Monitoraggi Estesi su Due Grotte del Carso Goriziano Svelano il Respiro Giornaliero del Radon

Nel corso di un’indagine durata diversi mesi, i ricercatori Graziano Cancian, Damiano Cancian e Stefano Rejc hanno condotto monitoraggi estesi in due grotte del Carso Goriziano.

I risultati di questo studio, che ha monitorato il radon per un totale di 5455 ore, sono ora disponibili in un nuovo documento pubblicato. Questo articolo esamina le dinamiche del radon nelle grotte dell’Antro di Casali Neri e della Grotta Due Piani, fornendo una visione dettagliata del cosiddetto “respiro giornaliero” del radon.


Il Contesto dello Studio

Lo studio, avviato nel dicembre 2019 e conclusosi nel febbraio 2023, ha preso in esame tre grotte del Carso Goriziano.

I risultati dei monitoraggi nelle grotte sono stati pubblicati in precedenti articoli, focalizzati principalmente su parametri come temperatura, diossido di carbonio, radioattività e radon.

Questo nuovo studio, invece, si concentra su una valutazione più dettagliata delle concentrazioni giornaliere e orarie del radon, con l’obiettivo di comprendere meglio la dinamica del “respiro giornaliero”.


Metodo di Monitoraggio

Il radon è stato monitorato nell’Antro di Casali Neri e nella Grotta Due Piani per un totale di 5455 ore, con la prima grotta monitorata per 3096 ore e la seconda per 2359 ore.

I dati raccolti sono stati analizzati per determinare le variazioni giornaliere delle concentrazioni di radon, note come “respiro”.

I monitoraggi sono stati eseguiti utilizzando lo strumento Radex MR107, che memorizza i dati a cadenza oraria.

Questo ha permesso di raccogliere un grande quantitativo di dati, fondamentale per l’analisi statistica.


Risultati dello Studio

I risultati hanno evidenziato che nell’Antro di Casali Neri il radon aumenta prevalentemente in tarda mattinata o nel primo pomeriggio, per poi calare nel tardo pomeriggio o alla sera.

Questo andamento è meno evidente nella Grotta Due Piani.

Il “respiro giornaliero” del radon si manifesta con variazioni della sua concentrazione che formano picchi nei diagrammi, più visibili nei mesi freddi quando l’attività del radon è bassa.

Inoltre, è stata osservata una correlazione tra il respiro del radon e i parametri meteorologici, distinguendo tra picchi regolari a cadenza giornaliera e picchi più larghi e isolati, legati alle variazioni della pressione atmosferica.


Significato del Respiro Giornaliero del Radon

Il termine “respiro” si riferisce alle variazioni giornaliere della concentrazione di radon, simili a un ciclo respiratorio.

Queste variazioni sono influenzate da fattori esterni come la temperatura e la pressione atmosferica.

Nelle giornate soleggiate, i picchi regolari seguono l’andamento delle temperature, mentre i picchi isolati si formano durante le perturbazioni meteorologiche.

Comprendere queste dinamiche è importante per le indagini sul microclima delle grotte e per il monitoraggio della qualità dell’aria.

Questo studio rappresenta un passo significativo nella comprensione delle dinamiche del radon nelle grotte del Carso Goriziano.

La pubblicazione dei risultati fornisce una base solida per future ricerche e monitoraggi, che potranno approfondire ulteriormente le relazioni tra radon, condizioni meteorologiche e altri fattori ambientali.

La continuità delle indagini permetterà di sviluppare modelli più accurati e di migliorare le tecniche di monitoraggio.


Il radon: una minaccia invisibile, ma monitorabile

Nuove iniziative e studi per aumentare la consapevolezza sui rischi del gas radon

Cos’è il radon e perché è importante conoscerlo

Il radon è un gas nobile radioattivo di origine naturale, prodotto dal decadimento dell’uranio presente nel sottosuolo.

Si trova in diverse concentrazioni in molte aree geografiche e può infiltrarsi negli edifici attraverso fessure nei pavimenti, pareti o tramite materiali da costruzione.

La sua presenza rappresenta un rischio per la salute, poiché è stato classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come la seconda causa principale di tumore ai polmoni, subito dopo il fumo di sigaretta.

Questo gas è inodore, incolore e insapore, rendendolo difficile da rilevare senza strumenti specifici.

Proprio per la sua natura invisibile, il radon è spesso sottovalutato, nonostante le normative europee e nazionali stiano cercando di affrontare il problema con misure sempre più stringenti.

Il quadro normativo e le iniziative italiane

In Italia, il problema del radon è regolamentato dal Decreto Legislativo 101/2020, che recepisce la Direttiva Euratom 2013/59.

Il decreto impone alle Regioni e alle Province autonome di monitorare le concentrazioni di radon negli edifici pubblici e privati, con particolare attenzione alle scuole, agli ospedali e agli ambienti di lavoro sotterranei.

Ogni area del territorio nazionale presenta una diversa predisposizione all’accumulo di radon, a seconda della composizione geologica del sottosuolo.

Le Regioni stanno sviluppando piani di intervento per identificare le zone a rischio, stabilire valori limite di concentrazione e promuovere azioni di mitigazione. Alcune aree, come il Lazio e la Campania, hanno già avviato studi approfonditi per mappare la diffusione del gas.

Monitoraggio e strumenti di rilevamento

Per rilevare la presenza del radon, vengono utilizzati strumenti specifici come i dosimetri passivi e i rilevatori elettronici.

I dosimetri sono dispositivi piccoli e discreti che possono essere collocati negli ambienti per un periodo di monitoraggio di almeno tre mesi, così da ottenere una media rappresentativa delle concentrazioni di radon.

Oltre agli strumenti di misurazione, è possibile intervenire per ridurre le concentrazioni del gas attraverso opere di ventilazione, sigillatura delle fessure o l’installazione di sistemi di aspirazione che riducono l’accumulo di radon negli ambienti chiusi.

Gli impatti sulla salute

L’esposizione prolungata al radon, soprattutto in ambienti con concentrazioni elevate, aumenta il rischio di sviluppare tumori polmonari.

Secondo studi recenti, il rischio è particolarmente alto per i fumatori, poiché l’effetto combinato tra radon e fumo moltiplica le probabilità di sviluppare patologie respiratorie.

Nonostante i rischi noti, la consapevolezza della popolazione italiana rispetto al radon è ancora limitata.

Molte persone non sono a conoscenza delle misure che possono essere adottate per ridurre l’esposizione, né dell’esistenza di obblighi normativi per il monitoraggio in alcuni tipi di edifici.

Campagne di sensibilizzazione

Per colmare questo vuoto informativo, alcune associazioni e enti locali hanno lanciato campagne di sensibilizzazione.

Queste iniziative si concentrano sulla distribuzione di kit per il monitoraggio domestico, l’organizzazione di seminari e la diffusione di materiale informativo.

Un esempio è rappresentato dal progetto “Radon Awareness”, promosso in alcune Regioni italiane per coinvolgere direttamente i cittadini nel monitoraggio delle proprie abitazioni.

L’obiettivo è quello di rendere le famiglie consapevoli dei rischi e delle possibili soluzioni.

Prospettive future

Con l’aumento delle misure di regolamentazione e l’adozione di tecnologie avanzate, l’Italia sta cercando di affrontare il problema del radon in modo più sistematico.

Tuttavia, rimangono ancora molte sfide, soprattutto per quanto riguarda l’estensione delle mappature a tutto il territorio nazionale e l’integrazione di azioni concrete nei programmi edilizi e urbanistici.

Per il futuro, sarà cruciale continuare a investire nella ricerca scientifica per comprendere meglio le dinamiche di diffusione del radon e sviluppare soluzioni innovative per la mitigazione.

Inoltre, un maggiore coinvolgimento delle scuole e dei giovani potrebbe rappresentare un passo importante per aumentare la consapevolezza su un problema che, se affrontato adeguatamente, può essere tenuto sotto controllo.

Conclusione

Il radon rappresenta un rischio silenzioso che può essere gestito attraverso una corretta informazione, un monitoraggio costante e l’adozione di misure di prevenzione.

La sfida per l’Italia è quella di trasformare le normative e le iniziative in azioni concrete che garantiscano la sicurezza della popolazione, aumentando al contempo la consapevolezza collettiva su questo tema spesso trascurato.


Il PDF dello studio di Graziano Cancian è scaricabile all’indirizzo: Atti e memorie Cancian PDF.