A San Marino, la parte conosciuta della cavità suborizzontale “Grotta Canepa”, dopo 20 anni raddoppia, e arriva a quasi 700 metri dentro il Monte Titano. La scoperta è di un gruppo di speleologi guidati da Fabio Bollini e Pamela Romano. La speleologa affida a facebook le sensazioni di quella giornata, letta e raccontata da una prospettiva tutta interiore.

Di Pamela Romano
Una frazione di secondo.
Tanto sarebbe bastato, per farci perdere l’attimo in cui il pipistrello velocemente si è infilato in quella piccola frattura, ormai dimenticata da tempo, mentre per anni si è inseguito il rumore del fiume che si sente in lontananza.
La grotta ci ha mandato il suo segnale, ma lì per lì non ci abbiamo dato molto peso.
Di spazio non ce n’è molto alla sala dei bivi, era necessario scegliere dove parcheggiare tutto il materiale estratto: ironia della sorte, proprio davanti a quella che si è recentemente rivelata essere la prosecuzione principale del sistema…
Da qualche parte bisognava pur metterli 20 anni di scavo!
Una volta atterrati al fiume, è bastato poco per capire che quella non era la via privilegiata dell’aria; lo speravamo, certo, ed averlo appreso ci ha momentaneamente demoralizzati.
Del resto, un tempo i metodi di disostruzione erano quelli che erano, e questo fu uno dei motivi che spinse gli esploratori verso il fiume anziché nel ramo di destra, per aprire il quale occorreva ancor più tempo ed energie, o almeno così pareva…
Ma si sa, le grotte hanno un gran bel senso dell’umorismo, e si fanno beffe delle nostre fatiche immani prendendo per giunta direzioni inaspettate.
Come una bella donna possono protrarre il corteggiamento all’inverosimile, prima di concedersi, e non si concedono mai del tutto…
La parola d’ordine nella grotta di Canepa è: strisciare.

Strisciare si, quasi senza tregua per i primi 400 metri, facendosi piccoli piccoli, vietato ingrassare…Canepa non ti perdona un cambio di taglia, e molti decidono di non ritornare.
Guardo Fabio Bollini e per un attimo me lo immagino sedicenne, (allora la grotta era al limite del praticabile) quando quasi per gioco comincio’ questa esplorazione: ha lo stesso entusiasmo oggi di quando entrava per lavorarci talvolta anche in solitaria, e questa grotta me l’ha sempre raccontata come l’inizio di una passione che lo ha portato a vivere incredibili avventure.
E guarda un po’, stai a vedere che la più incredibile delle avventure ce l’avevi sotto casa e forse per ritrovarla dovevi prima andartene in giro per il mondo.
Proprio come nell’Alchimista, il tesoro tanto cercato era esattamente nel punto da cui il ragazzo era partito per lunghi viaggi di ricerca.
A testimonianza di quelle lontane giornate esplorative, il ritrovamento di un orologio eternamente fermo sulle 14.35, che ora solo a sfiorarlo si sbriciolerebbe in mille frammenti.

All’ingresso una targa commemorativa incastonata nella roccia a ricordo di Francesco, dedica che Fabio Bollini fece al fratello, giovanissimo, tragicamente scomparso in un incidente automobilistico di molti anni fa.
Le esplorazioni qui hanno subìto un vero e prioprio cambio generazionale: in sala Fiorini (dedicata ad Andrea Fiorini che per primo giunse nella sala) abbiamo appena assistito emozionati al passaggio di testimone dal padre al figlio appena ventenne, che tuttora ci accompagna con grande entusiasmo nelle esplorazioni.
Gli amici sono indispensabili.
Senza di loro, senza unire le forze, le barriere non sarebbero crollate.
E le barriere sono state tante, ma proprio tante! Si, perché a Canepa se non sei più che determinato, più che motivato, non andrai molto lontano.
A volte succede così, sposti due sassi (quelli giusti) e ti si apre un mondo.
I giochi si riaprono grazie ad un piccolo buchetto dove infilandosi a testa in giù si intravede…continua! Continua !
Non faccio che ripetere questa parola da ormai più di un’ora senza ostacoli davanti.
E ancora quell’emozione, quella di essere i primi esseri umani ad illuminare qualcosa che comincia ad esistere da quel momento, dal momento in cui viene osservata per la prima volta.
Da Canepa si esce in un sol modo:
Disintegrati…
Sala dei bivi.
Bisognava prendere a destra.
Ci sono voluti 20 anni.
Siamo partiti verso il centro della Terra delle Libertà’!

Fonte: FACEBOOK (Pamela Romano) e
http://www.libertas.sm/notizie/2021/01/10/san-marino-sensazionale-scoperta-nella-grotta-di-canepa.html

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *