Dal 19 al 23 dicembre, se il tempo lo permetterà, 20 persone al giorno avranno occasione di vedere il tramonto del Solstizio d’Inverno dalla camera sotterranea di Newgrange.
Newgrange, foto del national Geographic News
Newgrange, nella contea di Meath, è una costruzione megalitica realizzata prima della grande piramide di Ghiza, datata intorno al 3200 prima di Cristo, ed è di un migliaio di anni antecedente la più famosa Stonenge, in Inghilterra.
La costruzione, che a prima vista sembra una collina, è in realtà un grande tumulo di forma circolare. Inizialmente costituito da una serie di dolmen che costituivano un corridoio di una ventina di metri che conduce ad una camera interna con tre nicchie. L’interno è completamente buio, credetemi perchè ci sono stato nel 1995, e le pareti sono riccamente ornate da motivi a spirale incisi su lastroni di pietra che tengono le pareti. Si pensa che quella che attualmente sembra una collina, in passato sia stata rivestita esternamente da pietra bianca, tanto da risultare “brillante” alla luce del sole.
Veniamo al punto fondamentale della questione. Gli antichi abitatori dell’isola, chiunque essi siano, costruirono questa struttura allinaeando il corridoio di ingresso con la posizione del sole al momento del tramonto del solstizio d’inverno. Cioè quando le giornate sono più corte, o se preferite, quando il sole tramonta nel punto più a nord di tutto l’anno, o ancora quando il sole passa più basso nel cielo. Così facendo, solo in 23 dicembre, e nei giorni prossimi a questa data, per 17 minuti, i raggi del sole penetrano all’interno della cavità (artificiale ovviamente) e colpiscono un lastrone posto nella camera principale di Newgrange, illuminando il punto più sacro dell’antichità irlandese.
Gli antichi conoscevano sicuramente bene le fasi lunari, ma anche i solstizi e, forse, conoscevano anche la precessione degli equinozi, cioè il fatto che nello stesso giorno dell’anno le costellazioni fisse ruotassero quasi impercettibilmente rispetto al sistema terra-sole. Secondo me comunque ignoravano la precessione degli equinozi, così come la ignorano gli astrologi, che non tengono conto di queste problematiche nelle loro “analisi”.

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