Weekend di esplorazioni tra ghiacciai e gallerie fossili: nuovi ingressi alla Vedretta di Trafoi e la riscoperta della LOSO3149
Lo scorso fine settimana, 20 e 21 settembre 2025, alcuni componenti del progetto di ricerca Mari e Monti, a cui partecipano diversi gruppi – tra cui il G.S. Varese, il G.G. Bronzolo, il G.G. I Tassi, il G.G.Milano, lo SC CAI Erba e il G.G.CAI SEM Milano. – è stato in azione in alta Valtellina, nell’area dello Stelvio. All’uscita hanno preso parte speleologi di alcuni dei gruppi coinvolti, spinti da un comune, inesauribile entusiasmo.
Sabato 20: la Vedretta di Trafoi
Il primo giorno è stato dedicato al versante nord dell’Ortles, con la risalita della Vedretta di Trafoi. L’esplorazione ha portato all’individuazione di vari ingressi:
- una prima cavità (VT3) con un pozzo di circa dieci metri, modellato dall’acqua ma chiuso da detriti;
- un secondo accesso (VT4), raggiunto con 30 m di corda su una parete di un centinaio di metri, che immette in un pozzo concrezionato e promettente;
- un ulteriore pozzo (VT5), con sviluppo fino a -20 m
Di grande interesse anche la visita a una grotta glaciale di contatto, lunga circa 100 m, nella quale il torrente interno si perde in un inghiottitoio carsico. La morfologia della zona, caratterizzata da diversi punti di assorbimento, suggerisce un collegamento idrico verso le Drei Brunnen, mille metri più in basso.
Domenica 21: la riscoperta della LOSO3149

Il giorno successivo l’attenzione si è spostata sul ghiacciaio del Livrio. Qui è stata rivisitata la LOSO3149, cavità scoperta sette anni fa e già nota per la sua quota record a 3080 m, la più alta della Lombardia.
Un crollo recente ne ha mutato l’assetto interno, aprendo l’accesso a un pozzo di 9 m che conduce a una sala di 10×15 m. Da qui si diramano ampie gallerie fossili, lunghe complessivamente 185 m, ornate da concrezioni eccentriche e cupole. Si tratta con ogni probabilità di un frammento di un antico e vastissimo sistema sotterraneo, intercettato dall’erosione glaciale.
Un bilancio più che positivo: l’alta quota riserva sorprese significative e promette fronti ancora da indagare alla speleologia alpina.
Alle esplorazioni sullo Stelvio partecipano anche alcuni componenti del gruppo multigruppo InGrigna!, che, a sua volta, sviluppa il progetto InGrigna! per il rilievo e la documentazione del patrimonio carsico delle Grigne, sopra Lecco.

Delle esplorazioni sullo Stelvio, nel 2021, ha parlato anche lo Scarpone, portale del CAI, ponendo l’attenzione anche al cambiamento climatico in atto nelle zone esplorate.
https://www.loscarpone.cai.it/dettaglio/grotte_passo-dello-stelvio
