Un comportamento collettivo di rilevanza ecologica

Le dinamiche dello swarming nei siti ipogei

Lo swarming autunnale dei pipistrelli è un fenomeno osservato in diversi siti sotterranei della Gran Bretagna tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.

Durante questo periodo, centinaia o migliaia di individui di diverse specie si radunano presso grotte, miniere e altri ambienti ipogei.

Questo comportamento è stato studiato per comprendere il suo ruolo ecologico e le implicazioni per la conservazione delle popolazioni di chirotteri.

La ricerca condotta su nove siti sotterranei nell’Inghilterra meridionale ha evidenziato come lo swarming sia particolarmente diffuso tra le specie del genere Myotis, in particolare M. nattereri e M. daubentonii.

Sono stati rilevati anche numerosi individui di specie meno comuni come M. bechsteinii e B. barbastellus, suggerendo che questi siti svolgano una funzione importante nella loro conservazione.

Fattori ambientali e variazioni nell’attività

Le osservazioni hanno evidenziato che l’attività dei pipistrelli durante lo swarming varia significativamente da una notte all’altra.

Per quantificare questa variabilità, i ricercatori hanno utilizzato sistemi di registrazione automatica, raccogliendo dati sull’intensità dell’attività e sulle condizioni ambientali.

I risultati hanno mostrato una correlazione positiva tra la frequenza dello swarming e la temperatura ambientale, mentre le precipitazioni hanno avuto un effetto negativo.

Questa metodologia ha permesso di ottenere un indice affidabile dell’attività dei pipistrelli nei siti di swarming, utile per il monitoraggio a lungo termine delle popolazioni e per la valutazione delle strategie di conservazione.

Dinamiche di popolazione e uso del territorio

L’analisi basata sulla tecnica della marcatura e ricattura ha permesso di stimare le dimensioni delle popolazioni coinvolte nello swarming.

Nel principale sito di studio, sono stati stimati circa 150 individui di M. bechsteinii, 1000 di M. daubentonii e 4000 di M. nattereri.

I dati hanno indicato che questi pipistrelli utilizzano ampie aree di alimentazione, con un raggio di spostamento che può raggiungere i 40 km.

Le preferenze ambientali delle diverse specie sono state analizzate in relazione alla localizzazione dei rifugi diurni e delle aree di foraggiamento.

M. daubentonii è risultato associato a paesaggi con boschi decidui e specchi d’acqua, mentre M. nattereri ha mostrato una predilezione per ambienti agricoli e boschivi misti.

Implicazioni per la conservazione

I dati genetici raccolti presso i siti di swarming hanno evidenziato una somiglianza con quelli delle colonie riproduttive, suggerendo che il flusso genetico tra le popolazioni avviene su scala ampia.

Questa osservazione supporta l’ipotesi che lo swarming abbia una funzione riproduttiva, facilitando gli incontri tra individui provenienti da aree diverse.

La protezione dei siti di swarming si rivela quindi un elemento chiave per la conservazione delle popolazioni di pipistrelli su vasta scala.

La tutela di questi ambienti non solo garantisce la salvaguardia delle specie coinvolte, ma contribuisce anche al mantenimento della diversità genetica, essenziale per la resilienza delle popolazioni nel lungo termine.

Fonte e link allo studio: https://research-information.bris.ac.uk/ws/portalfiles/portal/34489280/288299.pdf