La Comunità del Parco si esprime contro la prosecuzione delle attività estrattive in ampliamento
Nella seduta del 25 novembre 2024, la Comunità del Parco dei Colli Euganei ha discusso e votato sulla prosecuzione in deroga della coltivazione in ampliamento delle cave di trachite denominate “Giora”, “Regina”, “Rovarolla” site nel comune di Vò e “Buso” sita nel comune di Cervarese S. Croce.
La decisione è stata presa nell’ambito del procedimento per il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR), come previsto dall’art. 27-bis del d.lgs. 152/2006 e successive modifiche, nonché dalla l.r. n. 4/2016 e dal d.g.r. n. 568/2018.
La trachite dei Colli Euganei ha una storia millenaria, utilizzata dall’uomo fin dall’età preistorica e attraverso le epoche romana e medievale fino ai giorni nostri.
Per secoli, l’attività estrattiva è stata condotta in equilibrio con l’ambiente naturale.
Tuttavia, con l’avvento delle nuove tecnologie, la produzione di trachite è aumentata vertiginosamente, raggiungendo quasi sei milioni di tonnellate nel 1968.
Questo incremento ha portato a gravi problemi ambientali e a danni irreparabili al paesaggio, spingendo le autorità a emanare normative per la tutela ambientale dei Colli Euganei e la regolamentazione delle attività estrattive.
La Legge n. 1097 del 29 gennaio 1971, nota come Legge Romanato Fracanzani, ha imposto la chiusura di tutte le cave di materiale “vile” e ha regolamentato l’attività delle cave di trachite da taglio e di calcare per calce e cemento, vietando l’apertura di nuove cave. Successivamente, il “Progetto cave” adottato dal Parco nel 1997 e approvato dalla Regione nel 2001 ha previsto la chiusura definitiva delle cave di materiale per cemento e un prolungamento di tre quinquenni per quelle di trachite da taglio.
La Legge Regionale 13 del 2018 ha poi stabilito le condizioni per autorizzare eventualmente la prosecuzione dell’attività delle cave di trachite in deroga alle limitazioni previste dal Piano Ambientale e dal Progetto Tematico Cave.
Attualmente, nel distretto euganeo sono attive solo poche cave di trachite pregiata, utilizzata principalmente per lastre da rivestimento, pavimentazioni e lavori di restauro dei beni architettonici storici di tutta Italia.
L’obiettivo dell’Ente Parco Regionale dei Colli Euganei è duplice: salvaguardare l’assetto paesaggistico e ambientale e la biodiversità, in linea con la candidatura e la proclamazione dei Colli Euganei a Riserva della Biosfera Mab Unesco, e assicurare la possibilità di preservare il reperimento di questo materiale come peculiarità ed eccellenza del territorio euganeo.
Dopo una lunga riflessione e una serie di incontri, la Comunità del Parco Regionale dei Colli Euganei ha discusso la tematica e, nonostante il parere contrario della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, si è espressa in maniera contraria alla prosecuzione della coltivazione in ampliamento a cielo aperto delle cave di trachite denominate “Giora”, “Regina”, “Rovarolla” e “Buso”.
La trachite rappresenta una risorsa storica e culturale per il territorio, e la sua lavorazione è un elemento di identità culturale che contribuisce alla conservazione della memoria storica e al rafforzamento del senso di appartenenza della Comunità Euganea.
Tuttavia, l’attività estrattiva deve essere condotta con metodi di coltivazione innovativi, funzionali alla diminuzione del consumo di territorio e degli impatti ambientali negativi, tenendo conto del fabbisogno di materiale pregiato per la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, e con un’effettiva attività di ricomposizione al termine dei lavori di scavo.
Il Presidente del Parco Regionale dei Colli Euganei, Avv. Alessandro Frizzarin, ha commentato: “L’esito di questa votazione ha evidenziato ancora una volta il ruolo fondamentale del Parco all’interno della Comunità Euganea, una Comunità fatta di Sindaci, di amministratori, di associazioni, di categorie di settore, che con esperienza, maturità, obiettività, con passione, dedizione e amore per il proprio territorio sa lavorare nello spirito di piena condivisione e sinergia, testimoniando e dimostrando concretamente ancora una volta di essere capace di fare sintesi e muoversi unitariamente nei momenti decisivi e fondamentali per il territorio, seppure nella diversità di vedute politiche, nell’interesse superiore del nostro meraviglioso e unico territorio euganeo e nel raggiungimento dell’obiettivo della sostenibilità che è il perfetto equilibrio tra la salvaguardia e lo sviluppo economico sociale, ovvero, tra uomo e natura”.
Il Presidente ha ringraziato tutti i componenti della Governance e della Comunità per aver saputo cogliere questa nuova occasione per fare sintesi ed esprimere la visione dell’Ente in modo chiaro e determinato, oltre che al Direttore Matteo Turlon e agli Uffici dell’Ente per il lavoro di qualità svolto.