni blog personale diventa prodotto editoriale, soggetto alla normativa sulla stampa, con limitazioni in caso di sequestro, ma responsabilità penali aggravate in caso di denuncia penale.”

I blogger dovrebbero quindi considerarsi produttori di prodotti editoriali e dovrebbero sostenere dei costi per poter continuare a scrivere sul proprio blog o sul proprio sito.

Se il provvedimento venisse varato e diventasse effettivo l’indipendenza della rete verrebbe minata e, soprattutto anche un adolescente con un piccolo blog dovrebbe pagare l’iscrizione al ROC per poter continuare ad esercitare la propria libertà di pensiero e di espressione.
Il Web è indipendente e libero, ma sono sempre più numerose le proposte tese a limitare questa libertà ed a controllare Internet.

Se vogliamo continuare a scrivere sui nostri blog ed a esprimerci liberamente non possiamo permetterci di lasciar passare inosservato questo provvedimento.

FIRMATE QUI LA PETIZIONE DI PUNTO INFORMATICO!

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