Esplorazioni in corso sull’altopiano delle Manie: una piccola cavità si rivela promettente per la ricerca speleologica

Una scoperta significativa sull’altopiano delle Manie

Nell’ambito delle esplorazioni speleologiche condotte sul complesso carsico della Grotta Superiore Sorgente Priamara, situato sull’altopiano delle Manie a Finale Ligure (SV), sono stati recentemente confermati dati di grande interesse.

Dopo il primo tracciamento effettuato da Vernassa e De Santis, membri dello Speleo Club Gianni Ribaldone di Genova, nel luglio 2022, è stata dimostrata l’esistenza di un collegamento fisico tra la grotta denominata “Terre di Sotto” (TDS) e il complesso carsico della Priamara.

I successivi tracciamenti, effettuati con metodologie più avanzate, non solo hanno consolidato questi dati, ma hanno portato alla scoperta di un’ulteriore cavità denominata “Ancora più sotto” (APS).

Questa piccola grotta, recentemente esplorata, risulta anch’essa connessa al sistema carsico, aprendo nuove possibilità di studio e di accesso.

Tecnologia avanzata al servizio dell’esplorazione

Per confermare le connessioni e studiare la morfologia del sistema, è stato utilizzato un set di sei sensori datalogger NASO (Novel Aerial Sensing Observer), strumenti tecnologicamente avanzati in grado di rilevare dati sui flussi d’aria e sulle caratteristiche strutturali delle cavità.

I risultati indicano che la grotta APS, sebbene ancora angusta e difficilmente accessibile, potrebbe rivelarsi di maggiore interesse rispetto a TDS, grazie alla presenza di flussi d’aria significativi e a una conformazione morfologica promettente.

L’impiego di tecnologie innovative rappresenta un elemento fondamentale per il progresso delle attività esplorative.

I sensori NASO hanno permesso non solo di confermare le connessioni fisiche tra le cavità, ma anche di individuare possibili percorsi per future operazioni di disostruzione e di accesso.

Lavori in corso e pianificazione futura

L’attività di esplorazione non si limita alla raccolta di dati, ma prevede interventi mirati per agevolare l’accesso al sistema.

Attualmente, il collegamento con le aree più profonde del complesso carsico è ostacolato da un sifone sabbioso che richiede lunghe e difficoltose progressioni.

Per questo motivo, si stanno pianificando operazioni di disostruzione che possano rendere il passaggio più agevole e sicuro.

Parallelamente, i gruppi di speleologi coinvolti stanno setacciando l’area circostante alla ricerca di eventuali ingressi secondari, che potrebbero facilitare l’accesso al sistema senza dover affrontare il sifone.

L’obiettivo è ottimizzare i percorsi di esplorazione e ampliare la conoscenza delle connessioni sotterranee.

Collaborazione tra gruppi speleologici

L’intero progetto vede la collaborazione di più realtà speleologiche locali, tra cui lo Speleo Club Gianni Ribaldone, il Gruppo Grotte Borgio Verezzi e membri del Gruppo Grotte CAI Savona.

Questa sinergia tra gruppi permette di mettere a disposizione competenze, strumenti e risorse per affrontare le sfide che il complesso carsico della Priamara presenta.

L’area delle Manie, già nota per la ricchezza e la complessità del suo sistema carsico, si conferma un punto di riferimento per la speleologia italiana, offrendo spunti di ricerca che richiedono un approccio multidisciplinare e un impegno condiviso.

Le prospettive della ricerca speleologica

Le scoperte recenti rappresentano un passo importante verso una comprensione più approfondita del complesso della Priamara.

La possibilità di accedere a nuove aree del sistema potrebbe portare a scoperte di carattere scientifico, ambientale e geologico, contribuendo a una maggiore valorizzazione del territorio.

Il lavoro degli speleologi non si limita alla semplice esplorazione: ogni dato raccolto viene analizzato per comprendere meglio le dinamiche dei flussi d’aria, la conformazione geologica e la presenza di eventuali ecosistemi sotterranei.

Questi studi possono avere ricadute importanti anche in ambiti più ampi, come la gestione delle risorse idriche o la tutela ambientale.

Conclusioni

La scoperta del collegamento tra le grotte “Terre di Sotto” e “Ancora più sotto” con il complesso carsico della Priamara rappresenta un ulteriore passo avanti nel lungo percorso di esplorazione di quest’area.

Le attività attualmente in corso, supportate da tecnologie all’avanguardia e dalla collaborazione tra gruppi speleologici, puntano a svelare ulteriormente i segreti di questo sistema sotterraneo.

Il motto latino “Ad augusta per angusta”, che accompagna i lavori, sintetizza lo spirito con cui gli speleologi affrontano le sfide poste da queste cavità: attraverso difficoltà e strettoie si punta a raggiungere nuovi traguardi, contribuendo a un quadro sempre più completo della geografia sotterranea del Finalese.

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