Il dibattito sul Western Green Energy Hub accende le polemiche tra conservazione del patrimonio carsico mondiale e progetti industriali


Dibattito in corso riguardo al Western Green Energy Hub, un progetto volto alla realizzazione di un hub per la produzione di idrogeno verde e ammoniaca su una superficie di 22.000 km² nel Nullarbor, Australia.

L’area, rinomata per il suo vasto sistema carsico calcareo e per il potenziale riconoscimento come Patrimonio Mondiale UNESCO, si trova al centro di contrapposizioni tra le esigenze di sviluppo energetico e la necessità di tutela ambientale.

Punti principali:

Valore ambientale del Nullarbor:

Il Nullarbor ospita uno dei più estesi sistemi carsici del mondo e possiede caratteristiche geologiche e biologiche uniche, che lo rendono idoneo alla candidatura per la lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. La sua importanza è stata evidenziata fin dal 1992 e continua a essere sostenuta da studi recenti.

Il progetto e il quadro normativo:

Il Western Green Energy Hub, proposto da un consorzio internazionale, è stato sottoposto al Dipartimento dell’Ambiente e delle Risorse Idriche del Commonwealth per una valutazione ai sensi dell’Environmental Protection and Biodiversity Conservation Act (EPBC Act). L’obiettivo della valutazione è stabilire se il progetto, che prevede la costruzione di impianti industriali, infrastrutture e condotte, rientri nelle “azioni controllate” e debba ricevere un’approvazione ministeriale.

Contraddizioni politiche e conflitti territoriali:

Il dibattito si acuisce a causa delle posizioni contrastanti dei governi statali. L’Australia Occidentale sostiene l’industrializzazione della porzione sotto la sua giurisdizione, mentre l’Australia Meridionale si impegna, dal 2022, per la protezione del lato orientale del Nullarbor, in vista della sua candidatura a Patrimonio Mondiale. Tale divergenza evidenzia un conflitto di interessi e un apparente disallineamento con gli obblighi derivanti dalla Convenzione UNESCO.

Mobilitazione civile e partecipazione pubblica:

La campagna #savethenullarbor ha visto la raccolta di oltre 18.000 firme tramite una petizione che verrà presentata al Parlamento federale. L’iniziativa, sostenuta dal senatore Nick McKim, mira a bloccare i progetti industriali nell’area e a rafforzare la richiesta di tutela del territorio, evidenziando il rischio per la biodiversità, le specie minacciate, il patrimonio aborigeno e le delicate formazioni carsiche.

Prossime scadenze e impatto delle consultazioni pubbliche:

Il termine per inviare osservazioni pubbliche sul progetto è fissato al 7 febbraio 2025. Questa fase è ritenuta decisiva per influenzare la decisione del governo e per valutare se autorizzare un progetto che potrebbe prefigurarne un precedente in materia di compatibilità tra sviluppo energetico e conservazione del patrimonio naturale.

Il ruolo della comunità scientifica e degli esperti:

Ricercatori, speleologi, biologi e geologi hanno evidenziato la fragilità dell’ecosistema del Nullarbor e hanno criticato la frammentazione delle valutazioni d’impatto, che spesso considerano i confini statali anziché una visione integrata dell’ecosistema. Gli esperti sottolineano l’importanza di criteri rigorosi per preservare le caratteristiche uniche dell’area e garantire una tutela efficace contro gli effetti delle attività industriali.

Il futuro del Nullarbor dipenderà dalla capacità dei decisori di trovare un equilibrio tra la necessità di sviluppare fonti energetiche rinnovabili e l’imperativo di proteggere un patrimonio naturale di rilevanza mondiale. La partecipazione attiva della cittadinanza e l’approfondimento delle analisi tecniche e legali rappresentano elementi cruciali per definire il destino di questa regione simbolo dell’outback australiano.

Introduzione: Stato dell’Emergenza Ambientale

Il Nullarbor, una delle regioni più iconiche dell’Australia, è al centro di un acceso dibattito tra sviluppo energetico e tutela ambientale.

Ricercatori ed esperti di diritto ambientale hanno rinnovato l’appello al governo australiano per proteggere l’area dalla possibile industrializzazione legata a progetti su larga scala, tra cui il Western Green Energy Hub.

La preoccupazione principale riguarda l’impatto su un ecosistema unico, già identificato come potenziale candidato per la lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

La pianura del Nullarbor, che si estende tra l’Australia Occidentale e l’Australia Meridionale, ospita il più vasto sistema carsico calcareo arido del mondo, con grotte e formazioni geologiche di rilevanza scientifica.

Dal 1992, un rapporto commissionato dal Commonwealth ne ha riconosciuto i valori universali, ma oggi la regione rischia di essere compromessa da iniziative energetiche.


Il Progetto Western Green Energy Hub e il Processo di Valutazione

Il 23 gennaio 2025, il progetto Western Green Energy Hub è stato sottoposto al Dipartimento dell’Ambiente e delle Risorse Idriche del Commonwealth per una valutazione ai sensi dell’Environmental Protection and Biodiversity Conservation Act (EPBC Act).

L’obiettivo è determinare se l’iniziativa rientri tra le “azioni controllate”, ovvero quelle che richiedono un’approvazione ministeriale specifica a causa del loro impatto ambientale.

Il piano prevede la realizzazione di un hub per la produzione di idrogeno verde e ammoniaca su un’area di 22.000 chilometri quadrati, equivalente a un terzo della Tasmania.

Il consorzio internazionale dietro al progetto punta a esportare i prodotti verso mercati esteri, sfruttando l’energia eolica e solare della regione.

Tuttavia, l’infrastruttura necessaria comporterebbe la costruzione di impianti industriali, strade e condotte, con effetti diretti sul territorio.


I Valori del Nullarbor e le Contraddizioni Politiche

Il Nullarbor soddisfa almeno sette dei dieci criteri richiesti per l’iscrizione al Patrimonio Mondiale, secondo studi recenti.

Tra questi spiccano la diversità biologica, la presenza di specie endemiche e minacciate, e la rilevanza geologica del sistema carsico.

Attualmente, solo due siti al mondo – la Tasmania sudoccidentale e il Monte Taishan in Cina – raggiungono sette criteri.

La contraddizione emerge dalle politiche dei governi statali: mentre l’Australia Meridionale sostiene dal 2022 la candidatura del lato orientale del Nullarbor a Patrimonio UNESCO, l’Australia Occidentale appoggia l’industrializzazione della porzione sotto la sua giurisdizione.

Gli esperti sottolineano che questa divergenza viola gli obblighi legali dell’Australia ai sensi della Convenzione UNESCO, che impone agli Stati di proteggere i siti di valore universale in modo coordinato.


La Mobilitazione Civile e la Petizione

Una petizione lanciata dalla campagna #savethenullarbor ha superato le 18.000 firme e sarà presentata al Parlamento federale nella prossima settimana.

L’iniziativa, sostenuta dal senatore dei Verdi Nick McKim, chiede di bloccare i progetti industriali nell’area e accelerare il riconoscimento del Nullarbor come Patrimonio Mondiale.

Il senatore McKim ha evidenziato i rischi per la biodiversità, le specie protette, il patrimonio aborigeno e le grotte calcaree.

La petizione rimarrà aperta fino alla risoluzione della controversia, con l’obiettivo di raggiungere 20.000 adesioni prima della scadenza per i commenti pubblici sul progetto, fissata al 7 febbraio 2025.


Prossimi Passi e Scadenze Chiave

La finestra per inviare osservazioni pubbliche sul referral del Western Green Energy Hub scade il 7 febbraio.

Questo passaggio è cruciale per influenzare la decisione del ministro sull’approvazione del progetto. Parallelamente, la campagna #savethenullarbor continua a sollecitare donazioni e sostegno per finanziare analisi tecniche e legali.

Il governo federale dovrà inoltre pronunciarsi sulla coerenza tra le politiche dei due stati e gli impegni internazionali dell’Australia. Secondo gli esperti, autorizzare l’hub energetico creerebbe un precedente pericoloso, minando la credibilità del paese nella protezione ambientale.


Il Ruolo della Comunità Scientifica e degli Esperti

Speleologi, biologi e geologi hanno pubblicato numerosi studi sugli ecosistemi del Nullarbor, evidenziandone la fragilità.

Le grotte della regione, ad esempio, custodiscono specie cavernicole rare e formazioni minerali uniche, vulnerabili alle vibrazioni e all’inquinamento legati alle attività industriali.

Gli esperti di diritto ambientale criticano, inoltre, la frammentazione delle valutazioni d’impatto, spesso limitate ai confini statali.

Una visione olistica del Nullarbor, considerato come un unico ecosistema, sarebbe essenziale per una tutela efficace.


Conclusioni: Il Futuro del Nullarbor

Il destino del Nullarbor dipenderà dalla capacità di bilanciare le esigenze energetiche con la conservazione.

Mentre il governo australiano promuove le rinnovabili per ridurre le emissioni, la scelta delle location per tali progetti rimane controversa.

La campagna #savethenullarbor rappresenta un caso studio su come l’attivismo civico e la scienza possano influenzare le politiche pubbliche.

La prossima settimana, con la presentazione della petizione in Parlamento e la chiusura delle consultazioni pubbliche, si aprirà una fase decisiva per questa regione simbolo dell’outback australiano.


Per ulteriori informazioni e per partecipare alla petizione:
https://savethenullarbor.org/media-release-28-january-2025/
https://linktr.ee/savethenullarbor