Si è riunita, nella serata dedicata all’alpinismo presso la sala del Teatro Miela durante il film festival “Alpi Giulie Cinema 2011/2012”, la giuria alla quale sono stati commissionati i lavori di critica e giudizio dei filmati pervenuti per la prima edizione della rassegna “HELL SBELLS” speleo award contest 2012.

Una fervida produzione di cortometraggi e documentari di carattere speleologico, geografico, storico e di ricerca a tutto campo ha segnato questa prima edizione, con la presentazione di 13 lavori provenienti sia dall’Italia che dall’estero, che hanno portato la manifestazione a spaziare a livello internazionale seguendo le tracce che hanno lasciato gli esploratori dall’Italia all’Uzbekistan, dall’Inghilterra alle Filippine, dall’Albania al Caucaso.

La scelta dei titoli vincitori è stata emanata con parere unanime ed omogeneo da parte della “cabina di regia” indicata dall’associazione “Monte Analogo” e dalla “Commissione Grotte E. Boegan”, promotori e organizzatori del premio, ed è stata “proiettata” verso l’indicazione di lavori che, oltre alla perfezione della qualità delle immagine e di scelte di montaggio e regia moderne, hanno cercato di portare una forma d’innovazione e di approccio attuale alla pratica della disciplina della speleologia.

Il titolo a cui è stato assegnato il primo premio, la campana d’oro, è stato il filmato “ESA CAVES”, che è stato giudicato come una delle migliori produzioni degli ultimi anni che affronta in modo scorrevole e coinvolgente un ambizioso progetto aereospaziale di team-building denominato “Cooperative Adventure for Valuing and Exercising HBP Skills”, che prepara gli astronauti ad affrontare condizioni operative in ambienti ad alto rischio. L’opera è documentata attraverso un ottimo montaggio agganciato ad una precisa scelta musicale ed una limpida fotografia.

La campana d’argento è invece stata assegnata ad un lavoro di Rob Eavis, autore britannico già vincitore con tale lavoro al Arc’teryx photocompetition al Sheffield Adventure Film Festival 2011, che ha prodotto un eclettico filmato con la tecnica dello “stop-motion” utilizzando oltre 1000 immagini, alcune acquisite con lunghissime esposizioni ma soprattutto senza utilizzare alcun software di post-processing: un lavoro breve ma visionario, di difficile realizzazione e lungo lavoro sul campo nonostante il prodotto finale duri solo 3 minuti.

La “menzione speciale” per il film “Alla ricerca del fiume nascosto” di Tullio Bernabei avverrà in sala durante la premiazione.

 

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