Genova — Dal 13 al 27 settembre 2025 le sale di Palazzo Stella ospitano l’ottava edizione dal titolo Il Mare Dentro, rassegna d’arte contemporanea curata da Flavia Motolese e Mario Napoli, promossa da SATURA in occasione del 65° Salone Nautico di Genova.
L’appuntamento unisce linguaggi diversi — la nautica e l’arte — per celebrare il mare come risorsa, identità e fonte inesauribile di bellezza.
Tra le onde, le foto e i pennelli, la mostra apre anche a un collegamento sorprendente: quello con la speleologia.
Mare e grotta: profondità che si rispecchiano
Il mare e le grotte condividono lo stesso respiro di mistero.
Entrambi nascondono geometrie segrete, giochi di luce e ombra, percorsi silenziosi che l’uomo esplora con rispetto e curiosità.
La spirale del Nautilus — immagine simbolo della rassegna — evoca sia il vortice marino, sia le forme ipnotiche delle concrezioni sotterranee.
Il Nautilus è un antico mollusco cefalopode , un vero e proprio “fossile vivente”: il suo guscio, diviso in camere, segue proporzioni armoniche che la natura ha custodito per milioni di anni. La stessa spirale compare nelle ammoniti fossili, abitanti del mare ormai estinti ma impressi nelle rocce calcaree che spesso custodiscono le grotte.
È quasi un ponte naturale tra il mondo sommerso e quello ipogeo: l’acqua che un tempo avvolgeva i molluschi è oggi la stessa che ha scavato le cavità sotterranee.
Nell’oscurità, l’esplorazione diventa così viaggio interiore, esperienza sensoriale ed estetica che fonde avventura e contemplazione.
Il Mare Dentro diventa anche un ponte ideale con il mondo ipogeo: due territori diversi ma accomunati dall’essere mondi nascosti, che rivelano la loro bellezza solo a chi ha il coraggio di oltrepassare la soglia (e forse qui riconosco anche un po’ di quella fissazione tipica degli speleologi, sempre pronti a scorgere un legame sotterraneo in ogni spirale, abisso o oscurità che il mondo propone).
Adriano Penco: la memoria sommersa
Tra i quaranta artisti in mostra spicca il nome di Adriano Penco, fotografo subacqueo genovese che da decenni racconta i fondali con l’occhio dell’esploratore e del narratore.
La sua attività, iniziata negli anni ’80, lo ha portato a collaborare con istituzioni scientifiche e con la Soprintendenza Archeologica della Liguria e della Toscana, documentando relitti e siti sommersi. È coautore dei volumi Navi e Relitti, vera mappa fotografica della memoria sommersa del Mediterraneo.
Nelle sue immagini convivono la grazia della natura marina e la potenza evocativa dei reperti archeologici: ciò che il mare custodisce non è solo bellezza biologica, ma anche memoria storica. Una stessa tensione verso l’ignoto che anima gli speleologi quando scendono sotto la crosta terrestre.
Oltre la superficie: un manifesto culturale
La rassegna non si limita a esporre opere: propone un vero e proprio manifesto culturale, riconoscendo al mare un ruolo centrale come simbolo identitario, generatore di valore ed emozioni collettive.
Proprio in questa prospettiva, il parallelo con la speleologia si rafforza: sono due mondi che chiedono rispetto, attenzione e sguardo lungimirante. Due viaggi che iniziano nell’oscurità per portare alla luce nuove forme di conoscenza.
Il Mare Dentro resta visitabile fino al 27 settembre 2025 (martedì-venerdì 9:30–13:00 / 15:00–19:00; sabato 15:00–19:00) presso SATURA Palazzo Stella, Piazza Stella 5/1, Genova.