L’intervento del CNSAS nella grotta del Bue Marino a Cala Gonone ha dimostrato l’importanza del coordinamento tra squadre di soccorso e l’uso di mezzi speciali per il recupero di uno speleologo in difficoltà.
L’intervento del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) nel Comune di Dorgali (NU) per il recupero di uno speleologo in difficoltà nella grotta del Bue Marino a Cala Gonone ha richiesto la collaborazione di numerose squadre di soccorso e l’uso di mezzi speciali.
L’uomo, uno speleologo esperto di 35 anni proveniente da Trieste, stava visitando il ramo sud della cavità, un’area riservata agli speleologi, quando ha accusato un malore.
Due persone del gruppo sono uscite per chiedere aiuto e il Soccorso Alpino. e Speleologico è stato allertato.
Immediatamente, i tecnici della stazione di Nuoro sono stati inviati sul posto, insieme ad altri provenienti dalle stazioni di Cagliari, Iglesias e Sassari.
Una volta raggiunto l’uomo, le squadre hanno provveduto a stabilizzarlo e trasportarlo verso l’uscita con un’apposita barella con la tecnica della portantina.
All’ingresso della grotta lo attendeva l’equipe medica della Croce Azzurra di Cala Gonone con un medico rianimatore.
L’uomo è stato poi trasportato al porto di Cala Gonone, monitorato dal personale del Soccorso Alpino e Speleologico e dall’equipe della Croce Azzurre, con un gommone messo a disposizione da una ditta privata.
Sul campo erano presenti circa 25 tecnici provenienti da tutte le stazioni del territorio regionale, il personale della Capitaneria di Porto e della Croce Azzurra di Cala Gonone.
Per la conclusione dell’intervento in tempi rapidi, è stato fondamentale il supporto dato dall’elicottero HH-139B dell’80° Centro SAR del 15° Stormo di Decimomannu dell’Aeronautica Militare.
Grazie a questo mezzo, è stato possibile trasportare in tempi brevi 5 tecnici specializzati in soccorso speleologico e attrezzature a supporto dell’intervento fino a Cala Gonone.
Inoltre, è stato fondamentale anche il contributo dell’elisoccorso HEMS di base a Cagliari, che ha trasportato la barella canyon, con un tecnico e attrezzature, così da permettere alle squadre di entrare in tempi rapidi nella cavità, in numero sufficiente e con tutti i presidi.
L’intervento si è concluso alle ore 16:50 con la consegna del paziente all’ambulanza che l’attendeva in porto.
Questa operazione dimostra la grande importanza del coordinamento tra le varie squadre di soccorso e l’utilizzo di mezzi speciali per raggiungere le persone in difficoltà in luoghi impervi come le grotte.
La prontezza e l’efficienza delle operazioni di soccorso hanno permesso di salvare la vita di uno speleologo esperto e dimostrano l’importanza del lavoro svolto dalle squadre di soccorso in situazioni di emergenza.
Le foto del CNSAS dell’intervento:
Ecco il comunicato ufficiale del CNSAS:
COMUNICATO STAMPA 05.05.2023 ore 16:55
Intervento del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) nel Comune di Dorgali (NU) per il recupero di uno speleologo in difficoltà
Si è appena concluso l’intervento di recupero di uno speleologo in difficoltà nella grotta del Bue Marino a Cala Gonone.
L’uomo, A. C., 35 anni residente a Trieste, visitava il ramo sud della cavità, un’area il cui accesso è precluso al pubblico e riservato agli speleologi esperti, in compagnia di un gruppo di speleologi.
Durante il percorso ha accusato un malore, pertanto due persone del gruppo sono uscite a dare l’allarme.
Il Soccorso Alpino e Speleologico è stato allertato alle 11:45 dalla Centrale Operativa del 118, tramite la Centrale Georesq e immediatamente si sono recati sul posto i tecnici della stazione di Nuoro, coadiuvati da altri tecnici provenienti dalle stazioni di Cagliari, Iglesias e Sassari.
L’uomo, infreddolito e affaticato, è stato raggiunto dalle squadre che hanno provveduto a stabilizzarlo e trasportalo verso l’uscita con un’apposita barella con la tecnica della portantina.
All’ingresso della grotta lo attendeva l’equipe medica della Croce Azzurra di Cala Gonone con un medico rianimatore.
L’uomo è stato poi trasportato al porto di Cala Gonone, monitorato dal personale del Soccorso Alpino e Speleologico e dall’equipe della Croce Azzurre, con un gommone messo a disposizione da una ditta privata.
Sul campo, erano presenti circa 25 tecnici provenienti da tutte le stazioni del territorio regionale, il personale della Capitaneria di Porto e della Croce Azzurra di Cala Gonone.
L’intervento si è concluso alle ore 16:50 con la consegna del paziente all’ambulanza che l’attendeva in porto.
Per la conclusione dell’intervento in tempi rapidi, è stato fondamentale il supporto dato dall’elicottero HH-139B dell80° Centro SAR del 15° Stormo di Decimomannu dell’Aeronautica Militare, grazie al quale è stato possibile trasportare in tempi brevi 5 tecnici specializzati in soccorso speleologico e attrezzature a supporto dell’intervento fino a Cala Gonone.
Inoltre, fondamentale è stato anche il contributo dell’elisoccorso HEMS di base a Cagliari, che nel frattempo ha trasportato la barella canyon, con un tecnico e attrezzature, così da permettere alle squadre di entrare in tempi rapidi nella cavità, in numero sufficiente e con tutti i presidi.