Ripubblichiamo l’eccezionale lavoro di ricerca notizie e traduzione fatto da Mauro Villani:

La prima comunicazione ufficiale sull’operazione di soccorso a Pierre-Yves Belette bloccato a circa -250 m di profondità appare il 24 ottobre alle 8.30 sul sito dello Speleo Soccorso francese che recita:

Il 23 ottobre alle 23.30 un’operazione di soccorso è iniziata allo scialet des Chuats nel comune di Bouvante (Drôme) per uno speleologo bloccato dalla risalita delle acque.

L’SSF 26, l’SSF 38 e speleo-sub dello Speleo Soccorso Francese della regione Rhône-Alpes sono stati allertati e dovrebbero intervenire stamattina

Alle 20.30 sempre del 24 ottobre appare il secondo comunicato sul sito dell’SSF…

Alle 20.00 è stato stabilito il contatto con lo speleologo bloccato dietro il sifone 2 che al momento risulta disinnescato. Questo sarà quindi attraversato semplicemente a nuoto, quindi del materiale da immersione permetterà allo speleo di superare il sifone 1 accompagnato dagli speleo-sub; il passaggio di questo sifone dovrebbe avvenire intorno alle 21.00.
L’uscita dalla grotta è invece prevista intorno alle 2.00 del mattino seguente.
Attualmente sono presenti sul sito 61 persone, di cui 29 impegnate sottoterra.

Il 25 ottobre alle 7.30 l’ultimo comunicato dell’SSF sull’operazione di soccorso:

Lo speleologo soccorso è uscito dallo scialet des Chuats alle 0.30 del mattino (ora legale), mentre gli speleo-sub sono usciti verso le 2.15 (ora legale).
8 persone restavano ancora sottoterra per il disarmo della linea di comunicazione e l’evacuazione del materiale utilizzato per l’intevento.
L’operazione dovrebbe terminare durante la mattinata.

Filmato di TF1 sul soccorso in corso

Filmati di France 2 sul soccorso in corso:

Filmati di France 3 Rhône-Alpes-Auvergne sul soccorso in corso

Tra il 31 e soprattutto il 1° novembre diversi organi di stampa diffondono la notizia che i “pompieri” intendono denunciare lo speleologo soccorso per aver messo a rischio l’incolumità dei soccoritori…!!

Tra questi comunicati quello di France Inter

Leggendolo in effetti si apprende che non sono i pompieri a parlare, ma Pascal Pertusa presidente del consiglio d’amministrazione del Servizio Dipartimentale d’Incendio e Soccorso della Drôme (SDIS)…un politico insomma…a cui piacerebbe che le operazioni di soccorso avvenissero a pagamento…insomma la denuncia tende soprattutto a modificare il principio di gratuità dei soccorsi in genere…in Francia praticamente solo gli sciatori pagano un eventuale soccorso in loro favore tanto che nelle piste una percentuale della somma pagata per il pass va destinata al soccorso…

Di tono simile il comunicato apparso su Le Dauphiné dove in coda dell’articolo si legge – e fa perlomeno sorridere – che lo speleologo oggetto del soccorso l’indomani è rientrato nella grotta per recuperare dei suoi appunti e del materiale dei…pompieri!

o ancora sulla televisione pubblica TF 1

Il 1° novembre un comunicato stampa dell’SSF 38 ed uno rilasciato in televisione su France 3 dal Comitato Dipartimentale di Speleologia 26 precisano quanto avvenuto prendendo le distanze dalla denuncia dello SDIS e ribadendo l’utilità per la collettività delle esplorazioni speleologiche nella regione che svelano per esempio la complessa idrologia dell’area.

Per curiosità il servizio precedente a questo fa vedere l’intervento di una pattuglia stradale che blocca e multa un ragazzo fresco di patente che viaggia a 160 km/h ben oltre il limite e che dichiara tranquillo al giornalista che lo rifarà senza pensarci e che se poi lo beccano pazienza…se non è questo “mettere in pericolo la vita degli altri…altro che speleo….”

Ancora la stampa incalza sull’argomento:

Aujourd’hui

L’Express

Le Monde

Intanto sulla Lista speleo francese e su vari blog francofoni come Speleolibre il dibattito si accende, rimarcando che comunque la speleologia è un’attività di per se rischiosa ma che comunque i soccorsi si devono principalmente agli speleo stessi dell’SSF e che l’SSF stesso su base volontaria effettua ogni anno una percentuale d’interventi ben più elevata per recuperare gente che si perde, che cade o che si suicida in grotta e che con la speleologia non ha niente a che fare.

Oltretutto si fa notare che i rapporti con i pompieri, quelli che operano sul terreno, sono abbastanza buoni, che molti pompieri sono anche speleo e molti addirittura sono nel soccorso speleo.

Come si rimarca che la gratuità dei soccorsi è sancita per legge e che in Francia i pompieri sono dei professionisti stipendiati a prescindere dagli interventi e che da questi non guadagnano, come è giusto, nulla di più.

Alcune considerazioni carine sulla pratica speleo dal blog di speleolibre

Il 2 novembre su France Inter un comunicato ufficiale del Sindacato Nazionale dei Pompieri (Fédération nationale de sapeurs-pompiers de France – FNSPF) disapprova fermamente e condanna l’atteggiamento e la denuncia di Pascal Pertusa, presidente del SDIS.

Secondo il sindacato è inammissibile rimettere in causa la gratuità dei soccorsi.

Subito dopo arriva, proprio in seguito alla presa di posizione del Sindacato, la dichiarazione del ritiro della denuncia da parte dello SDIS; dichiarazione ripresa dagli organi d’informazione:

Lo stesso giorno arriva il comunicato ufficiale congiunto della Fédération Française de Spéléologie e dello Spéléo Secours Française che prende le distanze da quanto dichiarato dal presidente dello SDIS 26, precisa tutta l’operazione e gli eventuali reali costi e fa presente che la FFS conta 7000 iscritti per una stima di circa 15000 praticanti in Francia e che sul totale degli interventi dell’SSF su base volontaria, 2/3 sono rivolti a non speleo che si fanno male in grotta per i più disparati motivi.

Dopo questi fatti si ha la prima inversione nella comunicazione da parte degli organi di stampa, uno per tutti Liberation che pubblica un testo dove si riassume la vicenda, dando risalto alla netta presa di posizione contraria del Sindacato dei pompieri (FNSPF) per arrivare a chiedersi se poi una tale denuncia da parte dello SDIS potesse o meno “tenersi in piedi” dal punto di vista giuridico…come dire tanto rumore per nulla…

Per inciso la polemica è stata riportata, pari pari, anche dalla stampa italiana…per esempio L’Unione Sarda

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *