Si è appena tenuto il 22 e il 23 Luglio il fruttuoso fine settimana di gemellaggio che ha visto il Gruppo Speleologico Ruvese di Ruvo di Puglia (BA) gentilmente ospitato dal gruppo speleologico Shaka Zulu di Subiaco (RM).

Il presidente dello Shaka Zulu “Nerone”, Gabriele Catoni e Fabrizio Toso hanno accolto la “delegazione” del GSR composta dal presidente Vincenzo Iurilli, Giuseppe Bosso, Costanza de Bari, Fedele Messina e Rosa Vilardi nella magica ambientazione della Valle dell’Aniene e dei panorami del Monte Livata.

Si è partiti con i lavori di scavo e rimozione di terra in una cavità già nota da tempo ma non frequentata da diversi anni situata nei pressi di Creta Rossa nella omonima zona del Monte Livata.
In una sola giornata di lavoro, la sinergia delle squadre di scavo e di recupero in superficie ha consentito la rimozione di un grosso masso che ostruiva in parte il pozzetto di ingresso e della terra e sassi che riempivano il fondo. I lavori sono stati sospesi in serata quando gli ultimi colpi di pala e mazzetta hanno aperto un buco che lascia intravedere una fessura che continua verso il basso per qualche metro. Si sente una leggera aria soffiante ma c’è ancora tanto lavoro da fare e prima di proseguire gli scavi è necessario mettere in sicurezza e liberare la saletta antistante.

Domenica ci si è concentrati nella risorgenza dell’Inferniglio a Jenne, lungo la riva destra del fiume Aniene. Mentre ci preparavamo per entrare in grotta, con sorpresa vediamo altre auto arrivare: anche gli speleo del CAI di Roma hanno pensato di fare una visita all’Inferniglio. La risorggenza è situata alla quota di 512m s.l.m ed è una delle cavità più importanti della zona in quanto raccoglie tutte le acque della zona di Campo dell’Osso e Monte Livata per riversarle nell’Aniene. Lunga circa 2,5 Km è stata oggetto, negli ultimi decenni, di diverse esplorazioni da parte di sub (anche francesi) in quanto dopo una prima zona facilmente percorribile con muta o canotto l’acqua occupa interamente la cavità in una sequenza di ben 10 sifoni. Favoriti da una inusuale e precoce secca che ha abbassato notevolmente il livello dell’acqua, si è potuto procedere per la prima volta dopo molti decenni con una progressione senza attrezzature fino al terzo sifone. A questo punto è stato necessario armare una discesa per entrare nel terzo sifone e verificarne lo stato e la percorribilità constatando che nonostante nella parte iniziale l’acqua fosse circa 3m al di sotto della volta (normalmente colma), la prosecuzione era comunque inibita dall’allagamento totale. Esplorando poi il bypass del primo sifone che porta sopra il terzo sifone è stata notata una piccola vaschetta del diametro di circa 50cm con all’interno almeno una ventina di piccoli organismi bianchi della lunghezza massima di un paio di millimetri, probabilmente Niphargus, ma non ne abbiamo la certezza al momento. Ritorneremo in questo punto per documentare in modo opportuno. Infine sono stati eseguiti dei controlli di routine sul Ph e sulla conducibilità dell’acqua che sono risultati in linea con le precedenti misurazioni.

Un ringraziamento a tutti gli speleologi che hanno collaborato e reso possibile questo gemellaggio.

Il prossimo appuntamento vedrà i ruoli invertiti, aspettiamo i nostri amici dello Shaka Zulu in Puglia, nel Parco dell’Alta Murgia!

Gemellaggio Shaka Zulu - GSR 2017
Foto di gruppo al termine dei lavori a Piccola Creta

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