I rifiuti trovati in una grotta del Sudafrica sono la testimonianza che l’uomo preistorico si nutriva di molluschi e crostacei per il sostentamento, la specie umana è fiorita sulle sponde del mare.
Il materiale è stato ritrovato dagli scienziati che stanno lavorando in una zona chiamata pinnacle Point, nei dintorni di Città del Capo.
Secondo gli esperti della rivista Nature, i resti sono stati sepolti da sedimenti vecchi 164’000 anni.
Si pensa che lo sfruttamento delle risorse costiere sia stato fondamentale per consentire agli uomini primitivi la colonizzazione del mondo.
“Tutto quello che troviamo sono i rifiuti che si sono lasciati alle spalle, quindi dobbiamo interpretare cosa stavano facendo studiando i loro resti” dice Erin Thompson della Arizona State University (ASU).
Lo strato di reperti ha una profondità variabile tra mezzo metro e un metro ed è ormai cementato in un blocco unico su una lato della grotta. Secondo la BBC si tratterebbe di decine di migliaia di anni di immondizia.
Il gruppo di studiosi che ha effettuato lo scavo ha trovato resti cotti di oltre 15 specie di invertebrati marini, in particolar modo cozze, oltre ad altre ossa di animali.

Una immaginazione colorita
I ricercatori hanno trovato anche pezzi di ocra, una pietra che può essere utilizzata per la produzione di pigmenti rossi, molto usati nella preistoria.
La presenza di ocra è sintomo di un comportamento molto avanzato che prevede dei rituali sacri e l’uso del colore per il simbolismo. Comunque le polveri potrebbero essere state usate soltanto per scopi funzionali, come quello di ottenere colle e leganti, ma la scelta di tonalità molto accese fa pensare indubbiamente a rituali come la pittura del corpo.
La rappresentazione di altre cose, o di elementi astratti, è stato un grandissimo balzo in avanti per la cultura umana; è stata l’attività mentale che ha permesso lo sviluppo di concetti più sofisticati, dal linguaggio alla matematica.
Nel sito sudafricano sono stati ritrovati anche piccoli strumenti di selce, lamelle di qualche centimetro che applicate su un bastone potevano costituire un’ottima lama per una rudimentale lancia, oppure barbe per frecce, dimostrando l’elevata organizzazione ed evoluzione di questi uomini.

La specie umana primordiale si sarebbe nutrita con una dieta fatta di piante e tuberi, e animali che riusciva a cacciare. I molluschi e i pesci entrano nella dieta in un momento successivo, prima che l’addomesticamento di animali come buoi e capre fornisca un apporto sufficiente di carne.

Le zone costiere hanno poche attrattive per individui cacciatori-raccoglitori se non si cibano anche di molluschi. una teoria ipotizza una via preferenziale di sviluppo dell’umanità lungo la costa del Mar Rosso favorita proprio dalla raccolta di molluschi.
Una delle più grosse sfide degli scienziati è stata proprio quella di trovare dati a sostegno di questa teoria.

La grotta di Pinnacle Point attualmente si trova a 15 metri sopra il livello del mare ed era utilizzata per mangiare i crostacei, mentre probabilmente l’insediamento è molto più in basso, sommerso dalle onde.

Sono state ritrovate anche ossa di balena. Certo questi uomini non erano cacciatori di balene, ma le loro ossa lavate e lisciate potevano essere utilizzate come strumenti molto taglienti.

Il team di ricercatori, oltre agli amrericani, comprende anche israeliani, australiani, inglesi, greci e sudafricani.

Tutta la notizia in inglese sul sito della BBC

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