Campo speleo in cima al monte Canin

Quasi 100 chilometri di grotte scolpite dall’acqua tra Italia e Slovenia. A Gorizia, una mostra-evento celebra il patrimonio speleologico del Friuli Venezia Giulia e le imprese di chi esplora l’ignoto

Nel cuore delle Alpi Giulie si nasconde uno dei paesaggi ipogei più spettacolari d’Europa: il sistema di grotte del Canin, con i suoi quasi cento chilometri di sviluppo, è oggi la grotta più lunga d’Italia e uno dei simboli dell’eccellenza speleologica del Friuli Venezia Giulia.

Al mondo ipogeo e alla sia storia è dedicata la mostra allestita a Gorizia nell’ambito di GO! 2025, che unisce divulgazione scientifica, memoria storica e coinvolgimento del pubblico più giovane.

Di seguito il comunicato stampa, a firma di Alessandra Ressa, diffuso dalla Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia:

Nel cuore della montagna: il sistema grotte del Canin, un regno segreto di quasi 100 km che svela il mistero del sottosuolo

Gorizia, 23 giugno 2025– Nel cuore delle Alpi Giulie, nel Friuli Venezia Giulia, si estende un paesaggio carsico tra i più straordinari del pianeta. È qui che l’acqua ha scolpito la roccia per milioni di anni, dando vita a un intreccio vertiginoso di cavità naturali. Nel solo massiccio del Canin, tra Italia e Slovenia, oltre duemila grotte sono state censite, alcune con profondità superiori ai mille metri. Ma è il “ sistema del Canin” a lasciare senza fiato: di quasi cento chilometri di estensione, un labirinto ancora in parte inesplorato, che rappresenta l’ultima vera frontiera della conoscenza terrestre. Per ora è la grotta più lunga d’Italia.

Ed è proprio a questo regno nascosto che rende omaggio la mostra ad ingresso libero “Le grotte fra esplorazione e ricerca – Il Patrimonio Speleologico del Friuli Venezia Giulia”, allestita nell’Auditorium della Cultura Friulana a Gorizia, nell’ambito di GO! 2025. Un evento straordinario, promosso dal Servizio Geologico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla Federazione Speleologica Regionale, che ci guida alla scoperta di uno dei patrimoni naturali più affascinanti e meno conosciuti d’Italia.

In questo percorso immersivo, tra pannelli informativi, video spettacolari, reperti storici e strumenti d’epoca, spiccano il pannello e il video con rilievo in 3D dedicati alla grotta del Canin: un’ode alla maestosità e al mistero. Una vera “cattedrale della natura”, che racconta le imprese degli esploratori che hanno sfidato e che continuano a sfidare il buio e il silenzio per documentare e proteggere questo mondo remoto.

La speleologia, oggi più che mai, non è solo avventura. È scienza, è tutela, è conoscenza. Le grotte custodiscono acque purissime, ecosistemi unici e testimonianze geologiche fondamentali per comprendere l’evoluzione del nostro territorio. Il Friuli Venezia Giulia, culla della speleologia scientifica sin dal XIX secolo, grazie al lavoro di decine di gruppi grotte e oltre 8.000 cavità catalogate, è un modello mondiale per lo studio del sottosuolo.

La mostra infine non dimentica i più giovani. Grazie ai disegni di Laura Candotti e ai testi di Margherita Solari, lo Scatolificio Udinese ha realizzato postazioni interattive pensate per incuriosire e coinvolgere i bambini, per educarli al rispetto e alla meraviglia del mondo nascosto che ci sostiene: quello dell’acqua, della roccia, del tempo.

“Le grotte fra esplorazione e ricerca” è aperta fino al 13 luglio a Gorizia: l’occasione giusta per guardare oltre la superficie, lasciarsi affascinare dall’ignoto e scoprire che, a pochi passi da casa, esistono mondi ancora da esplorare.

Notevole è anche il video del rilievo in 3D dello spettacolare sistema sotterraneo del Canin ancora in esplorazione. In allegato le fotografie relative alle esplorazioni sul Canin e alla mostra di Gorizia.

Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia – APS

Inaugurazione della mostra multimediale

Il video di Francesco Serafin è pubblicato sul Canale Youtube della Commissione Catatsto Cavità Naturali della Società Speleologica Italiana – SSI ETS, a questo link https://youtu.be/NdY3hjr1fac

foto: Federazione Speleologica FVG APS

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